Covid-Hospital alla Cot, la Uil-Fpl evidenzia alcune criticità. Calamai: “La Clinica riduca i rischi per gli operatori sanitari"
Messina, 7 apr 2020 - "Premesso che in questo particolare momento di grave emergenza sanitaria anche le Case di Cura private sono state chiamate a svolgere quell’attività di supporto alle Aziende Pubbliche per limitare i disagi derivanti dalla gravissima infezione COVID -19, la scrivente organizzazione sindacale è venuta a conoscenza che codesta struttura in data 1. aprile ha comunicato ai propri dipendenti per il tramite del Coordinatore infermieristico che la Clinica sarebbe diventata Covid-Center, mentre in data 4 aprile il Responsabile della qualità ha inoltre comunicato che la Clinica sarebbe diventata Covid-Hospital. E’ stato comunicato inoltre ai dipendenti che la clinica dovrebbe ospitare 20 pazienti su ogni piano, per un totale di 40 pazienti, la maggior parte dei quali non autosufficienti. Ciò premesso, ci risulta che al momento la struttura presenti varie gravi criticità che metterebbero a repentaglio la vita di operatori e pazienti”.
Lo scrive in una nota inviata al direttore generale della Cot e per conoscenza all’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il segretario generale della Uil-Fpl Messina, Pippo Calapi.
L’organizzazione sindacale elenca alcune criticità nella nota: “Assenza di OSS, con la conseguenza che gli infermieri notevolmente demansionati distribuiti tre per piano, dovranno provvedere alla somministrazione della terapia, all’assistenza, al vitto, all’igiene e a qualsiasi altra attività tecnico alberghiera; l’assenza di DPI e anche se il personale è stato rassicurato che presto saranno disponibili guanti, mascherine ffp2, camici monouso da sala operatoria ,copricapi e occhiali. Ad eccezione delle visiere lunghe, la sanificazione di tutti i DPI riutilizzabili, come riferito dai responsabili della sicurezza, non verrà effettuata da personale formato e qualificato per questo tipo di intervento ma dagli ausiliari che abitualmente si occupano della pulizia ordinaria della struttura;
l’assenza di una zona filtro tra pulito e sporco perché come spiegato dal coordinatore infermieristico e dal responsabile della sicurezza, i contenitori degli abiti sporchi monouso si troveranno accanto al tavolino contenente le mascherine sterili e il gel igienizzante; sia i suddetti contenitori che il tavolino sono ubicati sul pianerottolo del piano all'uscita del reparto dove avverrà anche la svestizione;
secondo le indicazioni ricevute il cibo verrà cucinato nella cucina e servito con stoviglie di ceramica e non monouso; la loro pulizia avverrà in due momenti; il primo lavaggio nella cucinetta del reparto mentre il successivo nella lavastoviglie della cucina principale; la fine del secondo turno e l'inizio del terzo è prevista alle 23.00 con conseguente rischio per la incolumità del personale dato che il metronotte è presente solo fino alle 21.00.
Pertanto, per quanto sopra denunziato, si chiede un urgentissimo intervento del direttore generale della Cot, al fine di ridurre al massimo i rischi per gli operatori in servizio e assumere in via straordinaria personale OSS ed eventuale ulteriore personale infermieristico per implementare la turnazione e garantire almeno tre unità per turno nell’arco delle 24 ore.
All’assessore regionale alla Salute,si chiede di vigilare sull’operato della Direzione Generale della Clinica COT di Messina, al fine di provvedere a quanto richiesto dalla scrivente, con la speranza che le medesime richieste riguardino anche le altre cliniche private cittadine individuate come Covid-Hospital".
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Foto di repertorio
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