Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Reddito di cittadinanza: sempre più false informazioni, 102 imbroglioni in un colpo solo

Furbetti RdC a Messina, Sen. D’Angelo (M5S): “Plauso alle forze dell’ordine. Strumento da migliorare, ma fondamentale per contrastare la povertà”. Fornivano false informazioni sulle proprie condizioni reddituali o sulla fedina penale per ottenere il reddito di cittadinanza. Quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Messina e dal Comando Provinciale dei Carabinieri, lascia l’amaro in bocca: queste condotte sono uno schiaffo per chi vive in una condizione di povertà assoluta, costretto a continui sacrifici, spesso rinunciando anche a beni essenziali”.

ROMA, 10 SET 2021: "Un plauso ai Carabinieri del Comando Provinciale di Messina e al Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato del Lavoro che hanno denunciato 102 persone che percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza. Questo episodio non deve dare adito a quelle forze politiche che vogliono smantellare questa misura che, a tre anni dalla sua entrata in vigore, si è rivelata importantissima per aiutare tantissime persone in difficoltà, che sono acuite ulteriormente a causa della crisi economica scaturita dalla pandemia.
I furbetti del Reddito esistono è vero, come esistono però i furbetti che presentano le dichiarazioni dei redditi false o quelli che percepiscono indebitamente le pensioni di invalidità.
I detrattori del Reddito di Cittadinanza, che lo definiscono “metadone di Stato” si dimenticano che questo è uno strumento fondamentale per contrastare la povertà e proteggere così fasce estremamente vulnerabili della nostra società.

I dati recentemente diffusi dall’INPS parlano chiaro: da gennaio a luglio 2021 hanno percepito il Reddito di cittadinanza quasi 1 milione e mezzo di nuclei familiari (coinvolgendo oltre 3 milioni e mezzo di persone), con un importo medio a nucleo pari a 579,01 euro. A questi bisogna aggiungere i nuclei percettori di Pensione di cittadinanza sono stati invece più di 155 mila (176.771 persone coinvolte), che hanno ottenuto un importo medio che ammonta a 267,29 euro.

Bisogna sicuramente riformare il Reddito di Cittadinanza, perché in questi mesi si sono evidenziati limiti che possono però essere agevolmente superati: bisogna innanzitutto intensificare i controlli per evitare abusi da parte di chi non è legittimato ad ottenerlo.
E’ poi necessario favorire l’incrocio fra la domanda e l’offerta di lavoro, dando un ruolo centrale ai Centro per l’Impiego e rendendo così efficienti le politiche attive nel nostro Paese”, così in una nota la senatrice messinese Grazia D’Angelo (M5S).

“Fornivano false informazioni sulle proprie condizioni reddituali o sulla fedina penale per ottenere il reddito di cittadinanza. Quanto emerso dalle indagini, coordinate dalla Procura di Messina e dal Comando Provinciale dei Carabinieri, lascia l’amaro in bocca: queste condotte sono uno schiaffo per chi vive in una condizione di povertà assoluta, costretto a continui sacrifici, spesso rinunciando anche a beni essenziali”. A dichiararlo è il Deputato messinese Francesco D’Uva. “Il reddito di cittadinanza - continua D’Uva - è una misura nata per favorire l’inclusione sociale e ridare dignità a chi si trova ai margini. Beneficiare del sussidio utilizzando artifici e raggiri è un comportamento empio che va punito nelle dovute sedi e, allo stesso tempo, deve essere da sprone per migliorare l’impianto normativo rafforzando i controlli a monte”. 

“Il Reddito di cittadinanza è, da sempre, una battaglia del MoVimento 5 Stelle - spiega il Deputato-. Siamo, infatti, convinti che in uno Stato di diritto le Istituzioni abbiano il dovere di porsi al fianco dei più fragili dando tutto il supporto necessario. Nel disciplinare il sussidio abbiamo previsto la reclusione dai 2 ai 6 anni per chiunque, al fine di ottenere indebitamente il beneficio, utilizzi documenti falsi o attestanti cose non vere, ovvero ometta informazioni dovute. È punito, invece, con la reclusione fino a 3 anni chiunque non comunichi le variazioni reddituali o patrimoniali, ovvero altre informazioni ritenute necessarie secondo la normativa. Abbiamo, inoltre, coinvolto diversi attori, tra cui la Guardia di Finanza e l’Agenzia dell’Entrate, per la fase di verifica e controllo di quanto dichiarato dai beneficiari. Sicuramente la normativa è perfettibile: la prossima sfida è creare un sistema ancora più efficiente che ci consenta di riconoscere il sostegno a chi ne abbia effettivamente bisogno evitando ogni forma di percezione illegittima”. 

E conclude: “Bene il lavoro delle forze dell’ordine e della magistratura a tutela di una corretta applicazione della norma. Dalla nostra impegniamoci a superare il dibattito, ormai balcanizzato, su questa importante misura di welfare e lavoriamo affinché si possa perfezionare la struttura evitando che i furbi senza alcuna morale possano “abusare” della buona fede dello Stato”.

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