Record di decessi dal secondo dopoguerra
Il quadro demografico del nostro Paese ha subito un profondo cambiamento a causa dell’impatto che
il numero di morti da Covid-19 iv ha prodotto sia in termini quantitativi che geografici. Covid-19: nel 2020 i decessi in totale ammontano a 746.146, il numero più alto mai registrato dal secondo dopoguerra
Roma, 26 mar 2021 - Nel 2020 i
decessi in totale ammontano a 746.146, il numero più alto mai registrato dal secondo dopoguerra,
con un aumento rispetto alla media 2015-2019 di oltre 100 mila unità (+15,6%).
Se nei mesi di gennaio e febbraio 2020 i decessi nel complesso sono stati inferiori di circa 7.600 unità
rispetto a quelli registrati in media nello stesso bimestre degli anni 2015-2019, dall’inizio della crisi
sanitaria (marzo 2020) a fine anno si è osservato un eccesso di morti del 21% rispetto alla media
dello stesso periodo dell’ultimo quinquennio. I decessi Covid-19 sono stati quasi 76 mila, il 10,2% dei
decessi totali a livello medio nazionale (il 70% dell’eccesso complessivo). Il Nord, con il 14,5% sul
totale dei morti, registra il maggior peso percentuale, il doppio rispetto al Centro (6,8%) e al
Mezzogiorno (5,2%).
Nel corso della prima ondata dell’epidemia (marzo-maggio 2020) i decessi a livello nazionale sono
stati 211.750, quasi 51 mila in più rispetto alla media dello stesso periodo dei 5 anni precedenti
(+31,7%). Di questi, i decessi di persone positive al Covid-19 registrati dalla Sorveglianza integrata
ammontano a 34.079 (il 67% dell’eccesso totale).
L’aumento di decessi si è concentrato nelle regioni del Nord (+61,1% nel complesso del periodo),
dove si sono sfiorate punte del 95% a marzo e del 75% ad aprile.
È soprattutto la Lombardia a sperimentare il bilancio più pesante (+111,8%); per tutte le altre regioni
del Nord l’incremento dei morti del periodo marzo-maggio è compreso tra il 42% e il 53%. Solamente
il Veneto e il Friuli Venezia Giulia si distinguono per un surplus di decessi più contenuto
(rispettivamente +19,4% e +9,0%).
Al Centro spiccano le Marche che, con il +27,7% di eccesso di
morti, si discostano in modo rilevante dall’incremento medio della ripartizione (+8,1%). Nel
Mezzogiorno solo l’Abruzzo e la Puglia (+11,6% entrambe) fanno rilevare valori ben al di sopra di
quello medio dell’intera area (+5,1%).
Nei mesi della fase di transizione (giugno-settembre), in cui l’epidemia ha rallentato, si assiste a una
diminuzione della mortalità in tutte le ripartizioni, con valori di poco superiori a quelli di riferimento del
periodo 2015-2019.
Dei 203 mila morti dell’intero periodo solo 1.833 sono ascrivibili al Covid-19.
A partire da ottobre, la rapida ed estesa diffusione nella stagione autunnale della seconda ondata
dell’epidemia Covid-19 ha dato luogo a un nuovo drammatico incremento dei decessi rispetto ai livelli
medi dell’ultimo trimestre degli anni 2015-2019.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.