La «Filastrocca del gatto Miao» di Mimmo Mòllica è dedicata, oggi 17 febbraio 2022, alla «Giornata Internazionale del Gatto», nell’anno in cui gli animali e l’ambiente entrano a far parte della Costituzione italiana, giornata da più parti considerata storica per l’Italia.«Filastrocca del gatto Miao»Ho detto a un gatto:
«Facciamo un patto.
Se tu mi sveli tutti i segreti
di quei tuoi modi tanto discreti,
ti do un bel piatto di croccantini
e una colonia di topolini
da divorare a piacimento.
Non sei contento?
Dimmi se sogni come gli umani,
se far le fusa sopra i divani
è un’abitudine o un’emozione,
se provi affetto per le persone.
Se con gli artigli tu graffi e gratti,
per tua natura, perché combatti.
Se le tue impronte sono bestiali
o come gli uomini, son digitali.
Se lecchi il pelo del tuo mantello
per lucidarti, sembrar più bello.
Perché tu ‘impasti facendo il pane’,
pensi alle coccole tue quotidiane?
Dimmi se dormi per ore ed ore
per troppo sonno, per troppo amore.
Se intelligente come tu sei
vivi più in alto, stai con gli dei».
Girò la testa però quel gatto,
sembrò incurante, forse distratto
e mi rispose soltanto «miao»,
che in ‘lingua madre’ vuol dire «ciao».
Quindi tornò presto a dormire,
finse, può darsi, di non capire.
Stizzito, allora, con poco tatto,
senza ritegno gli urlai d’impatto:
«Non mi rispondi codina storta,
che fai, per finta, “la gatta morta”?
Forse sei “falso di più d’un gatto”,
dormi, sei desto o sei distratto?».
«Quanti proverbi senza costrutto,
su di noi gatti dicon di tutto.
Son pregiudizi su gatti e gatte,
superstizioni, son frasi fatte.
Non da una madre poco affettuosa,
non dalla gatta più frettolosa
nascono i piccoli gattini ciechi:
si dice pure di cani e trichechi.
Si sa, la colpa non è della fretta
ma di chi i gatti non li rispetta:
dell’abbandono, delle malattie,
del randagismo, delle ipocrisie,
della società e di certe persone
non troppo umane, non troppo buone.
Come le umane vostre creature
abbiam bisogno anche di cure,
d’amore, cibo e di compagnia,
di un posto caldo, di pulizia.
Abbiam bisogno d’acqua e vaccini,
poi di una ciotola e di croccantini».
Tornò a dormire come fa un gatto,
bello, tranquillo, più soddisfatto,
senza aver stretto con me alcun patto,
senza firmare nessun contratto,
senza un accordo, senza un baratto.
Tornò a dormire dicendo «miao»
che non vuol dire soltanto «ciao»,
vuol dir «non siamo creature aliene,
tienimi accanto, vogliami bene».
«Tienimi accanto, ti voglio bene».
Mimmo Mòllica
Illustrazione di Bluebird0001 da Pixabay
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