Capizzi, studente modello di 16 anni ucciso in piazza da un ventenne armato di pistola

Uno studente di 16 anni,  Giuseppe Di Dio, è stato ucciso sabato 1° novembre a Capizzi, piccolo comune dei Nebrodi in provincia di Messina, mentre un suo amico è rimasto ferito nella sparatoria. Fermate tre persone.  Giuseppe Di Dio frequentava la terza classe  dell'istituto alberghiero di Troina (Enna) e sarebbe stato attinto per errore dai colpi mortali esplosi da  Giacomo Frasconà Filaro , il 20.enne presunto assassino . 3 nov 2025 - Giuseppe Di Dio, 16 anni, e i suoi amici si trovavano  davanti a un bar di via Roma, a Capizzi, quando da un'automobile sarebbero scese tre persone, una delle quali avrebbe esploso i colpi di arma da fuoco che hanno attinto mortalmente il sedicenne, ferendo un altro giovane di 22 anni.  Si tratta di  Antonio Frasconà Filaro , 48 anni, e dei figli Mario, 18 anni, e Giacomo, 20 anni. Quest'ultimo, armato di pistola avrebbe fatto fuoco sulle persone presenti all'esterno del  bar di via Roma, a Capizzi, uccidendo ...

Malati cronici: multimorbilità (38,2% nel Nord e 49% nel Mezzogiorno) e per le donne non va meglio

La cronicità peggiora al Nord e migliora al Sud ma il divario resta. Le patologie croniche gravi più diffuse tra tutti gli anziani sono le malattie cardiache (19,3%) stabili 
rispetto al 2015. Si riducono invece le malattie respiratorie croniche (bronchite cronica, BPCO ed enfisema) specialmente tra gli uomini anziani, tra i quali però si rileva un incremento dei tumori maligni (+1,9%).

14/07/2021 - Gli indicatori di salute riferiti alla multimorbilità e alla cronicità grave confermano lo svantaggio del Sud rispetto al Nord, che risulta comunque in lieve riduzione rispetto al 2015. Si osserva un andamento di verso opposto nelle due aree geografiche, con un miglioramento nel Sud e un peggioramento nel Nord. Entrambi gli indicatori sono invece in netto miglioramento nell’Italia centrale. Il divario territoriale maggiore (considerando le differenze della distribuzione per età) si riscontra tra gli uomini anziani per la multimorbilità (38,2% nel Nord e 49% nel Mezzogiorno) e tra le donne della stessa età per la cronicità grave (rispettivamente 34,9% e 46,5%). 

Analizzando congiuntamente multimorbilità e presenza di malattie croniche, gravi e meno gravi, è possibile scomporre il totale della popolazione anziana in gruppi mutuamente esclusivi secondo livelli di complessità del quadro morboso via via crescenti. Nel 2019, quasi il 15% degli anziani non presenta patologie croniche; il 24% ne riferisce almeno due tra quelle classificate non gravi; il 18% almeno tre non gravi (dunque un segmento di anziani in condizioni già più critiche rispetto ai precedenti); l’11% ha almeno una patologia cronica grave, ma non presenta multimorbilità e, infine, il 32,3% è la quota di anziani con il quadro morboso più complesso, perché oltre ad avere almeno una patologia cronica grave soffre delle complicanze dovute alla multimorbilità. 

Le differenze territoriali sono pronunciate. Nel Mezzogiorno la quota delle donne anziane che hanno la condizione peggiore, vale a dire che sono affette da almeno una patologia cronica grave e da multimorbilità, è pari al 40% contro il 27% nel Nord e il 30,4% nell’Italia centrale. Si osservano per gli uomini analoghe distanze fra i territori.

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