Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

ZONA FALCATA: MESSINA ‘PRONTA’ A LIBERARSI DELL’ECOMOSTRO


ZONA FALCATA: ENNESIMO SUCCESSO GIUDIZIARIO DELL’AUTORITA’ DI SISTEMA PORTUALE

Messina, 18/03/2020 – Il Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, con Sentenza n. 184 pubblicata il 18.3.2020, ha respinto il ricorso con il quale il curatore fallimentare di Eurobunker Srl chiedeva la riforma della sentenza TAR Catania 2898/2016 che aveva confermato la validità degli atti a suo tempo emessi dall’Autorità Portuale e cioè il
diniego di concessione e l’ordine di sgombero delle aree. Questa pronuncia consentirà di raggiungere – secondo il Presidente dell’Autorità di
sistema, Mario Mega - un importante traguardo nelle attività per il recupero e la valorizzazione della zona falcata del Porto di Messina e cioè l’eliminazione dell’ecomostro di Eurobunker.
La presenza di questo impianto ha infatti molto condizionato, negli ultimi decenni, le
speranze della Cittadinanza e le attività delle Istituzioni impegnate nel recupero del
water front e, con esso, del corretto rapporto mare-città all’insegna di uno sviluppo
ecosostenibile e della piena fruibilità delle risorse ecoambientali e paesaggistiche di
quella parte di città.

Tutto ciò in aderenza al Piano Regolatore Portuale, recentemente approvato, e che il
massimo Consesso regionale di Giustizia Amministrativa pone al centro della propria
decisione impedendo che questo strumento perdesse valore e significato già da subito.
In particolare il CGA ha ritenuto che “ il provvedimento gravato è plurimotivato” e
che “l’area non appartiene al demanio regionale” con ciò facendo definitiva chiarezza
anche su questo aspetto.
L’auspicio che il Presidente Mega trae da tali sviluppi è che ora si possa sempre
meglio procedere, con maggiore energia ed in piena sintonia con tutte le Istituzioni
interessate, sul cammino intrapreso a beneficio della Città di Messina per il recupero
di questa bellissima zona del porto.


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