Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

E tu che fortuna avrai a ferragosto?

La fortuna bussa nella notte tra il 14 e il 15 agosto. È la notte in cui propiziarsi una vita nuova. Il fuoco e l’acqua sono i due elementi purificatori cui affidare le sorti del nostro rinnovamento. Accendere un fuoco, fare un tuffo in acqua, sono riti propiziatori della fortuna. Ma sono 5 le mosse per ingraziarsi la fortuna la notte che precede il Ferragosto. Anzi 6, perché alcune di queste richiedono coraggio. E tu che farai a Ferragosto?

14/08/2021 - Accendere un fuoco nella notte che precede Ferragosto, fare un tuffo nell’acqua, dare una mancia, pregare Vega e Altair, baciare un serpente, sono le «cinque mosse» per propiziarsi la «fortuna» la notte tra il 14 e il 15 agosto, aspettando il Ferragosto. Anzi sei, perché alcune di queste richiedono coraggio e la fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Il Fuoco purificatore incenerisce il male e come l’araba fenice, dalle stesse ceneri, fa rinascere una vita nuova, evocando la fortuna e propiziandosela, dopo le fatiche estive e le afose giornate. Così il falò di Ferragosto, le luci, le luminarie e i fuochi d’artificio, rischiarano il cielo e ‘scaldano’ gli animi. Basta pure una candela di buon auspicio, accesa nella notte, per evocare il fuoco purificatore, per scacciare via ogni male e favorire la fortuna.

Un tuffo dove l’acqua è più blu

Un tuffo nell’acqua la notte che precede il Ferragosto, un bel tuffo ristoratore, non dovrebbe dispiacere a nessuno poiché l’acqua è elemento di purificazione, propiziatore di pioggia e di abbondanza dopo l’arsura e la siccità estiva. Il bagno notturno di Ferragosto, oltreché tradizione, è il ‘battesimo’ per l’inverno che verrà, finite le ferie estive.

Ferie che nella storia ci riportano nell’antica Roma, all’imperatore Ottaviano Augusto che nel 18 a.C. le fece istituire (feriae augusti) per ingraziarsi il popolo, concedendo un po’ di riposo dopo il caldo spossante e le fatiche delle campagne. Consentire al popolo di ristorare le stanche membra riposando e festeggiando, senza distinzioni di classi sociali, con musica, banchetti, processioni solenni e sagre, fu ‘l’invenzione’ delle ferie estive da parte di Ottaviano Augusto.

Mance e serpenti

Ma torniamo alle «5 mosse della fortuna». Dare una mancia è un modo gentile di gratificare chi lavora mentre noi riposiamo e di ingraziarsi così, con un gesto di generosità, la fortuna. Anche nell’antica Roma, e non solo nell’epoca di Ottaviano Augusto, i grandi proprietari terrieri si dimostravano generosi con i contadini, dando loro una «mancia» il giorno di Ferragosto, come buon auspicio.

Meno usuale per ingraziarsi la dea fortuna è «baciare un serpente», ma sembra che facendolo la fortuna sia assicurata. È un’usanza che proviene da Cefalonia, isola greca nel Mare Ionio. Qua a Ferragosto innocui serpenti sciamano dalle loro tane per andare a cercare frescura e ristoro dentro la chiesa della Madonna dei Serpenti. E là fedeli e pellegrini, carezzandone uno, sperano nella fortuna che verrà. I serpenti rimangono nella chiesa fino al 15 agosto, ma conclusa la funzione liturgica tornano come d’incanto alle loro tane e scompaiono. Bisognerà aspettare il prossimo mese di agosto. Spiritualità o superstizione? Storia o leggenda?

Si racconta che nel 18° secolo le incursioni dei pirati nel convento erano frequenti, ma proprio la presenza dei serpenti terrorizzò i malfattori che incendiarono il convento distruggendolo. Si salvò solo l’icona d’argento della Vergine Maria e gli abitanti del villaggio, per devozione, ricostruirono la chiesa sulle sue stesse rovine. Ed ecco nei giorni d’agosto i serpenti radunarsi attorno all’icona d’argento della Madonna, per dileguarsi solo alla fine della celebrazione liturgica.

Pregare le stelle

Pregare Vega e Altair è l’ultima delle «5 mosse della fortuna» a Ferragosto. L’auspicio è di trovare l'amore, l'anima gemella. Il Qixi Festival, o Double Seventh Festival, è considerato il San Valentino cinese, per un'antica storia d'amore, sebbene la data del 14 febbraio venga festeggiata in Cina come in occidente. Da tempo i cinesi attribuiscono sempre maggiore importanza a Qixi, e proprio in questo giorno gli innamorati si scambiano regali. Per le ragazze, Qixi è l’occasione per supplicare Zhinu e la fortuna.

Il Quixi festival è la festività dell'Oriente legata al millenario mito dell'amore tra Zhinü, giovane tessitrice (la stella Vega) e Niulang, giovane pastorello (la stella Altair), separati dal Fiume d'argento (la Via Lattea) e perciò irraggiungibili. Il loro amore osteggiato poté coronarsi solo il 7° giorno del 7° mese lunare. Fu uno stormo di gazze a formare il ponte che permise ai due innamorati di attraversare il fiume e di abbracciarsi. Così la notte che precede il Ferragosto invocare il cielo con gli occhi rivolti verso Vega e Altair è di buon auspicio. Ma attenzione, la «dea fortuna» vuole che il nome della persona amata venga scritto su un foglio di carta da bruciare proprio quella notte: il fuoco dell’amore. E della fortuna.
E tu che farai a ferragosto? Che fortuna invocherai?

“Ma i cittadini italiani non sono da meno. Li ho visti, li ho visti in folla a Ferragosto. Erano l’immagine della frenesia più insolente. Ponevano un tale impegno nel divertirsi a tutti i costi, che parevano in uno stato di «raptus»: era difficile non considerarli colpevolmente incoscienti. (Pier Paolo Pasolini)

«Filastrocca della fortuna»

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