Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

Rosa Balistreri: a 30 anni dalla morte, il tributo di Rita Botto

Domenica 20 settembre 2020 sul canale Facebook di Sicilia Mater Tributo a Rosa Balistreri a 30 anni dalla sua morte. Incontro con Rita Botto.
 

20/09/2020 -  Il 20 settembre 1990 si spegneva la voce della "cantastorie della Sicilia", come lei stessa amava definirsi Nel trentennale della morte di Rosa Balistreri il format culturale Sicilia Mater incontra la cantante Rita Botto per ripercorrerne la biografia, il coraggio, le lotte. E i temi ancora di bruciante attualità: la violenza sulle donne, la nostalgia dei migranti, le donne- madri, il razzismo della classe borghese, la ferocia del caporalato, la sete di giustizia per gli indifesi i feriti dalla vita, gli ultimi. E poi la "permanenza della poesia" nei suoi testi, lo spirito musicale che li avvolge, il racconto dolente di una umanità in cerca di redenzione. E ancora la straordinaria capacità di ricerca e rilettura della tradizione popolare siciliana e la sua molteplice e preziosa eredità musicale, un desiderio che lei stessa aveva chiesto nel suo testamento in musica: 
“Quannu moru”: “Quannu iu moru, cantati li me canti/ 'un li scurdati cantatili pi l'antri/quannu iu moru pinzatimi ogni tantu/ ca pi 'sta terra 'ncruci murivu senza vuci/ ca pi sta terra 'ncruci io moru senza vuci”. Una storia di Amore e Dolore, sentimenti universali che attraverso quella voce, continuano a vibrare nel mondo. “La voce di Rosa, il suo canto strozzato, drammatico, angosciato, pareva che venisse dalla terra arsa della Sicilia. Ho avuto l’impressione di averla conosciuta sempre, di averla vista nascere e sentita per tutta la vita: bambina, scalza, povera, donna, madre, perché Rosa è un personaggio favoloso, direi un dramma, un romanzo, un film senza volto”. (Ignazio Buttitta)

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