Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

«Cosa farai da grande?», le rime di Mimmo Mòllica nella «Giornata internazionale delle bambine»

«Cosa farai da grande?», la filastrocca di Mimmo Mòllica per rendere omaggio alla «Giornata internazionale delle bambine» che ricorre oggi 11 ottobre 2021, come ogni anno.

11 ott 2021 - La «Giornata internazionale delle bambine e delle ragazze» (International Day of the Girl) viene celebrata ogni anno l'11 ottobre, ispirandosi al tema “My Voice, Our Equal Future”. Nel mondo sono 1,1 miliardi le ragazze impegnate ad affrontare il futuro infrangendo confini e barriere, affrontando questioni come il matrimonio precoce, la disuguaglianza nell'istruzione, la violenza, la giustizia climatica e l'accesso iniquo all'assistenza sanitaria. Quasi 1 ragazza su 4 di età compresa tra 15 e 19 anni a livello globale non frequenta istruzione, occupazione o formazione.
Il bilancio è pesante: la pandemia ha avuto conseguenze drammatiche sulla condizione delle bambine nel mondo, Italia compresa, con effetti che si faranno sentire per molti anni. Sono aumentati i casi di violenza domestica e le discriminazioni ed è in crescita l’abbandono scolastico che, per le bambine e le ragazze, si traduce spesso in matrimoni forzati, gravidanze indesiderate e lavoro domestico, perdita di diritti e povertà.

La mia voce, il nostro futuro uguale

Nel 2021 commemoriamo il Generation Equality Forum (GEF) , lanciando impegni quinquennali da parte di leader della società civile, governi, aziende e responsabili del cambiamento di tutto il mondo per un impatto audace sull'uguaglianza di genere. Allo stesso tempo, siamo nel secondo anno della pandemia di COVID-19. La pandemia ha accelerato le piattaforme digitali per l'apprendimento, il guadagno e la connessione, mettendo in luce anche le diverse realtà digitali delle ragazze.
Il divario digitale di genere in connettività, dispositivi e utilizzo, competenze e posti di lavoro è reale. È un divario di iniquità ed esclusione tra aree geografiche e generazioni che è la nostra sfida da affrontare se la rivoluzione digitale deve essere per tutti, con tutti, per tutti. Cogliamo lo slancio per guidare l'azione e la responsabilità degli impegni presi da GEF, per e con le ragazze, per raggiungere una visione audace di colmare il divario di genere digitale. (https://www.un.org/en/observances/girl-child-day)

«Cosa farai da grande?» filastrocca per bambine e bambini

Cosa farai da grande?
Ma che belle domande…
«Voglio fare l’autista,
il pilota, l’artista,
dottore, alpinista,
magari l’antiquario,
critico letterario».

«Io che sono bambina
farò la ballerina,
maestra, parrucchiera,
farò la pasticcera!».

«Io non so che farò,
davvero non lo so,
su che mestiere fare
non ho le idee ben chiare.

Magari andare al mare,
correre e anche saltare,
ma pure a scuola andare,
con gli amici giocare».

«Vivere con decoro,
un posto di lavoro,
poi metter su famiglia,
una casa e una figlia,
e con due bei fratelli,
magari due gemelli…

Però il nostro futuro,
dicono che sia oscuro,
che abbiano alzato un muro
gli adulti e il loro mondo,
un distacco profondo…

Di disoccupazione
parla l’informazione,
dicono che sia ostile
al mondo giovanile,
se non si può abolire
per noi non c’è avvenire!

C’è chi non studia affatto, né lavora
ma tanta gioventù studia ed esplora,
cervelli in fuga lasciano il Paese
tra mortificazioni e lunghe attese.

Perché restando qua non contan niente,
anche se son dei geni veramente,
hanno programmi e piani educativi
e dei grandi progetti innovativi,
viaggiano, vanno via, vengono presi
dalle università di altri Paesi.

Vogliono seminare nel futuro
perché il mondo reale sia più sicuro,
e non restando chiusi in una stanza
si aprono fiduciosi alla speranza.

Perché la vita è fuori, tra la gente,
ed il futuro in fondo è nel presente,
anche se lo chiamiamo il «tuo domani»
è l’«oggi» ed è nelle nostre mani.

Siamo giovani d’oggi, siamo tanti,
utili e non per forza i più importanti,
crediamo in un futuro che si addice
a chi sogna un domani più felice;
sogni e felicità mettono le ali
non son cose scontate nè banali,
e non ha effetti mai collaterali.

Come vorresti essere da grande?
Risponderei a simili domande:
vorrei essere un giovane contento,
come una barca con le vele al vento,
vorrei esser soltanto, lo confesso,
sereno e per di più, esser me stesso.
Vorrei essere… com’è che si dice?
Ah, già, vorrei soltanto essere felice!

Mimmo Mòllica

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