Trasporto merci pericolose in Sicilia: garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre un punto di equilibrio

Trasporti merci pericolose: CNA Fita Sicilia, un tavolo per risolvere le criticità. Un tavolo tecnico per risolvere le criticità sollevate dalle aziende che si occupano del trasporto di merci pericolose in Sicilia. “Siamo consapevoli della necessità di garantire sicurezza e tracciabilità, ma occorre trovare un punto di equilibrio tra queste esigenze e la continuità operativa dei trasporti essenziali”. Palermo, 12 aprile 2025 – È questa la proposta avanzata dalla CNA Fita Sicilia che ha registrato la disponibilità del Presidente della IV Commissione, on. Carta, dell’assessore alla mobilità, On. Aricò, del Presidente del CAS, avv. Filippo Nasca (nella foto) , e del suo direttore, dott. Fazio. Una delegazione della CNA Fita Sicilia, composta da Saro Tumino, Giorgio Stracquadanio, Daniela Taranto e Francesco Lombardo, è stata ricevuta dalla IV Commissione Ambiente, dell’Assemblea Regionale Siciliana dalla Territorio e Mobilità. Durante l’audizione, la CNA Fita ha illustrato le gravi cr...

Acqua minerale: gli aumenti più rilevanti in Lombardia, Veneto e Sicilia (+43,4%)

Istat. Estrazione di acque minerali naturali in continuo aumento. Nel 2019 prosegue la tendenza all’aumento dei prelievi di acque minerali naturali nel Paese, in atto da alcuni anni. Le estrazioni complessive di acque minerali a fini di produzione dai siti minerari autorizzati nel territorio superano i 19 milioni di metri cubi, con un incremento del 17,6% rispetto al 2015 e del 9,3% rispetto al 2018 (+1,6 milioni di metri cubi estratti). 

21/03/2022 - Le maggiori estrazioni interessano soprattutto il Nord (con 1 milione di metri cubi aggiuntivi) e il Mezzogiorno (+638mila metri cubi). In controtendenza il Centro, che segna una flessione dell’1,4% (-44mila metri cubi estratti). In merito alla distribuzione geografica dei siti estrattivi di acque minerali, sono 162 i Comuni che nel 2019 hanno nel loro territorio almeno un sito attivo. Nel 2019, i prelievi di acque minerali si concentrano per oltre la metà al Nord, con quasi 10,3 milioni di metri cubi (di cui 7,4 estratti nel Nord-ovest) pari al 54,3% del totale nazionale, seguito dal Sud (23,4%). Lombardia e Piemonte si confermano in testa, rispettivamente con circa 3,8 e 3,3 milioni di metri cubi, con incrementi significativi sul 2018 pari rispettivamente a +19,2% e +6,5%: insieme contano circa il 37% del totale delle estrazioni nazionali nell’ultimo anno osservato. 

Emergono anche Veneto (2,1 milioni di metri cubi prelevati), Campania (poco meno di 2 milioni), Umbria (1,3) e, a breve distanza, Basilicata (1). All’incremento delle estrazioni nazionali contribuiscono 14 regioni. 

Considerando l’ammontare dei volumi estratti, gli aumenti più rilevanti interessano la Lombardia (+609mila metri cubi estratti, +19,2% sull’anno precedente), il Veneto (+294mila metri cubi, +16%) e la Sicilia (+221mila metri cubi, +43,4%). A registrare un calo di estrazioni rispetto al 2018, la Toscana (-100mila metri cubi, -10,8%), l’Emilia-Romagna (-48mila metri cubi, -9,9%) e la Valle d’Aosta (-22mila metri cubi, -8,7%). L’indicatore Intensità di estrazione (IE), dato dal rapporto fra i volumi estratti e la relativa superficie territoriale, nel 2019 mostra un aumento a livello nazionale, raggiungendo i 63 metri cubi estratti per chilometro quadrato. Un valore dell’IE doppio rispetto a quello nazionale si registra nel Nord-ovest (127 metri cubi/km 2 ), a causa dell’elevata intensità di estrazione in Lombardia e Piemonte. Il valore dell’Indicatore IE segna il suo minimo nelle Isole, con 22 metri cubi/km 2 .

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