Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

Migranti sul confine polacco-bielorusso: istruzione su come lanciare oggetti

In relazione alle informazioni apparse in questi giorni sulla stampa italiana, l’Ambasciata di Polonia trasmette il seguente aggiornamento relativo alla situazione sul confine polacco-bielorusso. Situazione al confine con la Bielorussia.


2 dic 2021 - Nella settimana 22-28 novembre la guardia di frontiera ha segnalato 1.490 tentativi di attraversamento illegale del confine polacco-bielorusso, rispetto ai 1.936 della settimana precedente. Il numero di tentativi di oltrepassare la frontiera è diminuito nel mese di novembre e attualmente rappresenta il 36% del numero massimo registrato nella settimana dal 4 al 10 ottobre. • Dall'inizio dell'anno fino al 28 novembre, sono stati registrati 37.693 tentativi di attraversare illegalmente il confine con la Bielorussia, di cui 32 453 sono stati impediti.
• Durante la scorsa settimana le forze polacche hanno impedito numerosi tentativi di attraversare con forza il confine polacco da parte di grandi gruppi di migranti controllati e coordinati dai servizi bielorussi.

• In un breve video pubblicato sul canale Nexta su Twitter, si sente chiaramente un ufficiale bielorusso che istruisce i migranti su come lanciare vari oggetti contro le forze polacche, comprese bottiglie e pietre. L'ufficiale informa inoltre i migranti che verranno dotati di coltelli e altri strumenti pericolosi per attaccare i funzionari polacchi nelle parti del corpo non protette: collo, ascelle, gambe e braccia. Allo stesso tempo rassicura che i servizi polacchi non spareranno e, nel caso lo facessero, saranno solo colpi tirati in aria (video: https://twitter.com/nexta_tv/status/1461729464577142796)

• Il 22 novembre nella zona di confine vicino a Białowieża è stato avvistato un gruppo di circa 50 persone che cercavano di entrare con forza nel territorio polacco, lanciando pietre contro i soldati polacchi e usando granate ad arco. Ė stato loro impedito di varcare la frontiera.

Una situazione simile si è verificata il 23 novembre vicino a Dubicze Cerkiewne, quando un gruppo di oltre 100 migranti ha tentato di entrare con forza nel territorio polacco. Il 24 novembre un gruppo di oltre 230 migranti ha tentato di forzare il confine con l'aiuto di ufficiali dei servizi bielorussi che utilzzavano luci laser per accecare le guardie di frontiera e i soldati polacchi

(video: https://twitter.com/Straz_Graniczna/status/1463806757256544256).

Il 25 novembre i servizi polacchi hanno impedito a un gruppo di oltre 170 migranti di entrare con forza nel territorio polacco.

Il 26 novembre, i servizi bielorussi hanno coordinato ed eseguito un attacco volto a facilitare l'ingresso nel territorio polacco di un gruppo di circa 100 migranti. Durante l’aggressione sono stati lanciati vari oggetti sulle forze polacche, sono stati utilizzati luci laser e torce elettriche, è stato distrutto il recinto di filo metallico

(video: https://twitter.com/Straz_Graniczna/status/1464516436769005571).

• Secondo varie fonti aperte bielorusse, si può stimare che nelle foreste sul lato bielorusso del confine rimangono circa 2,5 – 4 mila migranti. Circa 2 mila sono attualmente alloggiati nel centro logistico vicino a Bruzgi.

• Le persone che, nonostante la stretta protezione del confine polacco, sono entrati e si trovano nel territorio del nostro paese e dichiarano formalmente la loro volontà di rimanere in Polonia, vengono inviate ai centri per stranieri, dopo una decisione emessa dal tribunale. Lì, in conformità alla normativa vigente, rimangono in attesa della decisione sulla concessione della protezione internazionale o sul rimpatrio nei paesi di origine. Attualmente sono 1.850 gli stranieri che soggiornano nei centri della Guardia di frontiera.

