Disabilità, l’INPS diviene titolare unico del processo di accertamento

Riforma della disabilità: l’Istituto avvia la seconda fase della sperimentazione dal 30  settembre. Estensione delle nuove modalità di accertamento della disabilità in ulteriori  province, nonché nella Regione autonoma Valle d’Aosta e nella Provincia autonoma di Trento  Roma, 12 settembre 2025 - L’INPS annuncia che, a partire dal 30 settembre 2025, è prevista la seconda fase della sperimentazione della Riforma della Disabilità, prevista dal decreto legislativo n.62/2024, con l’attivazione del nuovo sistema di accertamento della condizione disabilità in ulteriori territori. Dopo il positivo avvio, il 1° gennaio 2025, della prima fase sperimentale, la nuova fase interesserà altre undici province: Alessandria, Genova, Isernia, Lecce, Macerata, Matera, Palermo, Teramo e Vicenza, nonché la Regione autonoma Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Trento. Una delle principali novità introdotte riguarda la nuova modalità di avvio del procedimento di accertamento della disabilità...

Pandemia: grande soddisfazione per la situazione economica personale

Ancora adeguate le risorse economiche familiari. Il giudizio delle famiglie sul livello di adeguatezza delle loro risorse economiche completa quello sulla valutazione della situazione economica. Nonostante aumenti la percezione di un peggioramento, nel 2020 il 66% delle famiglie valuta adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone (64,9% nel 2019). 

26/05/2021 - Nei primi mesi del 2020 continua a crescere, attestandosi al 58,0%, la quota di persone di 14 anni e più che si dichiarano molto o abbastanza soddisfatte per la situazione economica personale. Rispetto al 2019 la crescita ha riguardato uomini e donne in egual misura e tutte le classi di età, in particolare le persone di 65-74 anni (da 59,6% a 62,4%) (Tavola 6.1 in allegato). I giovani (14-19 anni) e le persone di 60 anni e oltre sono più soddisfatte rispetto agli individui delle altre classi di età (20-59 anni). Rispetto alla condizione professionale, nell’ultimo anno si registra un decremento rilevante tra i lavoratori in proprio e i coadiuvanti (da 54,7% a 51,5%), un possibile segnale degli effetti della pandemia sulla sfera economica. A livello territoriale, a dichiararsi molto o abbastanza soddisfatto è il 63,3% dei cittadini del Nord, il 57,8% di quelli del Centro e il 50,9% dei residenti nel Mezzogiorno. In quest’ultima area, dove le persone manifestano in generale una minor soddisfazione, si registra comunque una ripresa della quota dei “molto o abbastanza soddisfatti”, in linea con l’andamento nazionale (da 49,3% a 50,9%). La quota di famiglie che ritengono ottime o adeguate le proprie risorse passa dal 60,4% del 2019 al 61,7% del 2020 nel Mezzogiorno, dal 65,2% al 66,3% al Centro e dal 67,8% al 68,7% al Nord. 

Nella fase iniziale della pandemia, inoltre, alla sostanziale tenuta dei giudizi di adeguatezza delle risorse economiche familiari ha corrisposto una sostanziale stabilità della quota di famiglie che giudicano le risorse a disposizione scarse o insufficienti, con l’eccezione del Mezzogiorno (38,3% rispetto al 39,5% del 2019). Il giudizio delle famiglie sul livello di adeguatezza delle loro risorse economiche completa quello sulla valutazione della situazione economica. Nonostante aumenti la percezione di un peggioramento, nel 2020 il 66% delle famiglie valuta adeguate alle proprie esigenze le risorse economiche di cui dispone (64,9% nel 2019). 

La quota di famiglie che ritengono ottime o adeguate le proprie risorse passa dal 60,4% del 2019 al 61,7% del 2020 nel Mezzogiorno, dal 65,2% al 66,3% al Centro e dal 67,8% al 68,7% al Nord. Nella fase iniziale della pandemia, inoltre, alla sostanziale tenuta dei giudizi di adeguatezza delle risorse economiche familiari ha corrisposto una sostanziale stabilità della quota di famiglie che giudicano le risorse a disposizione scarse o insufficienti, con l’eccezione del Mezzogiorno (38,3% rispetto al 39,5% del 2019)

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