Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Giustizia, anche l’Ars approva i quesiti referendari sulla giustizia

Giustizia, anche l’Ars approva i quesiti referendari. Referendum, Di Caro (M5S): “Iniziativa propagandistica, la Lega poteva pensarci quando era al governo. Musumeci in aula? Precettato dagli alleati”

Palermo, 28/07/2021 – “Esprimo il mio compiacimento per l’approvazione dei sei quesiti referendari sulla giustizia da parte dell’Assemblea regionale siciliana. Dopo Lombardia, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Umbria, la Sicilia è la quinta e determinate Regione che approva i quesiti referendari. Con questo voto i quesiti potranno essere sottoposti alla valutazione della Corte di Cassazione”.
Questo è il commento del Presidente dell’Assemblea Regionale siciliana, Gianfranco Miccichè subito dopo l’approvazione dei quesiti referendari.

“Abbiamo votato no all’iter per la richiesta dei referendum, ma non perché siamo contrari ad un istituto così importante, ma perché avremmo preferito che sulla questione si fosse interpellato il popolo con la raccolta delle firme. La questione, tra l’altro, ha un sapore squisitamente propagandistico, la Lega, se aveva a cuore queste questioni, poteva portarle nelle aule parlamentari nazionali, visto che era al governo”. Lo afferma il capogruppo del M5S all’Ars, Giovanni Di Caro.

“I quesiti sulla giustizia- afferma Di Caro – tra l’altro mal si prestano allo strumento referendario. La storia ci insegna che sul primo referendum della storia tra Barabba e Gesù il popolo ha avuto sicuramene un abbaglio”.
“Curioso – conclude Di Caro – vedere in aula Musumeci, evidentemente precettato dalla Lega. Del presidente abbiamo perso le tracce, qui non si vede quasi mai, anche quando in ballo ci sono questioni di importanza vitale per le imprese e per i cittadini”.

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