Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Isole minori covid-free. "E’ possibile mettere in sicurezza le isole siciliane"

Isole minori covid-free. "E’ possibile mettere in sicurezza le isole minori siciliane"

Palermo, 14 apr 2021 - “E’ possibile mettere in sicurezza le isole minori siciliane”. Lo scrivono Maurizio Di Piazza, Responsabile in Sicilia del Dipartimento Regionale Maxi–Emergenze di Forza Italia ed Enrico Bernini Carri, Presidente del CEMEC, (Centro Europeo Medicina delle Catastrofi della Repubblica di San Marino), in una nota indirizzata al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci ed al Presidente dell'ARS, Gianfranco Miccichè.
Di Piazza e Bernini Carri annunciano infatti che il CEMEC, metterà a disposizione delle autorità regionali siciliane, un protocollo di biosicurezza-emergenza, appositamente studiato per le isole Egadi, Eolie, Pelagie, Pantelleria ed Ustica.

Il CEMEC fu fondato a San Marino nel 1986, come Ente Internazionale Autonomo su proposta degli Stati di San Marino, Italia, Francia, Turchia e Malta, ed a seguito della sua fondazione nacque l'Accordo sui Rischi Maggiori del Consiglio d'Europa. Ad oggi il CEMEC è l'Ente che nell'ambito del Consiglio d'Europa si occupa di Formazione Sanitaria e Gestione dei Progetti e Processi legati alle situazioni catastrofiche come la pandemia Covid-19.

“La fase 2 del Covid-19 - afferma Maurizio Di Piazza - dura ormai da molto tempo ed è indispensabile cambiare passo. Serve quindi una svolta nella gestione della pandemia, che può prendere l’avvio con l’applicazione di un protocollo di sicurezza, rispettoso delle disposizioni ministeriali, ma nel contempo rafforzativo e adattato alle singole esigenze territoriali ed evolutive della pandemia, da attivare nei territori delle piccole isole minori della Sicilia, per poi essere esteso su una scala maggiore”.

Il Professore Enrico Bernini Carri, Presidente del CEMEC ha proposto una soluzione studiata ad hoc consistente in un "Protocollo di Sicurezza per il Biocontenimento", che permetta la fruibilità delle piccole isole, promuovendo nel contempo, un tipo di turismo responsabile, volto a tutelare la sicurezza del turista e della comunità ospitante. Il protocollo CEMEC di prevenzione alla cui stesura hanno collaborato tra i vari esperti coordinati dal Prof. Bernini Carri, anche Maurizio Di Piazza e la Delegata dell’organizzazione per la Sicilia, Gabriella Di Munno, è basato su un insieme di strumenti integrati tra loro: un sistema di filtro all'ingresso (SISTEMA TTTS); una serie di regole comportamentali che devono essere adottate dal turista e dalla comunità isolana; alcune modifiche del territorio e degli ambienti di lavoro; alcune modifiche all’interno delle strutture alberghiere di dimensioni maggiori; un sistema di sorveglianza e di default; linee guida di sanificazione.

Secondo Bernini Carri, “Il sistema assicura una gestione di alta qualità interdisciplinare, ed è basato sulla cooperazione tra operatori sanitari, enti istituzionali e popolazione. Il protocollo di biocontenimento studiato per la pandemia è convertibile in protocollo di sicurezza infettivologica e viene attivato anche in caso di sbarco di migranti, a tutela degli stessi migranti e dei residenti ed ospiti presenti nelle isole, rendendo così il sistema, oggi indispensabile per affrontare la pandemia, anche idoneo a sopperire alle esigenze di tutela della salute dei migranti e di chi generosamente li accoglie. Il protocollo potrà inoltre integrarsi con la campagna di vaccinazione e ulteriori misure, quali il passaporto vaccinale, le APP di tracciamento o i sistemi di monitoraggio basati su tecnologie innovative”.
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“Ho chiesto al Presidente Musumeci di intensificare le operazioni di somministrazioni vaccini anti-covid per la popolazione residente nelle Isole Eolie che consta di circa 20 mila cittadini stabili. L’obiettivo è quello di far trovare le Eolie, che vivono principalmente di turismo, pronte per la stagione e per le prenotazioni già a maggio. Salvaguardare le isole Eolie da ulteriori limitazioni legate alle restrizioni per gli spostamenti vuol dire salvare un indotto che vale diversi milioni di euro. Appese al filo della speranza in questo momento ci sono decine di attività, imprenditori, ristoratori, alberghi e lavoratori stagionali che continuano a lanciare appelli allarmanti. Senza una ripartenza turistica veloce e adeguata registreremo una ecatombe sulle isole minori, già minacciate dalla desertificazione demografica via via più massiccia negli anni e dalla condizione di insularità che da sempre costituisce un vincolo per servizi e programmazione.”
Così l’On. Antonio Catalfamo, capogruppo all’Ars per la Lega Sicilia per Salvini Premier.

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