Scorie nucleari: anche a Trapani il NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi

Manifestazione NO deposito scorie. Ciminnisi (M5S): "Auspichiamo presa di posizione di maggioranza e Governo di centrodestra".  La deputata ARS Cinqustelle Cristina Ciminnisi presente, unitamente alla coordinatrice Territoriale del M5S Francesca Trapani, alla manifestazione contro le scorie nucleari avvenuta a Trapani. Trapani, 2 maggio 2024  – "Come abbiamo già fatto a Segesta, anche a Trapani, oggi abbiamo manifestato il nostro NO assoluto al deposito nazionale di rifiuti radioattivi nei nostri territori. Come MoVimento 5 Stelle Sicilia, lavoreremo perché l’ARS approvi la mozione affinché Trapani e Calatafimi non diventino la pattumiera d’Italia. Ci preoccupa il fatto che non abbiamo ancora ascoltato un NO altrettanto deciso da parte della maggioranza di centrodestra, né da parte del Governo Regionale. Al contrario, sembrano giungere da autorevoli rappresentanti del territorio preoccupanti voci di 'disponibilità a valutare' le 'opportunità economiche'.

Bambini vittime di abuso, la Regione Siciliana dimentica di fare un Decreto

La mancata emanazione di un provvedimento attuativo da parte della Regione Siciliana, mette nuovamente a rischio la gestione delle comunità che ospitano bambini vittime di abuso. E' quanto hanno scoperto oggi i responsabili delle comunità che si sono viste rifiutare il pagamento di alcune fatture da parte del Comune di Palermo che ha segnalato il mancato adeguamento di un decreto regionale alla più recente normativa in materia. 

Palermo, 18/03/2022 - La vicenda ruota attorno al numero massimo di minori che le comunità possono ospitare su richiesta del Tribunale Minorile, quando questo interviene a tutela di bambini e bambine vittime di abusi. Con una legge regionale di aprile 2021, al fine di venire incontro alle sempre più numerose richieste dei Tribunali, l'Assemblea Regionale aveva approvato, su proposta di Marianna Caronia, la possibilità che il numero massimo di minori in ciascuna comunità potesse arrivare a 15, quindi 5 in più rispetto a quanto previsto in precedenza. Molte comunità hanno quindi accolto più minori, su esplicita richiesta dei Tribunali della Sicilia. Ora però si è scoperto non è possibile pagare la retta di questi bambini, bambine, ragazzi e ragazze vittime di abusi perché la Regione non ha emanato il decreto attuativo della legge. 

 "Ancora una volta - sottolinea Marianna Caronia - in un settore delicatissimo come quello della tutela e dell'assistenza ai minori vittime di violenze e abusi, la burocrazia riesce a prevalere sul buonsenso, la distrazione sull'applicazione delle leggi. E' incredibile che dopo un anno dall'approvazione della legge, l'assessorato alla famiglia non abbia ancora adeguato i regolamenti e a farne le spese sono come sempre i più fragili. Ho chiesto all'Assessore Scavone di intervenire con tempestività e mi aspetto che gli uffici risolvano al più presto l'ennesimo pasticcio." In allegato l'estratto dell'art. 39 della legge regionale n. 9 del Legge Regionale del 15 aprile 2021

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