«Cose erotiche e proibite di Sicilia e d’Italia» di Mimmo Mòllica. La Sicilia e l’Italia annoverano un significativo repertorio di composizioni, canzoni e strofe a sfondo erotico o licenzioso. La canzone erotica, del resto, è una composizione assai diffusa e presente in ogni latitudine geografica e culturale, antica e moderna. Attraverso il recupero e lo studio di queste licenziosità è possibile osservare lo spirito del tempo, quando alla donna era riconosciuta la massima dignità di madre, sorella e moglie ma non proprio quella di donna.
[10/12/2021] - Luigi M. Lombardi Satriani in “Strategie di silenzio e volontà di parola” fa riferimento alla monumentale "Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane" di Giuseppe Pitrè. “Tra gli indovinelli che il Pitrè raccolse nel suo volume – racconta Lombardi Satriani – ve ne sono alcuni pruriginosi, allusivi della sfera sessuale o di alcune parti anatomiche del corpo umano o di bisogni fisiologici. Il Pitrè distinse gli indovinelli, a seconda del loro tasso di licenziosità, in onesti e osceni e tali dovettero apparirgli questi ultimi, filtrati attraverso l'ottica dei suoi tempi, connotati da una pruderie ancora diffusa e di cui egli stesso era portatore”.
Secondo Schopenhauer non c'è un momento della vita in cui si comincia a invecchiare, sebbene l'organismo vada incontro a modificazioni inarrestabili e progressive. La vecchiaia è caratterizzata dal decadimento dell'organismo, col declino della salute dell'organismo umano, anche se non possono definirsi malattia la vecchiaia, la gravidanza, la menopausa, etc.
‘A vecchia quanno perde la cunocchiaLa vecchia quando perde la conocchia
‘A vecchia quanno se perde a cunocchia
pe’ tutto ‘u lunnerí ‘a va cercanno.
U marterì ‘a trova tutta rotta,
ma tutto ‘u miercurí ‘a va accuncianno.
La vecchia quando perde la conocchia
per tutto il lunedì la va cercando.
Il martedì la trova tutta rotta,
ma tutto il mercoledì la va acconciando.
Quann’è gioverí se pettina ‘a stoppa,
‘u viernarí ‘a vace ‘ncunucchianno,
e quann’è sabbato se lava ‘a testa
ma nun fila a rummenica, ch’è festa.
Quand’è giovedì si pettina la stoppa,
il venerdì la va avvolgendo alla conocchia,
e quando è sabato si lava la testa,
ma non fila la domenica, ch’è festa.Da “Posilecheata” di Pompeo Sarnelli, (1649 – 1724), vescovo di Bisceglie
La vecchiaia piuttosto è un fatto evolutivo che comporta il deperimento nella salute. Rallentare l'invecchiamento e rimanere (o sentirsi) giovani vuol dire, in sostanza, rimanere in buona salute.
«Quella notte scoprii il piacere inverosimile di contemplare il corpo di una donna addormentata senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore».Gabriel García Márquez, Memoria delle mie puttane tristi, 2004)
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