Musei. Messina firma la convenzione per la rete dei musei cittadini

Musei. Messina, lunedì 14 aprile a Palazzo Zanca la firma della convenzione per la rete dei musei cittadini.  Appuntamento alle ore 12:15 nella stanza del Sindaco Federico Basile a Palazzo Zanca  11/04/2025 - Messina si appresta a compiere un passo significativo verso una nuova forma di valorizzazione culturale con la creazione della rete dei musei e delle realtà espositive. Il progetto mira a trasformare il patrimonio artistico e scientifico della città in un volano di crescita turistica e innovazione nella gestione delle risorse. La sottoscrizione della convenzione tra il Comune di Messina e i soggetti referenti dei Musei e delle collezioni tematiche del territorio cittadino è in programma per lunedì 14 aprile alle ore 12:15 nella stanza del Sindaco Federico Basile a Palazzo Zanca.  Tra gli enti di spicco che sigleranno l'accordo ci sarà anche la Città Metropolitana di Messina che contribuirà a rafforzare il circuito museale con la prestigiosa Galleria d’Arte Moderna e ...

La filastrocca dell'Italia attraverso le parole, di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della lieta favella» di Mimmo Mòllica celebra la nascita dello Stato italiano nella ‘Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera’ (17 marzo), esercizio di un "dovere civico, per usare il linguaggio della nostra Carta”, come scrive Michele Ainis in un articolo sul «linguaggio leggero», cui è ispirata la filastrocca di Mimmo Mòllica.

«Filastrocca della lieta favella»

La lieta novella
è una lieta favella,
la prima qualità d’ogni scrittore,
d’ogni poeta, d’ogni narratore.

Infatti un bravo autore,
un bravo redattore,
dopo d’avere scritto,
raccontato e descritto
un saggio o un bel romanzo,
un racconto assai ganzo,
facendo un gesto da signore,
allevia la fatica del lettore
cancellando tutto quel sovrappiù
che non è necessario o non lo è più,
facilitando molto la lettura.

Così facendo aiuta la cultura
e fa perfino una bella figura.

Così gli autori della Costituzione,
Padri costituenti in Commissione,
hanno redatto il grande libro laico,
in italiano e non in aramaico,
con un linguaggio semplice e sincero
e con parole chiare per davvero.

Linguaggio trasparente e lineare,
libro di limpidezza assai esemplare,
con parole accoglienti in generale,
senza nessuna diversità sociale,
perché comprenda pure il contadino,
dall’umile all’incolto cittadino,
e conosca ciascuno i suoi diritti,
semplici e chiari, in quel libro descritti;
perché conosca ognuno i suoi doveri,
non sian le leggi torbidi misteri.

Usa una lingua elastica e sincera,
duttile, com’è duttile la cera,
parole come ambiente, da poeta,
contro l’inquinamento del Pianeta.

La Carta, si può dire, fu profeta,
scritta per l’uomo, l’acqua e la natura
e per la terra, per averne cura.

Furono questi i principali intenti,
fu la missione dei «Padri costituenti»,
«creare una nazione con parole»,
gentili e luminose come il sole,
precise e lineari, d’accoglienza,
esatte e responsabili in coscienza,
con frasi brevi e con linguaggio chiaro,
come insegna il maestro allo scolaro,
linguaggio sobrio, semplice e corretto:
soggetto, verbo e complemento oggetto.

Staremmo molto meglio in fondo
se abitassimo tutti noi in un mondo
molto meno gremito di parole
taglienti come fossero tagliole,
parole ostili come le pistole,
puntute come archi con le frecce,
come cannoni per aprire brecce.

La Carta parla pure del «paesaggio»,
per l’uomo del futuro è un bel messaggio,
tutela il patrimonio naturale
e le bellezze del mondo reale.

Paesaggio vuol dir «forma del Paese»,
e non solo musei, castelli e chiese,
l’azione umana, del corpo e della mente,
prodotto della storia, è l’ambiente.
Si può ben dire che la Costituzione
è il lascito di una generazione,
la nostra Carta, compagna di viaggio,
ci guida con il senso del linguaggio,
come dei marinai guida una stella,
la lieta novella è una lieta favella.

Mimmo Mòllica ©
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«Cancellare humanum est»

Oggi 17 marzo 2021 ricorre l'Anniversario dell'Unità d'Italia, ricorrenza nazionale che celebra la nascita dello Stato italiano, l'unificazione del territorio nazionale. E' la "Giornata dell'Unità nazionale, della Costituzione, dell'inno e della bandiera" (legge del 23 novembre 2012, n. 222, "Norme sull'acquisizione di conoscenze e competenze in materia di «Cittadinanza e Costituzione»).
Il 17 marzo intende promuovente i valori dall'identità nazionale: la Costituzione, l'inno nazionale e la bandiera, per promuovere i valori di cittadinanza, per una positiva convivenza civile e consolidare l'identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica.

La «Filastrocca della lieta favella» di Mimmo Mòllica è ispirata a un articolo di Michele Ainis dal titolo “Quanta gentilezza nella Costituzione”, il segreto della longevità della nostra Carta Costituzionale, pubblicato su «La Repubblica» il 9 ottobre 2018. Il prof. Ainis, rinomato giurista costituzionalista e docente universitario, mette in risalto il «linguaggio leggero», ricco di umanità, modello d'accoglienza scelto dai «padri costituenti» per redigere la Costituzione della Repubblica Italiana.

Scrive il prof. Ainis: “Parole accoglienti, parole taglienti. Di queste ultime facciamo esperienza tutti i giorni: nell'incanaglimento della nostra vita pubblica e privata, nell'odio che trasuda dal web, negli scambi d'improperi con cui i politici duellano in tv. […] C'è però un testo, laico e sacro insieme (la Costituzione Italiana, ndr), che può confortarci in questi tempi di sconforto. La "bibbia laica" degli italiani - come la definiva il presidente Ciampi - è infatti una Costituzione gentile, un modello d'accoglienza, di cordialità. E questo spirito amichevole si propaga innanzitutto dal linguaggio scelto dai nostri padri fondatori. D’altronde sta proprio qui la specifica missione dei costituenti: «Creare una nazione attraverso parole». La parola accogliente, insomma… Non a caso il termine «tutti» figura per ben 21 volte nella Costituzione italiana.

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