Vendita AGI, Antoci: “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”

Vendita AGI, Antoci (Capolista M5S Collegio “Isole”): “Operazione priva di trasparenza. Si applichi il Media Freedom Act”. Nota Stampa di Giuseppe Antoci, candidato capolista circoscrizione “Isole” alle elezioni europee col MoVimento Cinque Stelle 4 mag 2024 - "Lascia sgomenti la decisione di ENI, azienda partecipata dello stato, di trattare la cessione dell'agenzia di stampa AGI con il parlamentare leghista Angelucci. Un'operazione "folle", come giustamente definita da Giuseppe Conte. Altrettanto allarmante è il fatto che la vendita si stia realizzando mediante una trattativa privata in assenza di un bando di gara a tutela della trasparenza dell'operazione. Bisogna arginare condotte come queste applicando il "Media Freedom Act", legge europea per la libertà dei media tesa a proteggere i giornalisti e i media dell'UE da ingerenze politiche o economiche e ad evitare la concentrazione dei media sotto il controllo politico (come nel caso di Angeluc

Acqua in brik: ma che brikkoni questi 'ecologisti del cambiamento'

Si sta diffondendo anche in Italia l'acqua in ....brik. "Acqua di mucca?" "Acqua artificiale?" "Succo di acqua?" si chiedono i bambini stupiti mentre maneggiano il contenitore.

26/10/2021 - L'Acquainbrik è davvero "La risposta ecologica al cambiamento" come si legge nella trionfalistica campagna pubblicitaria con un greenwashing spinto al massimo?
Questi, purtroppo sono i frutti avvelenati che abbiamo prefigurato e denunciato per tempo delle campagne "Plastic free" che si concentrano solo sulla eliminazione della plastica, e non sullo sviluppo di
alternative migliori, riusabili e con vuoto a rendere.
Messaggi fuorvianti, diseducativi che mettono in ombra tutto lo sforzo fatto finora (da comuni, associazioni, scuole), per invitare le persone a bere acqua del rubinetto, alla spina: ricordiamo la  campagna l'"acqua del sindaco", la campagna "imbrocchiamola" per chiedere che anche ristoranti e bar servano acqua in caraffa, ricordiamo i tanti
progetti di sensibilizzazione nelle scuole, con le borracce regalate ai bambini e ai ragazzi. Sappiamo che a Marradi, dove ha sede l'unico impianto italiano di imbottigliamento, l'azienda sta fortemente pubblicizzando l'acqua in brik, regalando migliaia di brick al comune e che sono previste attività nelle scuole.

Questa estate Acquainbrick è stata scelta come "acqua ufficiale" per
tutti i bambini e i ragazzi che hanno partecipato ai campus di
Milanosport. "A tutti i piccoli ospiti dei campus vengono dati in
dotazione due brick in versione Splash, per dissetarsi nel corso della
mattina e del pomeriggio".

Con quale messaggio? Ora la borraccia non va più di moda? W l'usa e getta?
Dovremmo insegnare ai ragazzi che il cambiamento passa dalla riduzione
dei rifiuti, non dalla sostituzione di un contenitore inquinante
(plastica) con uno potenzialmente ancora più inquinante (tetrapak).
"Scegliamo l’acqua in contenitori di cartone e ci impegniamo in modo
responsabile, sostenibile e trasparente a costruire un pianeta
migliore." Si legge ancora nel sito.

Cartone? Anche i bambini sanno che l'acqua scioglie il cartone.
Non è quindi cartone, è tetrapak, un poliaccoppiato, 3 strati:
cartone, plastica e alluminio la cui modalità di smaltimento varia da
comune e comune, (il 28% dei comuni italiani, come ammette anche il
sito non prevede neppure modalità di riciclaggio e quindi il brik
finisce nell'indifferenziata). Un riciclaggio che implica procedimenti
complessi, dispendiosi di energia, e non tutto il materiale poi viene
effettivamente riciclato. A questo si aggiunga il tappo, che in una
percentuale "alta" deriva da fonti vegetali (canna da zucchero
dichiarata sostenibile). Ammettendo che la canna da zucchero sia
sostenibile, il trasporto dall'altro capo del mondo fino a noi, per
fare un tappo, è davvero così sostenibile?

C'è davvero bisogno di questo viaggio e della relativa emissione di
CO2 per bere la stessa acqua che sgorga dai nostri rubinetto?
Ma non tutti hanno l'acqua buona, si dirà. Su questo ci sono
tantissimi pregiudizi perché di fatto l'acqua dell'acquedotto è sempre
potabile, controllata, oligominerale, i dati sono trasparenti, e
pubblicati nei siti comunali.

Anche ammettendo che l'acqua direttamente dal rubinetto non sia
"gradevole", si possono utilizzare filtri, purificatori, oppure
comprare acqua da bottiglie di vetro vuoto a rendere.
"Sempre meglio il tetrapak della plastica"?
Non proprio.
Se siamo in ambito di raccolta differenziata e riciclo, è decisamente
meglio la plastica PET che il tetrapak, poiché polimero di valore e
riciclabile.
L'UE ha imposto l'obiettivo del 90% di raccolta differenziata della
plastica e farà introdurre i sistemi di deposito cauzionale (cui il
tetrapak invece sfugge).
Il tetrapak si ricicla male (per questo paga addizionale CAC di 20
euro/t a COMIECO) e solo 4 cartiere in Italia sono in grado di
recuperarne la carta.
Rimane infine il problema del 30% di plastica ed alluminio, con cui si
può fare ecoallene, ma non ha molto mercato.
All'inefficienza operativa conclamata del riciclo del tetrapak,
"Acquainbrik" contrappone un "progetto di ricerca", sicuramente
interessante, ma prima di inondare i Comuni con i brik, non sarebbe
meglio attendere i risultati della ricerca?
Noi continuiamo a sostenere che il riciclo è l'ultima scelta per la
sostenibilità, occorre infatti ridurre a monte i rifiuti: non solo
chiudere il cerchio ma ridurre il diametro del cerchio.
Non dobbiamo combattere solo la plastica, ma la cultura dell'usa e
getta che sta contribuendo a distruggere l'ecosistema. E l'acqua in
brik non ci aiuta.

Le associazioni e i gruppi

- Zero Waste Italy
- Zero Waste Sicilia
- Associazione Rifiuti Zero Sicilia
- Centro Ricerca Rifiuti Zero
- Rete Rifiuti Zero Emilia Romagna
- Eco Eventi Odv
- 5R Zero Sprechi
- Lamezia Rifiuti Zero
- Condomini Rifiuti Zero
- Rifiuti zero Abruzzo

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