Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, verso un “noi” sempre più grande

107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, verso un “noi” sempre più grande, domenica 26 settembre 2021 ore 16.00 Basilica Cattedrale - Messina 


Messina, 22/09/2021 - Domenica 26 settembre, alle ore 16.00, nella Basilica Cattedrale di Messina, Mons. Cesare Di Pietro, Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi, presiederà la Celebrazione eucaristica in occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, animata dalle cappellanie cattoliche e dai volontari dell’Ufficio diocesano Migrantes, durante la quale 25 giovani srilankesi riceveranno il sacramento della Confermazione. "Verso un ́noi ́ sempre più grande" è il titolo scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che quest’anno verrà celebrata il 26 settembre. Il tema richiama al bisogno di pensare e ragionare al plurale, nella consapevolezza che abbiamo tutti bisogno degli altri, che nessuno si salva da solo. Una lezione imparata una volta di più durante la pandemia, nei confronti della quale, ribadisce il Pontefice, «la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora maggiormente in un febbrile consumismo e in nuove forme di autoprotezione egoistica». Si tratta invece di sovvertire questa logica, di impegnarci «perché non ci siano più muri che ci separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità». 

E in primo piano in questo servizio ci deve essere la Chiesa, chiamata a essere sempre più cattolica. «Nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati, e nel dialogo interculturale che ne può scaturire – scrive il Papa – ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci mutuamente. In effetti, dovunque si trovi, ogni battezzato è a pieno diritto membro della comunità ecclesiale locale, membro dell’unica Chiesa, abitante nell’unica casa, componente dell’unica famiglia». Ma questa cultura dell’accoglienza e del rispetto vicendevole non può limitarsi alla comunità dei credenti, va estesa all’umanità intera. Per la nostra Chiesa locale, la Giornata è l’occasione per evidenziare ancora una volta quanto sia necessario adoperarsi perché i migranti, forzati e non, siano riconosciuti come portatori di doni e opportunità oltre che di diritti e dignità. 

Una sfida educativa che interpella la comunità ecclesiale e la società civile a fare fronte comune perché il nostro territorio, nella ricchezza della pluralità, diventi sempre più un luogo di accoglienza, di riconoscimento e di protagonismo per i migranti. Per aiutare a superare paure e pregiudizi, promuovendo conoscenza, dialogo e collaborazione.

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