Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

«Ninnaredda», la Novena di Natale in un canto dei Nebrodi in Sicilia

«Ninnaredda» (Novena di Natale) fa parte dalla raccolta «Vinni cu vinni», pubblicata dalla Polygram nel 1978 e rimasterizzato in «Ethno Folk Italia. Gli Anni '70» (Universal Music). Il canto appartiene alle tradizioni popolari dei Nebrodi.

14/12/2021 - Quando Cesare Augusto lanciò il bando che ordinava il censimento di tutto l'impero tutti andavano a farsi registrare, ciascuno alla sua città. Dalla città di Nazaret, in Galilea, anche Giuseppe salì in Giudea, alla città di Davide chiamata Betlemme, per farsi registrare con Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre erano là, si compì per lei il tempo del parto; ed ella diede alla luce il suo figlio primogenito, lo fasciò, e lo coricò in una mangiatoia, perché non c'era posto per loro nell'albergo. 
L'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città di Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine fidanzata a un uomo chiamato Giuseppe, della casa di Davide; e il nome della vergine era Maria. L'angelo, entrato da lei, disse: «Ti saluto, o favorita dalla grazia; il Signore è con te». Ella fu turbata a queste parole, e si domandava che cosa volesse dire un tale saluto. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, tu concepirai e partorirai un figlio, e gli porrai nome Gesù. […] 
Maria disse: «Ecco, io sono la serva del Signore; mi sia fatto secondo la tua parola». E l'angelo la lasciò.

«Ninnaredda» (Novena di Natale) è un brano tratto dalla raccolta «Vinni cu vinni», pubblicata dalla Polygram (etichetta Polydor) nel 1978 e rimasterizzato nel 2010 in «Ethno Folk Italia Gli Anni '70» (The Universal Music Collection, 6 CD Compilation).
Il canto, tramandato oralmente, appartiene alle tradizioni popolari dei Nebrodi, in provincia di Messina, ed è eseguito da Mimmo Mòllica, Calogero Emanuele, Delfio Plantemoli e un gruppo di strumentisti, tra cui Lucio Fabbri, al violino.

Ninnaredda (Nuvena di Natali)

Quannu Cesari ittau
‘ddu gran bannu rigurusu,
San Giuseppi si truvau
'ntra la chiazza rispittusu.

San Giuseppi era cunfusu:
- Comu fazzu cu’ Maria?
S’idda senti chistu bannu
voli veniri cu’ mia.

E Maria ci ha rispunnutu:
- Fatta sia la vuluntati,
giacché Diu l'ha dispunutu
vegnu d’unni mi purtati.

San Giuseppi caminava
'ntra muntagni e boschi scuri,
San Giuseppi e lu Signuri
arridutti a lu fridduri.

Ci cumparsi flosamenti
ddà davanti un pillirinu:
- Unni iti bona genti
cu’ sti grandi friddurati?

Itivinni a ‘dda cuntrada,
c'è ‘na grutta arriddussata,
ddà c'è paglia e l'addumati,
risturati la nuttata.

‘Sennu ddà Maria arrivata
vitti un boi e ‘na manciatura,
du’ armaluzzi a la latàta,
pocu fenu e pagghia dura.

Ralligrativi pasturi,
giacch’è natu lu Missia,
‘n Bettilemmi, a li fridduri,
nasciu ‘n brazza di Maria.

A quattr'uri di la notti
San Giuseppi ci dicia:
- Haiu fattu quantu potti,
cchiù nun pozzu spusa mia.

Ninnaredda (Novena di Natale)

Quando Cesare lanciò
quel gran bando rigoroso,
San Giuseppe si trovò
nella piazza rispettoso.

San Giuseppe era confuso:
- Come faccio con Maria?
Se lei sente questo bando
vorrà venire con me.

E Maria gli rispose:
- Fatta sia la volontà,
giacché Dio ha così disposto
vengo dove mi portate.

San Giuseppe camminava
tra montagne e boschi scuri,
San Giuseppe ed il Signore
ridotti al freddo e al gelo.

Gli comparve, dimessamente,
là davanti un pellegrino:
- Dove andate buona gente
con questo gran freddo?
Andatevene in quella contrada,
c'è una grotta riparata,
là c'è paglia e la bruciate,
ristorate la nottata.

Essendo là Maria arrivata
vide un bue e una mangiatoia,
due animali ai lati,
un po’ di fieno e dura paglia.

Rallegratevi pastori,
giacch’è nato il Messia
a Betlemme, al freddo
è nato tra le braccia di Maria.

A quattro ore della notte
San Giuseppe le diceva:
- Ho fatto quanto ho potuto,
di più non posso sposa mia.


«Ethno Folk Italia Gli Anni '70» comprende «Umbras» di Maria Carta, «Quanno Turnammo a nascere» dei Musicanova, «Vinni cu Vinni» di Mimmo Mollica, «Ij Bogianen» di Gipo Farassino, «Dino Sarti» (raccolta), «Peppino Gagliardi» (raccolta).

Vinni cu vinni (1978): 

Vinni cu vinni
La Leva
Cialoma (Quannu si isa la vela)
La bella mi purmisi
Lu sirpenti
Za Za za (Viva Ruggero Settimu)
Ohé Nicò (Canto dei pescatori di corallo)
Lu Venniri Matinu
Zichitizì (Li scarpi ci accattai)
Ninnaredda (Nuvena di Natalì)

Produzione Niko Papathanassiou
Illustrazioni di Nino Sciacca

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