Giovedì Santo: a Caltanissetta uno dei momenti più intensi e identitari della Settimana Santa

Giovedì Santo a Caltanissetta: il cuore pulsante della Settimana Santa.    Attesa per oltre un anno, la processione del Giovedì Santo a Caltanissetta rappresenta uno dei momenti più intensi e identitari dell’intera Settimana Santa. È l’evento simbolo che unisce fede, tradizione e appartenenza in un rito collettivo che coinvolge l’intera comunità nissena e attrae ogni anno centinaia di visitatori da tutta Italia. 16/04/2025 - Per un giorno, la città si trasforma in un grande palcoscenico a cielo aperto: carico di emozioni, luci e suggestioni, dove ogni angolo racconta una storia, ogni volto rivela un senso profondo di attaccamento alla propria terra. È la giornata in cui ogni nisseno, anche chi vive lontano, sente un richiamo viscerale verso casa. Un legame indissolubile che trova la sua massima espressione nella storica processione delle Vare, i grandiosi gruppi scultorei che raffigurano le scene della Passione di Cristo e che percorrono le vie del centro cittadino in un cam...

Liberazione: onore a chi è in prima linea per combattere il virus

25/04/2020 - 75° Anniversario della Liberazione: il messaggio del Presidente Mattarella. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 25 aprile 2020, ha rivolto un pensiero “ai familiari di ciascuna delle vittime” del coronavirus, “così come va espressa riconoscenza a tutti coloro che si trovano in prima linea per combattere il virus e a quanti permettono il funzionamento di filiere produttive e di servizi essenziali. Manifestano uno spirito che onora la Repubblica e rafforza la solidarietà della nostra convivenza, nel segno della continuità dei valori che hanno reso straordinario il nostro Paese”.

Filastrocca degli (anti)eroi

Quando il maestro parlò degli eroi
nella mia mente pensavo “e poi?
avremo ancora altri eroi in futuro
che scriveranno «libertà» sul muro?”.

Ed ho capito che gli eroi di Stato
non fanno parte solo del passato;
non sono figli della vanagloria:
i veri eroi han cambiato la Storia.

Ma chi saranno davvero gli eroi?
Papa Francesco lo ha detto per noi:
“Non è l’elite di chi ha soldi e successo,
ma chi per gli altri dà tutto se stesso”;
chi arriva pure a donare la vita
senza mai chiedersi a cosa è servita.

Dopo attentati e delegittimazione,
a Borsellino e a Giovanni Falcone,
la mafia spietata, crudele e accanita
dei due magistrati ha stroncato la vita.

Ed ora un virus che porta sventure
tenace e subdolo, resistente alle cure,
tiene infermieri e dottori in trincea,
in prima linea, ed è un’odissea.

Con fatica davvero infinita
sono pronti a donare la vita,
dentro armature di tipo spaziale
impegnati a sconfiggere il male,
affannati a soccorrere ognuno,
senza negare mai cure a nessuno.

Dover scegliere chi dei tanti salvare
da quel perfido virus letale,
se salvare l’anziano o il bambino
è morir più di loro, persino.

E gli abbracci sono abbracci mancati,
dentro quelle armature isolati,
rimaner sempre vigili e umani
senza stringer neppure le mani.

Abbracciare ma solo a distanza
con la vita chiusa in una stanza,
con quegli occhi che voglion parlare,
con la bocca che vuol respirare.

E non diteci che siamo eroi
siamo più costernati di voi,
non c’è gloria, non c’è alcun riscatto,
ciò che stiamo facendo va fatto.

Che cos’altro potremmo noi fare
se non quante più vite salvare?
Se non essere quello che sei?
Se non essere lì dove sei!

Mimmo Mòllica ©

«Filastrocca degli (anti)eroi» è la composizione che Mimmo Mòllica dedica a medici, infermieri e operatori sanitari impegnati in prima linea per il Covid-19, che lavorano senza sosta, dormono poco, manifestano stress, insonnia e disagio, ma non arretrano.
Per loro si levano applausi, ringraziamenti ed attestazioni di stima e solidarietà. C'è chi li considera “eroi” e chi no. L’inopportuno dibattito continua nel web, sui social…
E gli (anti)eroi direbbero: “Che cos’altro potremmo fare, se non quante più vite salvare? Se non essere quello che sei? Se non essere lì dove sei!”.


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