Quanti sanno che a Corleone c’è il Museo Civico Comprensoriale? Il 17 – 18 – 19 Giugno Le Giornate Europee dell’Archeologia con il grande ritorno a Corleone. Al suo interno la “pietra miliare” che riporta l’epigrafe di Aurelio Cotta Console e l’iscrizione LVII. Vedremo reperti unici dal periodo preistorico al medioevo!”.
11/06/2022 - “Quanti sanno che a Corleone c’è il Museo Civico Comprensoriale? Ebbene lo visiteremo il 17 – 18 e 19 Giugno, dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 17 alle ore 20, nell’ambito delle Giornate Europee dell’Archeologia. In questi orari sarà possibile partecipare alla visita museale non solo per ammirare i reperti archeologici ma anche per conoscere le dinamiche di antropizzazione del territorio dalla preistoria al medioevo. E’ un Museo archeologico, di proprietà comunale, situato nel palazzo Provenzano, dunque in un edificio del XIX secolo.
Il suo patrimonio è costituito da materiale geologico, paleontologico, archeologico. Dunque è un Museo che offre un quadro completo sulla storia di questo territorio iniziando dal periodo preistorico. Numerosi ed interessanti sono i reperti esposti. Il pezzo più pregiato e storicamente unico in Sicilia è la “pietra miliare” che riporta l’epigrafe di Aurelio Cotta Console e l’iscrizione LVII, la distanza in miglia da Agrigento, sulla consolare romaNA Palermo – Agrigento. Questo reperto è esposto al Museo di Corleone”. Ha dichiarato Angelo Vintaloro Presidente dell’Archeoclub D’Italia sede Comprensoriale Alto e Medio Belice Corleonese.
Le Giornate Europee dell’Archeologia dal 17 al 19 Giugno a Corleone!
“Poi ci sono reperti geologici e paleontologici come i reperti fossili, dei quali alcuni sono unici al Mondo e che provengono da Pizzo Nicolosi – continuato Vintaloro - Madonna del Malpasso e Giammaria. Si tratta di denti, vertebre e placche di squalo, ammoniti e fossili di vario tipo di acqua dolce. Al Museo di Corleone sarà possibile vedere anche i denti di iena e ossa di cervo da grotta Favarotte, nel territorio di Giuliana, denti di bue e corna di cervo. Molteplici sono le epoche rappresentate nell’esposizione museale e dunque abbiamo anche il Paleolitico Superiore e il Mesolitico e ancora il Neolitico.
Abbiamo frammenti di ceramica stentinelliana, un punteruolo in osso di ovino che risalgono al Neolitico. Nella Grotta Favarotte è stata ritrovata la ceramica di colore rosso lucido con ansa a rocchetto attribuibile alla cultura di Diana, dunque Neolitico superiore 3.500-2.500 a. C. ma sono stati ritrovati anche frammenti vari pertinenti alle culture della stessa epoca, nonché interessanti frammenti ceramici provenienti dal villaggio preistorico di Contrada Giacomobello alle pendici di Montagna Vecchia. Il 17, il 18 e il 19 vedremo tutto questo!”.
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