Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

La «Filastrocca della pazienza» di Mimmo Mòllica

La «Filastrocca della pazienza» di Mimmo Mòllica parla di quella capacità dell’uomo di reagire con calma, mantenendo il controllo e dell’atteggiamento di chi accetta le avversità, le controversie e il dolore senza smarrirsi, con serenità d’animo e controllo emotivo.

«Filastrocca della pazienza» di Mimmo Mòllica

La «santa pazienza» (1)
non è certo una scienza,
ma detto in confidenza
è un guaio esserne senza.

Armarsi di «pazienza»
frena l’insofferenza,
sopporti tante cose:
le persone noiose,
anche quelle barbose,
ipocrite, chiassose
e quelle appiccicose.

Questo lo riconobbe
il grande saggio Giobbe,
uomo ricco e sapiente,
giusto e molto paziente.

Giobbe fu un uomo saggio,
armato di coraggio,
ma un certo diavoletto
gli fece un gran dispetto:
perse le figlie e i figli,
subì molti scompigli.

Però portò pazienza,
con molta resistenza,
e Dio lo ripagò,
insomma lo premiò.

Così la sua pazienza
(come la sua prudenza),
divenne proverbiale,
e questa è la morale:
ciò che aspettiamo noi
arriva prima o poi.

Ma detto in confidenza:
ci vuol tanta pazienza
quanta ne ha avuta Giobbe
giura chi lo conobbe.

Mimmo Mòllica

(1) Santa pazienza (esclamazione). La pazienza è detta “santa” poiché la Chiesa la annovera tra le virtù cardinali.

La «pazienza» non è certo una scienza, ma una facoltà umana che ci consente di non «perdere le staffe», insomma di non agire sotto la spinta dell’ira, del disappunto, dell’impazienza. «Non perdere le staffe» vuol dire tenere saldi i piedi nelle staffe della sella per rimanere in groppa al cavallo. A volte «mandare al diavolo» qualcuno è una tentazione difficile da frenare. Ma, ecco che la pazienza, se adoperata più o meno come Giobbe, può permetterci di raffreddare gli animi e rinviare la reazione a data da destinarsi.
La pazienza, se bene esercitata, se bene incanalata, diventa una qualità preziosa e ci permette di accettare le molestie, le offese, ma anche le difficoltà, le avversità del momento, con quel controllo emotivo che può trasformarsi in serenità d’animo.
La pazienza di Giobbe è proverbiale: Giobbe, personaggio biblico, accettò con saldezza d'animo le peggiori avversità, così Cristo nel deserto prima di iniziare la predicazione.

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