Case rifugio e vittime di violenza: nel Nord-ovest il 36,4%, nelle Isole il 13,8%

LE CASE RIFUGIO E LE STRUTTURE RESIDENZIALI NON SPECIALIZZATE PER LE VITTIME DI VIOLENZA, Anno 2023. La Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza domestica (Istanbul, 2011) prevede che gli Stati aderenti predispongano “servizi specializzati di supporto immediato, nel breve e lungo periodo, per ogni vittima di un qualsiasi atto di violenza che rientra nel campo di applicazione” della Convenzione. A partire dalla ratifica in Italia della suddetta Convenzione i Piani nazionali contro la violenza hanno segnato un importante cambio di passo nella conoscenza del sistema della protezione delle donne vittime di violenza. L’Istat ha iniziato dal 2017 a rilevare dati sul Sistema della Protezione delle donne vittime di violenza. Nel 2018 sono state avviate le Indagini sulle prestazioni ed erogazioni dei servizi offerti dai Centri antiviolenza e analoga rilevazione sulle Case rifugio, nel 2020 è stata realizzata la rilevazio...

La «Filastrocca della Costituzione» di Mimmo Mòllica

 

La «Filastrocca della lieta favella» di Mimmo Mòllica celebra la nascita dello Stato italiano. “Diffondere il messaggio della Costituzione è anche esercizio di un dovere civico, per usare il linguaggio della nostra Carta”, come scrive Michele Ainis in un articolo sul «linguaggio leggero», cui è ispirata la filastrocca di Mimmo Mòllica.

«Filastrocca della lieta favella»

La lieta novella
è una lieta favella,
la prima qualità d’ogni scrittore,
d’ogni poeta, d’ogni narratore.

Infatti un bravo autore,
un bravo redattore,
dopo d’avere scritto,
raccontato e descritto
un saggio o un bel romanzo,
un racconto assai ganzo,
facendo un gesto da signore,
allevia la fatica del lettore
cancellando tutto quel sovrappiù
che non è necessario o non lo è più,
facilitando molto la lettura.
Così facendo aiuta la cultura
e fa perfino una bella figura.


Così gli autori della Costituzione,
Padri costituenti in Commissione,
hanno redatto il grande libro laico,
in italiano e non in aramaico,
con un linguaggio semplice e sincero
e con parole chiare per davvero.

Linguaggio trasparente e lineare,
libro di limpidezza assai esemplare,
con parole accoglienti in generale,
senza nessuna diversità sociale,
perché comprenda pure il contadino,
dall’umile all’incolto cittadino,
e conosca ciascuno i suoi diritti,
semplici e chiari, in quel libro descritti;
perché conosca ognuno i suoi doveri,
non sian le leggi torbidi misteri.

Usa una lingua elastica e sincera,
duttile, com’è duttile la cera,
parole come ambiente, da poeta,
contro l’inquinamento del Pianeta.

La Carta, si può dire, fu profeta,
scritta per l’uomo, l’acqua e la natura
e per la terra, per averne cura.

Furono questi i principali intenti,
fu la missione dei «Padri costituenti»,
«creare una nazione con parole»,
gentili e luminose come il sole,
precise e lineari, d’accoglienza,
esatte e responsabili in coscienza,
con frasi brevi e con linguaggio chiaro,
come insegna il maestro allo scolaro,
linguaggio sobrio, semplice e corretto:
soggetto, verbo e complemento oggetto.

Staremmo molto meglio in fondo
se abitassimo tutti noi in un mondo
molto meno gremito di parole
taglienti come fossero tagliole,
parole ostili come le pistole,
puntute come archi con le frecce,
come cannoni per aprire brecce.

La Carta parla pure del «paesaggio»,
per l’uomo del futuro è un bel messaggio,
tutela il patrimonio naturale
e le bellezze del mondo reale.

Paesaggio vuol dir «forma del Paese»,
e non solo musei, castelli e chiese,
l’azione umana, del corpo e della mente,
prodotto della storia, è l’ambiente.

Si può ben dire che la Costituzione
è il lascito di una generazione,
la nostra Carta, compagna di viaggio,
ci guida con il senso del linguaggio,
come dei marinai guida una stella,
la lieta novella è una lieta favella.

Mimmo Mòllica ©
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Il 2 giugno ricorre l'anniversario della Repubblica Italiana.

Il 2 giugno 1946 si svolse infatti il referendum sulla forma istituzionale dello Stato, che con il voto popolare condusse alla nascita della Repubblica e alla elezione di un’Assemblea Costituente, a conclusione di un complesso periodo di transizione segnato dalle azioni di movimenti e partiti antifascisti e dall’avanzata degli alleati in un Paese diviso e devastato dalla guerra.

L’Assemblea Costituente, che approvo` la Costituzione entrata in vigore il 1º gennaio 1948, era stata eletta il 2 giugno 1946. Tale Assemblea era stata prevista dal decreto-legge luogotenenziale 25 giugno 1944, n. 151, convertito in legge per effetto della XV disposizione transitoria della Costituzione. Col decreto legislativo luogotenenziale 10 marzo 1946, n. 74, venivano emanate le norme per la elezione dei deputati all’Assemblea Costituente. Successivamente il decreto legislativo luogotenenziale 16 marzo 1946, n. 98, stabiliva il referendum popolare per la scelta della forma istituzionale dello Stato, da tenersi contemporaneamente alle elezioni per l’Assemblea Costituente (2 giugno 1946). 

Nel citato decreto n. 151 del 1944 fu stabilito che l’Assemblea fosse sciolta di diritto il giorno dell’entrata in vigore della nuova Costituzione e comunque non oltre l’ottavo mese dalla sua prima riunione. Detto termine fu prorogato prima al 24 giugno 1947 (l. cost. 21 febbraio 1947, n. 1) e successivamente non oltre il 31 dicembre 1947 (l. cost. 17 giugno 1947, n. 2).

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