Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Rete Latitudini e Nutrimenti Terrestri, due spettacoli tra Messina e Patti.

Rete Latitudini e Nutrimenti Terrestri con due spettacoli in scena questa settimana tra Messina e Patti. Due imperdibili eventi teatrali, entrambi firmati Nutrimenti Terrestri, andranno in scena a Messina e a Patti in questa settimana, grazie al Circuito regionale di Latitudini, la Rete di Drammaturgia Siciliana, che sostiene in modo virtuoso le numerose Compagnie di ricerca e produzione contemporanea dell’isola.

Messina, 18 agosto - Mercoledì 19 agosto alle 21.30, per la rassegna MuMeOff 20 organizzata da Giovanni Maria Currò e Mauro Failla del Clan Off Teatro negli spazi esterni del Museo Regionale di Messina, torna a grandissima richiesta lo straordinario Filippo Luna in “Le Mille Bolle Blu”, uno spettacolo che da più di un decennio gira l’Italia in lungo e in largo, riscuotendo medesimo successo e calore di pubblico. Una storia commovente che ha da sfondo gli anni Sessanta a Palermo raccontata in un monologo scritto dal giornalista Salvatore Rizzo ed interpretato e diretto da Filippo Luna. In scena, al Mume di Messina, la storia di Nardino ed Emanuele, barbiere di borgata il primo, avvocato della buona borghesia il secondo, e del loro amore impossibile e clandestino per lunghissimi trent’anni e parallelo ad una vita apparente di irreprensibili mariti e padri di famiglia. Alla morte di Emanuele segue la struggente e malinconica rievocazione di Nardino e, sull’eco di alcuni brani musicali che hanno segnato quei decenni, si vivificano l’amore, la passione, la gelosia, i timori di quel rapporto. Si grida persino la rabbia per un dolore al quale non è consentito urlare.

Giovedì 20 agosto, all’ex convento San Francesco, nel centro storico di Patti, in doppia replica alle 21.30 e alle 23 andrà in scena “Un giorno quasi perfetto” di Antonino Anelli e Michelangelo Maria Zanghì che cura anche la regia. In scena, Francesco Natoli con i costumi e gli elementi scenici di Cleopatra Cortese, aiuto regia di Antonino Anelli, foto di scena di Domenico Genovese. Una produzione Compagnia Teatrale Santina Porcino in collaborazione con Nutrimenti Terrestri. Uno spettacolo - si legge nelle note di regia – che “parla di di ognuno di noi, perché racconta del rapporto più antico e viscerale che possa esistere: quello tra genitori e figli”. Protagonista è Marika, che, isolata e rinnegata dalla famiglia, abbandona il paesino natale della provincia sicilianaper trasferirsi nella Milano “da bere” con la speranza di poter vivere liberamente la propria identità di genere. “Marika, infatti, è nato uomo ma non ha mai accettato il suo corpo “difettoso”: lei è donna contro tutti e tutto e se gli altri si limitano a schernirla o, addirittura, approfittare di lei. Ma succede qualcosa che ribalta il corso delle cose e Marika, dopo anni di solitudine, ha, suo malgrado, la possibilità di recuperare il rapporto col padre”. In un finale di speranza, malinconia e umorismo che svela le mancanze e le aspettative che tutti noi, sia genitori che figli, viviamo quotidianamente.

Foto di Giuseppe Contarini e Domenico Genovese

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