1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

«Cose erotiche e proibite», la vecchiaia è solo un fatto evolutivo

«Cose erotiche e proibite di Sicilia e d’Italia» di Mimmo Mòllica. La Sicilia e l’Italia annoverano un significativo repertorio di composizioni, canzoni e strofe a sfondo erotico o licenzioso. La canzone erotica, del resto, è una composizione assai diffusa e presente in ogni latitudine geografica e culturale, antica e moderna. Attraverso il recupero e lo studio di queste licenziosità è possibile osservare lo spirito del tempo, quando alla donna era riconosciuta la massima dignità di madre, sorella e moglie ma non proprio quella di donna.

[10/12/2021] - Luigi M. Lombardi Satriani in “Strategie di silenzio e volontà di parola” fa riferimento alla monumentale "Biblioteca delle tradizioni popolari siciliane" di Giuseppe Pitrè. “Tra gli indovinelli che il Pitrè raccolse nel suo volume – racconta Lombardi Satriani – ve ne sono alcuni pruriginosi, allusivi della sfera sessuale o di alcune parti anatomiche del corpo umano o di bisogni fisiologici. Il Pitrè distinse gli indovinelli, a seconda del loro tasso di licenziosità, in onesti e osceni e tali dovettero apparirgli questi ultimi, filtrati attraverso l'ottica dei suoi tempi, connotati da una pruderie ancora diffusa e di cui egli stesso era portatore”.
Secondo Schopenhauer non c'è un momento della vita in cui si comincia a invecchiare, sebbene l'organismo vada incontro a modificazioni inarrestabili e progressive. La vecchiaia è caratterizzata dal decadimento dell'organismo, col declino della salute dell'organismo umano, anche se non possono definirsi malattia la vecchiaia, la gravidanza, la menopausa, etc.

‘A vecchia quanno perde la cunocchia
La vecchia quando perde la conocchia

‘A vecchia quanno se perde a cunocchia
pe’ tutto ‘u lunnerí ‘a va cercanno.
U marterì ‘a trova tutta rotta,
ma tutto ‘u miercurí ‘a va accuncianno.

La vecchia quando perde la conocchia
per tutto il lunedì la va cercando.
Il martedì la trova tutta rotta,
ma tutto il mercoledì la va acconciando.

Quann’è gioverí se pettina ‘a stoppa,
‘u viernarí ‘a vace ‘ncunucchianno,
e quann’è sabbato se lava ‘a testa
ma nun fila a rummenica, ch’è festa.

Quand’è giovedì si pettina la stoppa,
il venerdì la va avvolgendo alla conocchia,
e quando è sabato si lava la testa,
ma non fila la domenica, ch’è festa.


Da “Posilecheata” di Pompeo Sarnelli, (1649 – 1724), vescovo di Bisceglie

La vecchiaia piuttosto è un fatto evolutivo che comporta il deperimento nella salute. Rallentare l'invecchiamento e rimanere (o sentirsi) giovani vuol dire, in sostanza, rimanere in buona salute.

«Quella notte scoprii il piacere inverosimile di contemplare il corpo di una donna addormentata senza le urgenze del desiderio o gli intralci del pudore».
Gabriel García Márquez, Memoria delle mie puttane tristi, 2004)
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