Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro

Vittima di violenze: ok al distacco presso altra sede di lavoro.  Una dipendente dell’Ufficio del processo presso il tribunale di Catania ha chiesto e ottenuto la proroga del distacco presso un’altra sede lavorativa, a tutela della sua incolumità. 8 mag 2024 - Dopo essere stata assunta a tempo determinato, la dipendente è stata vittima di violenze, regolarmente denunciate, che l’hanno costretta a chiedere il distacco dalla propria sede lavorativa perché non si sentiva più al sicuro. Il Tribunale di Catania le aveva però concesso il distacco fino a settembre 2024. Nel frattempo, la donna aveva denunciato altri reati contro la sua persona e il ritornare nella sede assegnatagli avrebbe messo a serio repentaglio la sua incolumità. Per tale ragione si è rivolta allo studio legale Leone-Fell & C. per ottenere la necessaria tutela. “Vista la gravità della situazione, abbiamo inoltrato un’istanza al ministero di Giustizia – spiegano i legali Francesco Leone, Simona Fell e Davide Marceca ch

Inclusione scolastica. Barriere architettoniche: la Sicilia non è la peggiore

Inclusione scolastica. Con la didattica a distanza diminuisce la partecipazione degli alunni con disabilità. 
Nell’anno scolastico 2019-2020 aumenta ancora il numero di alunni con disabilità che frequentano le scuole italiane (+ 13 mila, il 3,5% degli iscritti). In crescita anche il numero di insegnanti per il sostegno, con un rapporto alunno-insegnante migliore delle previsioni di legge, ma il 37% non ha una formazione specifica. Carenti gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione nel Mezzogiorno, dove il rapporto alunno/assistente è di 5,5, oltre 13 in Campania e in Molise. Scarsa l’accessibilità per gli alunni con disabilità motoria (solo nel 32% delle scuole) e molto critica la disponibilità di ausili per gli alunni con disabilità sensoriale (2%).

09/12/2020 - Gli insegnanti per il sostegno che nell’anno scolastico 2019/2020 operano nelle scuole italiane sono poco più di 176 mila. A livello nazionale il rapporto alunno-insegnante (pari a 1,7 alunni ogni insegnante per il sostegno) è migliore di quello previsto dalla Legge 244/2007 che raccomanda un valore pari 2. (fonte MIUR). Tuttavia, il numero di insegnanti specializzati risulta ancora insufficiente; la richiesta di queste figure aumenta di anno in anno più velocemente di quanto non cresca l’offerta. Per questa ragione nel 37% dei casi si selezionano i docenti per il sostegno dalle liste curricolari; si tratta di docenti individuati per rispondere alla carenza di insegnanti per il sostegno, ma che non hanno una formazione specifica per supportare al meglio l’alunno con disabilità. 

Questo fenomeno è più frequente nelle regioni del Nord, dove la quota di insegnanti curricolari che svolgono attività di sostegno sale al 47% mentre si riduce nel Mezzogiorno attestandosi al 24%. Pochi assistenti all’autonomia nelle regioni del Mezzogiorno Nelle scuole italiane gli assistenti all’autonomia e alla comunicazione (assistente ad personam), che affiancano gli insegnanti per il sostegno, sono più di 57 mila. Si tratta di operatori specializzati, finanziati dagli enti locali, la cui presenza può migliorare molto la qualità dell’azione formativa facilitando la comunicazione dello studente con disabilità e stimolando lo sviluppo delle sue abilità nelle diverse dimensioni d’autonomia. Inoltre, con l’avvio della Didattica a distanza, il suo coinvolgimento può risultare determinante nel supportare l’alunno e sollevare le famiglie da un impegno a volte molto gravoso. 

Tra gli assistenti che operano nelle nostre scuole risulta poco diffusa la conoscenza della lingua italiana dei segni (LIS) che riguarda solo il 5% degli operatori. La disponibilità di queste figure professionali varia molto sul territorio. A livello nazionale il rapporto alunno/assistente è pari a 4,6; nel Mezzogiorno cresce a 5,5, con punte massime in Campania e in Molise dove supera, rispettivamente, la soglia di 14 e 13 alunni con disabilità per ogni assistente. La presenza di assistenti aumenta nelle regioni del Centro e del Nord (4,4) raggiungendo i livelli più alti nella Provincia Autonoma di Trento, in Lombardia e nelle Marche, con un rapporto che non supera la soglia di 3,1 alunni per assistente. 

Barriere architettoniche: ancora limitata l’accessibilità nelle scuole 
Nell’anno scolastico 2019-2020 sono ancora troppe le barriere fisiche 6 presenti nelle scuole italiane: solamente una scuola su tre risulta accessibile per gli alunni con disabilità motoria 7 . 
La situazione appare migliore nel Nord del Paese dove si registrano valori superiori alla media nazionale (36% di scuole a norma) mentre peggiora, raggiungendo i livelli più bassi, nel Mezzogiorno (27%). La regione più virtuosa è la Valle d’Aosta, con il 63% di scuole accessibili, di contro la Campania si distingue per la più bassa presenza di scuole prive di barriere fisiche (21%). La mancanza di un ascensore o la presenza di un ascensore non adatto al trasporto delle persone con disabilità rappresentano le barriere più diffuse (44%). Frequenti sono anche le scuole sprovviste di bagni a norma (26%) o servoscala (interno ed esterno, 25%). 

Raramente invece si riscontra la presenza di scale o porte non a norma (rispettivamente 6% e 3%). Maggiori difficoltà di accesso per gli alunni con disabilità sensoriali In Italia appena il 2% delle scuole dispone di tutti gli ausili senso-percettivi 8 destinati a favorire l’orientamento all’interno del plesso e solo il 18% delle scuole dispone di almeno un ausilio. Anche in questo caso sul territorio si delinea un chiaro gradiente Nord-Sud: la quota diminuisce progressivamente, passando dal 22% delle regioni del Nord al 14% di quelle del Mezzogiorno. Nonostante si rilevi ancora un grave ritardo nei livelli di accessibilità, solo il 12% delle scuole ha effettuato, nel corso dell’anno scolastico, lavori finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche.

Tassi di risposta per regione
Piemonte 86,2
Valle d'Aosta 95,0
Lombardia 75,4
Bolzano-Bozen 96,0
Trento 48,3
Veneto 81,3
Friuli-Venezia Giulia 84,7
Liguria 75,8
Emilia-Romagna 80,0
Toscana 79,5
Umbria 84,3
Marche 86,5
Lazio 73,8
Abruzzo 81,5
Molise 69,0
Campania 72,8
Puglia 79,5
Basilicata 88,8
Calabria 78,4
Sicilia 76,0
Sardegna 86,8
Totale 78,5

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