1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

Rapporto “Spiagge 2022”: Giardini Naxos, realizzazione di uno stabilimento balneare a Recanati, oltre a impattare, la foce dell'Alcantara è parzialmente inquinata

Rapporto di Legambiente “Spiagge 2022”, una panoramica sulla situazione delle nostre coste che pone l’accento in particolare su alcuni nodi da risolvere subito come la scarsa trasparenza sulle concessioni balneari, i canoni per buona parte ancora irrisori, la non completezza dei dati sulle aree demaniali e soprattutto l’assenza di un regolare e affidabile censimento delle concessioni balneari. Il 7,2% dei tratti di coste sabbiose in Italia è di fatto interdetto alla balneazione per ragioni di inquinamento, in linea con lo 7,7% dello scorso anno.

30/07/2022 - Questo dato viene fuori dall’analisi di numeri e immagini satellitari del Portale Acque del Ministero della Salute sui tratti spiaggiosi non balneabili, escludendo dunque dal calcolo aree portuali, aeroportuali, industriali e le coste alte rocciose. Il numero delle aree interdette è rilevante perchè vi sono aree vietate alla balneazione per inquinamento (perchè sono stati effettuati campionamenti che hanno dato esiti in tal senso), ma anche aree di fatto “abbandonate”, ossia non campionate, ma comunque non balneabili per motivi che non sono espliciti. In alcuni casi sono foci di fiume e di torrenti, ma in altri casi non si comprende perchè non vengano più analizzate e ricomprese tra le aree non balneabili. Incredibile è la quantità di aree costiere interdette alla balneazione a causa dell’inquinamento, in special modo in Sicilia, Calabria e Campania, che in totale contano circa 65 km su 72 km interdetti a livello nazionale.

Un esempio recente viene da Giardini Naxos (ME), dove il circolo di Legambiente Taormina-Valle Alcantara ha sollevato la questione della realizzazione di uno stabilimento balneare presso la spiaggia Recanati. Oltre ad impattare una delle aree costiere più belle della zona, le criticità dipendono dalla presenza della foce del fiume Alcantara, che è parzialmente inquinato, con il conseguente divieto di balneazione nelle acque circostanti. La presidente del circolo Anna Noessing sottolinea come si tratti di una delle poche parti della battigia ancora libere e che gli uffici del demanio costiero di Messina in assenza di un Pudm approvato (Piani di utilizzo delle aree demaniali marittime) da parte dell’attuale amministrazione, hanno pensato bene di lottizzare l’ultima parte di spiaggia libera.

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