Orchestra sinfonica siciliana: “Vergognoso quanto sta succedendo, presenterò un'interrogazione”

Cracolici: “Vergognoso quanto sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana, presenterò interrogazione” Palermo, 29 Aprile - “Quello che sta succedendo all'Orchestra sinfonica siciliana è vergognoso: è assurdo che dopo mesi abbiamo un presidente che si è dimesso, un’incompatibilità del Sovrintendente e un governo regionale che non prende alcuna iniziativa per ridare delle garanzie e stabilità ai vertici della Foss. Tutto questo accade in un momento nel quale la cultura viene considerata solo un poltronificio e non uno strumento per attrarre e veicolare l'immagine di una Sicilia attiva e intraprendente”.  Lo dice Antonello Cracolici, deputato Pd all'Ars e primo firmatario di un'interrogazione presentata per “Far assumere iniziative immediate e per ridare certezza a un ente – aggiunge Cracolici – mentre il governo, ripiegato su logiche di occupazione del potere, non riesce neanche a svolgere l'attività di ordinaria amministrazione. Oltretutto, vorrei ricordare

Gabriele D'Annunzio e “il più bel chilometro d’Italia” che non visitò mai

Il 1° marzo 1938 moriva Gabriele D'Annunzio, scrittore, poeta, drammaturgo, simbolo del decadentismo. D'Annunzio fu ispirato da Giovanni Verga, ma del maestro siciliano non adottò l'uso del dialetto nè lo stile. Su Gabriele D'Annunzio ricorre un aneddoto recente:“il più bel chilometro d’Italia”, come il poeta di Pescara avrebbe definito il Lungomare Falcomatà di Reggio Calabria. L’aneddoto risale al telecronista sportivo Nando Martellini, anche se D’Annunzio non visitò mai quel tratto di lungomare, poiché non visitò mai Reggio Calabria. Rimane la suggestione del miraggio della Fata Morgana

28/02/2022 - Il 1° marzo 1938 a Gardone Riviera, in provincia di Brescia, moriva Gabriele D'Annunzio, scrittore, poeta, drammaturgo, simbolo del decadentismo, principe di Montenevoso (insignito del titolo nel 1924 da Vittorio Emanuele III). D'Annunzio, nato a Pescara il 12 marzo 1863, fu ispirato da Vita dei campi di Giovanni Verga, ma del maestro siciliano non adottò l'uso del dialetto nè lo stile. Eliminò nei suoi scritti pure la tecnica dell'impersonalità verghiana. D'Annunzio era votato all'esaltazione e teneva a rendere protagonista la natura aspra e selvaggia dell'Abruzzo. 
L'approccio di Gabriele D'Annunzio al verismo di Giovanni Verga si rivela particolarmenerte in Vita dei campi (di Verga), sebbene D'Annunzio si sia mantenuto distante dalla corrente siciliana, con commenti personali e facendo parlare i protagonisti nel dialetto abruzzese. Ma non solo.

Su Gabriele D'Annunzio circola un aneddoto recente: “il più bel chilometro d’Italia”, come il poeta di Pescara avrebbe definito il Lungomare Falcomatà di Reggio Calabraia (che in realtà è lungo 1,7 km). 
Intitolato all’ex sindaco di Reggio Calabria Italo Falcomatà, quel viale alberato è il luogo delle passeggiate per locali e visitatori. 
Resta però il fatto che l’aneddoto, per quanto suggestivo, è privo di fondamento e risale al famoso telecronista sportivo Nando Martellini, che ritenne di dare lustro a quella città e al suo lungomare con l’attribuzione della citazione a Gabriele D'Annunzio, il quale avrebbe definito “il più bel chilometro d'Italia” quel chilometro e settecento metri che lo scrittore pescarese non visitò mai, poiché non visitò mai Reggio Calabria.

Nando Martellini fu inviato a Reggio Calabria il 27 marzo 1955, per commentare il Giro della Provincia di Reggio Calabria, classica gara ciclistica organizzata dallo Sporting Club di Reggio Calabria. 
Martellini, commentando la bellezza di quel tratto di viale sul quale era stato posto il traguardo, lo definì "il più bel chilometro d’Italia", attribuendo la paternità della citazione a Gabriele D’annunzio. In realtà Martellini aveva mutuato la 'falsa' informazione da qualche burlone orgoglioso del luogo. La volata vide vincitore Rino Benedetti, secondo Giancarlo Astrua, terzo Angelo Conterno . 
Per la cronaca, nel 1950 il Giro della Provincia di Reggio Calabria fu vinto da Fausto Coppi, secondo Gino Bartali. Nel 1952 a vincere fu Gino Bartali, seguito da Fiorenzo Magni. Nel 1954 trionfò Giuseppe Minardi, secondo Fausto Coppi.    
      
Rimane la suggestione del miraggio della Fata Morgana, quel raro fenomeno ottico che si può scorgere nello Stretto di Messina in certe notti d’agosto e che richiama l’immagine della Fata Morgana della mitologia celtica, che induceva nei marinai visioni di fantastici castelli in aria o in terra per attirarli e quindi condurli a morte.

M.M.

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