Appalti pubblici, Antoci dopo il caso Palermo: "La digitalizzazione degli appalti non diventi una nuova zona grigia del malaffare”

SANITÀ E APPALTI DIGITALI, L’UE CHIAMATA A CHIARIRE DOPO IL CASO PALERMO.  Antoci: “La tecnologia negli appalti pubblici deve rafforzare la trasparenza, non renderla aggirabile.  La digitalizzazione degli appalti   deve diventare garanzia di integrità, non una nuova zona grigia dove il malaffare si reinventa.”   Bruxelles, 11/04/2025 – Un’indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Palermo ha svelato un inquietante meccanismo di manipolazione delle gare pubbliche gestite attraverso piattaforme digitali. In particolare, un funzionario dell’Arnas Civico, con la complicità di soggetti privati, avrebbe eluso i controlli del sistema telematico di gara, suggerendo modifiche tecniche a un’impresa per farle ottenere l’appalto, in violazione della normativa e dei principi di imparzialità e concorrenza. Di fronte a questo allarmante caso, l’europarlamentare Giuseppe Antoci ha presentato un’interrogazione alla Commissione Europea per chiedere quali misure intenda adotta...

Beni culturali, Fava: "Questa proposta va ritirata"

Beni culturali, Fava: "Ritirare DDL e ripartire da proposte della società civile."

Palermo, 1 giu 2020 - "Il DDL sui Beni culturali all’esame della V commissione dell'Assemblea Regionale Siciliana va ritirato, come richiesto da associazioni e reti ambientaliste e impegnate nella tutela del paesaggio e del patrimonio culturale, non solo per quanto in essa è contenuto, a cominciare da un concreto rischio per il sistema delle tutele paesaggistiche, ma anche per quello che non c’è, ad esempio gli interventi necessari sul riordino dei ruoli tecnici nel comparto in Sicilia.
L'unico merito che possiamo riconoscere alla proposta è probabilmente quello di avere stimolato, nella fase istruttoria, decine e decine di segnalazioni ed osservazioni da parte delle realtà istituzionali e associative, impegnate nel lavoro di valorizzazione e tutela dei beni culturali in Sicilia.
La mia proposta è che si parta proprio da questi contributi e da queste esperienze per riscrivere, stavolta in modo partecipato e condiviso, un testo di riordino del settore che affronti i limiti attuali delle Sovrintendenze senza però compromettere la loro azione di tutela e di vigilanza."

Lo ha dichiarato il presidente della Commissione regionale antimafia dell’Ars Claudio Fava.

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