107a Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, verso un “noi” sempre più grande, domenica 26 settembre 2021 ore 16.00 Basilica Cattedrale - Messina Messina, 22/09/2021 - Domenica 26 settembre, alle ore 16.00, nella Basilica Cattedrale di Messina, Mons. Cesare Di Pietro,
Vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi, presiederà la Celebrazione eucaristica in occasione della Giornata
Mondiale del Migrante e del Rifugiato, animata dalle cappellanie cattoliche e dai volontari dell’Ufficio
diocesano Migrantes, durante la quale 25 giovani srilankesi riceveranno il sacramento della
Confermazione.
"Verso un ́noi ́ sempre più grande" è il titolo scelto da Papa Francesco per la Giornata Mondiale del
Migrante e del Rifugiato, che quest’anno verrà celebrata il 26 settembre. Il tema richiama al bisogno
di pensare e ragionare al plurale, nella consapevolezza che abbiamo tutti bisogno degli altri, che
nessuno si salva da solo. Una lezione imparata una volta di più durante la pandemia, nei confronti
della quale, ribadisce il Pontefice, «la peggiore reazione sarebbe quella di cadere ancora
maggiormente in un febbrile consumismo e in nuove forme di autoprotezione egoistica».
Si tratta invece di sovvertire questa logica, di impegnarci «perché non ci siano più muri che ci
separano, non ci siano più gli altri, ma solo un noi, grande come l’intera umanità».
E in primo piano
in questo servizio ci deve essere la Chiesa, chiamata a essere sempre più cattolica.
«Nell’incontro con la diversità degli stranieri, dei migranti, dei rifugiati, e nel dialogo interculturale
che ne può scaturire – scrive il Papa – ci è data l’opportunità di crescere come Chiesa, di arricchirci
mutuamente. In effetti, dovunque si trovi, ogni battezzato è a pieno diritto membro della comunità
ecclesiale locale, membro dell’unica Chiesa, abitante nell’unica casa, componente dell’unica famiglia».
Ma questa cultura dell’accoglienza e del rispetto vicendevole non può limitarsi alla comunità dei
credenti, va estesa all’umanità intera.
Per la nostra Chiesa locale, la Giornata è l’occasione per evidenziare ancora una volta quanto sia
necessario adoperarsi perché i migranti, forzati e non, siano riconosciuti come portatori di doni e
opportunità oltre che di diritti e dignità.
Una sfida educativa che interpella la comunità ecclesiale e la
società civile a fare fronte comune perché il nostro territorio, nella ricchezza della pluralità, diventi
sempre più un luogo di accoglienza, di riconoscimento e di protagonismo per i migranti. Per aiutare a
superare paure e pregiudizi, promuovendo conoscenza, dialogo e collaborazione.
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