• Le restrizioni all'ingresso nell'area di confine basate su una modifica della legge sulla protezione del confine di Stato, entrata in vigore il 1° dicembre, sostituiranno le restrizioni previste dallo stato di emergenza che verranno revocate. In base a tale regolamento il comandante del posto di guardia di frontiera responsabile di un determinato tratto di confine può consentire l'accesso all'area, in particolare ai giornalisti.

Informazione dettagliata in risposta ad alcune informazioni imprecise apparse sulla stampa

• Non è vero che l'assistenza ai migranti in stato di necessità come la somministrazione di medicinali, coperte o cibo è punibile. Gli ufficiali della guardia di frontiera polacca, polizia o soldati dell'esercito polacco forniscono l'aiuto necessario a chiunque ne abbia bisogno. I servizi polacchi dispongono di squadre di soccorso, le pattuglie sono dotate di viveri e vestiti pesanti e viene fornito aiuto medico ai feriti e ai malati. Il confine con la Bielorussia, a seguito delle azioni aggressive dei servizi di Alexander Lukashenka, è diventato un luogo estremamente pericoloso: da qui le restrizioni relative alla presenza di estranei nella stretta zona di confine. Nessuno viene punito "per aver aiutato i migranti".

• Per quanto riguarda le informazioni sulla morte di un bambino di un anno diffuse dai media, vorremmo sottolineare che i servizi polacchi non hanno ancora ricevuto la relazione sulla morte del bambino di un migrante. Le informazioni fornite su questo argomento erano imprecise e, pochi giorni dopo l’annuncio della drammatica notizia, si è scoperto che questa tragedia può essere accaduta un mese prima in Bielorussia. Allo stesso tempo, vorremmo sensibilizzare sul fatto che, purtroppo, attorno alla crisi sul confine polacco-bielorusso si stanno diffondendo numerose manipolazioni che distorcono il quadro reale degli eventi, nonché false informazioni diffuse intenzionalmente dal regime bielorusso.



Le reazioni della comunità internazionale

Continuano e si moltiplicano i segnali di solidarietà da parte della comunità internazionale con la Polonia che difende non solo il confine proprio, ma anche quello dell’Ue e della NATO. Lo dimostra i. a. la recente dichiarazione dei ministri degli esteri del G7 sulla Bielorussia del 18 novembre 2021. In tale documento i sopraddetti ministri, incluso il ministro degli esteri italiano Luigi di Maio, hanno condannato la strumentalizzazione messa in atto dal regime bielorusso dell’immigrazione irregolare lungo i suoi confini. Essi hanno inoltre espresso la loro solidarietà nei confronti della Polonia, così come nei confronti di Lituania e Lettonia, che sono state prese di mira nell’utilizzo provocatorio della migrazione irregolare come strategia ibrida.

Un forte messaggio di solidarietà con la Polonia è arrivato dal segretario generale della NATO Jens Stoltenberg dopo le sue consultazioni con il presidente polacco Andrzej Duda a Bruxelles il 25 novembre. “Tutti gli alleati della NATO condannano le azioni del regime di Alexander Lukashenko e l’esportazione di migranti all’estero” ha dichiarato Stoltenberg.

Anche l’incontro del premier polacco Morawiecki con la canceliera tedesca Angela Merkel il 25 novembre a Berlino si è svolto sotto il segno della solidarietà nei confronti della crisi provocata dal regime bielorusso. Gli attacchi ibridi di Minsk sono stati inoltre discussi dal premier Morawiecki con il presidente francese Emanuele Macron a Parigi il 24 novembre. La solidarietà con la Polonia è stata altresì espressa nello stesso giorno dal premier della Slovenia, che attualmente detiene la presidenza nell’Ue, Janez Janša dopo i colloqui con il suo omologo polacco a Lubiana.

“Questo è il momento in cui possiamo riconfermare il nostro impegno di stare al fianco di Polonia contro quelli che vogliono cercare di provocare una crisi migratoria, per esempio, ai confini polacchi… Dobbiamo mostrare solidarietà” ha dichiarato il premier britannico Boris Johnson all’incontro a Londra con il premier Morawiecki il 26 novembre 2021.

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