Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Calabria, no al voto: "Una scelta irresponsabile, che rischia di pregiudicare la legalità"

Comunicato congiunto delle deputate del Gruppo Misto, Piera Aiello e Alessandra Ermellino sul voto in Calabria: "Una scelta irresponsabile, che rischia di pregiudicare la legalità del voto e di escludere dalla competizione elettorale movimenti e partiti non ancora rappresentati in Consiglio regionale. 
Ci chiediamo come mai..."

28/12/2020 - «Pare che anche il presidente della Calabria facente funzioni, Nino Spirlì, si stia ricredendo sull’opportunità di chiamare alle urne la popolazione calabrese il 14 febbraio prossimo.
Una scelta irresponsabile, che rischia di pregiudicare la legalità del voto e di escludere dalla competizione elettorale movimenti e partiti non ancora rappresentati in Consiglio regionale.
Ci chiediamo come mai, a differenza di quanto avvenuto nella tornata precedente, in cui le firme da raccogliere per le candidature delle liste sono state ridotte a un terzo del normale, si sia deciso di tornare al numero previsto in condizioni ordinarie e si sia stabilito come termine ultimo per la presentazione il 15 gennaio prossimo. E ci domandiamo anche se sia possibile organizzare una campagna elettorale efficace quando non ci si può spostare da comune a comune.
Il tutto mentre la sanità calabrese è chiamata a una sfida decisiva, che dobbiamo pretendere sia accompagnata da una processo elettorale legittimo, trasparente e realmente democratico.

Una preoccupazione, la nostra, che abbiamo manifestato il 18 dicembre anche al capo dello Stato, come garante supremo della Costituzione, e che è condivisa anche da una larga parte della società civile calabrese, da undici sindaci del cosentino - che hanno definito la decisione “priva di logica e rispetto” - e dal coordinatore nazionale della segreteria del Partito Democratico, Nicola Oddati, per il quale si tratta di un “errore”.
La data stabilita, inoltre, rischia di far cadere nel vuoto l’appello dei vescovi calabresi, che non più di una settimana fa hanno auspicato un cambio radicale nella politica regionale e il coinvolgimento attivo della cittadinanza alla sua formazione. Senza contare quanto sta emergendo rispetto a ciò che è accaduto attorno alle passate elezioni, in termini di voto di scambio politico-mafioso.
Chiediamo con forza il rinvio della data delle elezioni, per garantire la tutela dei cittadini calabresi e lo svolgimento legale e democratico del voto».

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