Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Leggenda di Colapesce, progenitore di Earth Day - Giornata della Terra

«La leggenda di Colapesce» di Mimmo Mòllica dà nuova voce alle imprese di questo «eroe popolare» nella Giornata mondiale della Terra (Earth Day 2020), il più grande evento a sostegno del Pianeta. «Leggenda di Colapesce» è quanto mai attuale, per la forza che promana dalla vicenda e dalle gesta del ‘ragazzo di Messina’

22/04/2020 - “Il mare non parlava per frasi ma per versi” (J. Kerouac) e ad ascoltarlo dev’essere stato certamente Colapesce, un ragazzo chiamato leggenda, le cui simboliche gesta rimangono a perenne sostegno della Sicilia. Ma poiché, l’'Italia senza la Sicilia non lascia nello spirito immagine alcuna”; poiché “in Sicilia che si trova la chiave di tutto, … l'unità armonica del cielo col mare e del mare con la terra”, come scrive J. W. Goethe, è necessario dire, a sostegno dell’Italia e del Pianeta.
Oggi, 22 aprile 2020, si celebra Earth Day 2020, la Giornata mondiale della Terra, il più grande evento a sostegno del Pianeta (quest'anno si celebra la 50° edizione) e la «Leggenda di Colapesce» è quanto mai attuale, per la forza che promana dalla vicenda e dalle gesta del ‘ragazzo di Messina’, figlio del mare di Sicilia bella.

Cola guardava il mare e gli parlava
raccontava alle onde i suoi segreti,
e il mare come amico l’ascoltava,
erano ore felici e giorni lieti.
[…]
Ed una notte Cola in sogno vide
una strada che sprofondava in mare,
il Mostro che Natura offende e uccide,
e con coraggio lo volle fermare.

La strada era paurosa e tempestata
di vetri assai taglienti ed appuntiti,
di aguzze pietre e spine lastricata,
piena di ferri e chiodi arrugginiti.

E’ passato mezzo secolo dal 1970, anno in cui è stata istituita la Giornata mondiale della Terra, voluta dall’ONU su iniziativa dell’ambientalista e pacifista John McConnell. Earth Day mira alla difesa e alla conservazione delle risorse naturali del Pianeta.

Quanti misteri poi volle svelare
di quell’ambiente a lui piuttosto ignoto,
abitato da tante specie rare:
l’uomo è venuto al mondo a nuoto?

Curiosità, silenzio e poi misteri…
Colapesce vide che nei fondali nostri
c’è tanta vita, pesci, antri e crateri,
che non è abisso di paurosi mostri.

Profondità di un mondo da esplorare
con mente aperta e con fede crescente;
i mostri che ci posson spaventare
sono soltanto nella nostra mente.

Così il giovane Colapesce, che la leggenda vorrebbe consegnarci come simbolo e metafora di ‘ubbidienza’, fedeltà al sovrano e abnegazione, per essere rimasto nelle profondità marine a sostenere la colonna corrosa dal fuoco che rischia di crollare e con essa la Sicilia, ovvero il Regno del sovrano indagatore.

Il grande antropologo Giuseppe Pitrè così descrive Colapesce: "Uomo veramente degno, di cui si maraviglino gli huomini in tutti i secoli. Costui lasciando quasi la compagnia degli huomini si viveva tra' pesci del mare di Messina, e perché ei non poteva star molto tempo fuori dell'acqua, però egli s'acquistò il cognome di pesce".

Ne «La leggenda di Colapesce», filastrocca moderna di un’antica leggenda, Mimmo Mòllica ripercorre e dà nuova voce alle imprese di questo «eroe popolare» che sono "dramma collettivo di questo mondo", mutuando i versi di Lucio Dalla. Com’è profondo il mare – è moderna testimonianza, trascinante omaggio e condivisione al leggendario Colapesce e alla stessa leggenda, per spiegare i cui significati, la cui metafora, è necessario immergersi nelle profondità marine assieme al ‘ragazzo di Messina’, in cerca dell’unico tesoro cui Cola è veramente interessato: “rendere mari e mondo più accoglienti ed il Pianeta sempre più civile; dare un mondo migliore ai discendenti”.

Il Re quindi gli chiese: – In verità
dimmi, cosa c'è in fondo nel mio mare?
– Sapete cosa c'è? – disse – Maestà,
c’è una montagna e un fuoco colossale,
un gran vulcano attivo e minaccioso,
sputa lapilli e lava naturale
e tre colonne che il gran fuoco ha eroso.

Il monte erutta magma e molta lava,
dal suo mantello, esplode dal cratere,
sputa lapilli dalla bocca cava,
nessuno dentro vi potrà vedere.

Emette tanta lava ad intervalli,
a grande altezza lancia i suoi lapilli
come bombe infuocate tra i coralli
abbatte colonne come dei birilli.

Stanno uccidendo il mare

«Così stanno bruciando il mare,
così stanno uccidendo il mare
così stanno umiliando il mare,
così stanno piegando il mare».

Natura inquieta, bramosia incessante,
l’uomo qua in Terra tende all'infinito,
vuol superar se stesso ed è aberrante,
a sfidar la natura si è accanito.

Per sete di dominio e di potere,
vuol somigliare al Dio dell’infinito,
sul nascere e il morire vuole avere
il potere di chi è il più agguerrito.

L’uomo si esalta per onnipotenza,
spinto dal suo potere e dal progresso,
vorrebbe sovvertir pure la scienza,
comprare col denaro anche se stesso.

Colapesce studia e descrive il Pianeta attraverso le meraviglie e lo scempio dei mari (ieri come oggi); la ricchezza e il degrado che si nascondono nelle immense profondità abissali.

Il mistero più grande della Terra,
è regolare il clima del Pianeta,
stemperando emissioni di gas serra,
ma l’uomo pensa solo alla moneta.

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