Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Cave: in Sicilia tra i più elevati prelievi di “porfido e altre rocce vulcaniche”


Sono 4.518 i siti estrattivi autorizzati, 2.169 dei quali in produzione (-3% sul 2017).Le estrazioni nazionali di risorse minerali non  energetiche, compresi i prelievi delle acque minerali naturali, ammontano a 183,3 milioni di tonnellate(-1,2%) e sono in prevalenza risorse minerali da cave(83,2%). Nelle regioni del Nordsi concentra il 48,5%dei prelievi (83,1 mln di tonnellate; +4,9%), seguito da Sud e Isole (55,9 mln di tonnellate: -13,6%). L’indicatore di pressione antropica. Intensità di estrazione di risorse minerali non energetiche è in calo dell’1,4% a livello nazionale.

29/07/2020 - Nel 2018 sono rilevati complessivamente 4.518 siti estrattivi autorizzati, dichiarati attivi o non attivi (vale a dire siti dichiarati sospesi o cessati nell’anno di riferimento), dalle Istituzioni pubbliche locali, che rilasciano le autorizzazioni alla coltivazione. Di tali siti, 4.398 sono cave e 120 miniere. Rispetto al 2017 si registra una flessione del numero complessivo di siti estrattivi autorizzati (-4,4%). I siti estrattivi attivi cave e miniere sono 3.674 (-5,7% sul 2017) e 1.575 i comuni in cui si trova almeno uno di tali siti. Nel 46,6% di questi comuni sono presenti da 2 a 5 siti estrattivi attivi. Le cave attive sono 3.580, di cui 2.094 sono cave produttive nel 2018 (-3,2% sul 2017). Delle 120 miniere autorizzate solo 75 svolgono attività di estrazione.
Fra le regioni troviamo la Provincia Autonoma di Trento con 1,9 milioni di tonnellate (21% del totale nazionale dell’aggregato). A seguire Sicilia (1,6) e Umbria (1,4), i cui prelievi risultano in aumento rispetto all’anno precedente.

In Emilia-Romagna e Umbria vi sono le estrazioni più consistenti di “argilla” rispettivamente con 1 milione di tonnellate e 762 mila tonnellate, entrambe in calo rispettivamente del -23,8% e -30,1%.
Alcuni minerali grezzi di pregio, inclusi nell’aggregato “granito e altre rocce intrusive, scisti e gneiss”, vengono estratti soprattutto in Sardegna e Piemonte (rispettivamente 1,1 milioni e 931 mila tonnellate). I prelievi in tali regioni rappresentano insieme il 62,5% di quelli nazionali relativi all’aggregato. In Toscana le estrazioni di “marmo” raggiungono i 3,5 milioni di tonnellate, nonostante un calo del -6,3% rispetto al 2017. Questa regione da sola conta ben il 62,4% della produzione nazionale di marmo, seguita da Lombardia (913 mila tonnellate) e Sicilia (548 mila tonnellate).

Le risorse minerali dell’aggregato “calcare, travertino, gesso e arenaria” sono estratte in prevalenza in Puglia per un totale di 11,6 milioni di tonnellate (-6,6% sul 2017), corrispondenti al 16,9% dei prelievi nazionali. Seguono Lombardia (7,7 milioni di tonnellate), Toscana (6,7), Sicilia (5,4).

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