La cronicità peggiora al Nord e migliora al Sud ma il divario resta. Le patologie croniche gravi più diffuse tra tutti gli anziani sono le malattie cardiache (19,3%) stabili rispetto al 2015. Si riducono invece le malattie respiratorie croniche (bronchite cronica, BPCO ed enfisema) specialmente tra gli uomini anziani, tra i quali però si rileva un incremento dei tumori maligni (+1,9%).
14/07/2021 - Gli indicatori di salute riferiti alla multimorbilità e alla cronicità grave confermano lo svantaggio del Sud
rispetto al Nord, che risulta comunque in lieve riduzione rispetto al 2015.
Si osserva un andamento di verso opposto nelle due aree geografiche, con un miglioramento nel Sud
e un peggioramento nel Nord. Entrambi gli indicatori sono invece in netto miglioramento nell’Italia
centrale. Il divario territoriale maggiore (considerando le differenze della distribuzione per età) si
riscontra tra gli uomini anziani per la multimorbilità (38,2% nel Nord e 49% nel Mezzogiorno) e tra le
donne della stessa età per la cronicità grave (rispettivamente 34,9% e 46,5%).
Analizzando congiuntamente multimorbilità e presenza di malattie croniche, gravi e meno gravi, è
possibile scomporre il totale della popolazione anziana in gruppi mutuamente esclusivi secondo livelli
di complessità del quadro morboso via via crescenti.
Nel 2019, quasi il 15% degli anziani non presenta patologie croniche; il 24% ne riferisce almeno due
tra quelle classificate non gravi; il 18% almeno tre non gravi (dunque un segmento di anziani in
condizioni già più critiche rispetto ai precedenti); l’11% ha almeno una patologia cronica grave, ma
non presenta multimorbilità e, infine, il 32,3% è la quota di anziani con il quadro morboso più
complesso, perché oltre ad avere almeno una patologia cronica grave soffre delle complicanze
dovute alla multimorbilità.
Le differenze territoriali sono pronunciate. Nel Mezzogiorno la quota delle donne anziane che hanno
la condizione peggiore, vale a dire che sono affette da almeno una patologia cronica grave e da
multimorbilità, è pari al 40% contro il 27% nel Nord e il 30,4% nell’Italia centrale. Si osservano per gli
uomini analoghe distanze fra i territori.
Commenti
Posta un commento
NEBRODI E DINTORNI © Le cose e i fatti visti dai Nebrodi, oltre i Nebrodi. Blog, testata giornalistica registrata al tribunale il 12/3/1992.
La redazione si riserva il diritto di rivedere o bloccare completamente i commenti sul blog. I commenti pubblicati non riflettono le opinioni della testata ma solo le opinioni di chi ha scritto il commento.