Ernesto Basile, Miccichè:“Un gigante dell’architettura moderna, dobbiamo ricordarlo in maniera adeguata”. Basile è stato un architetto esponente del modernismo internazionale e del Liberty. Figlio dell'architetto Giovan Battista Filippo, dopo la laurea in architettura si affiancò al padre nelle commissioni importanti. Nel 1890 gli succedette nella cattedraPalermo, 26 ago 2022 – “Ernesto Basile è stato uno dei più grandi architetti del Liberty, il gigante dell’architettura moderna, come dimostrano le vetrate di Montecitorio e diverse ville palermitane, frutto del suo ingegno. Ancora oggi la sua impronta è viva in molti edifici della città”. Così il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè, in merito all’appello della famiglia di Ernesto Basile, che aveva lamentato che le Istituzioni non lo hanno ricordato in occasione dell’anniversario della sua scomparsa, caduto oggi.
“Ci impegneremo affinchè le Istituzioni regionali e l’Assemblea valorizzino la sua opera e il suo immenso patrimonio, così come merita la sua lunga attività professionale”, conclude Miccichè.
Ernesto Basile (Palermo, 31 gennaio 1857 – Palermo, 26 agosto 1932) è stato un architetto italiano, esponente del modernismo internazionale e del Liberty. Figlio dell'architetto Giovan Battista Filippo, dopo la laurea in architettura conseguita alla Regia Scuola di Applicazione per Ingegneri e Architetti di Palermo nel 1878, si affiancò al padre nelle commissioni importanti. Nel 1890 gli succedette nella cattedra universitaria e, dopo la morte di lui (1891), concluse l'opera più importante della Palermo ottocentesca, il Teatro Massimo. Lì nacque la sua collaborazione sia con il pittore Ettore De Maria Bergler che con Vittorio Ducrot, delle omonime officine, diventando i protagonisti della stagione del Liberty palermitano.
Continuò a lavorare nella sua città per tutta la vita realizzando edifici pubblici e ville private, portando avanti contemporaneamente varie commissioni in diverse località siciliane e dell'Italia meridionale. Mantenne anche rapporti con Roma, dove eresse alcune dimore signorili e soprattutto l'ala nuova di Montecitorio con l'aula della Camera dei deputati (1902-1918), un'importante aula ad emiciclo in cui si riunisce ancora oggi il Parlamento, e il Transatlantico, un corridoio particolarmente lussuoso dove si riuniscono i deputati in attesa delle sedute, e che prende il nome del fatto che il suo arredamento richiami quello delle navi transoceaniche.
La carriera di architetto a Palermo idealmente prende il volo con i padiglioni per l'esposizione nazionale di Palermo nel 1899 e comprende: Villa Igiea (1899-1900), Villa Florio dell'Olivuzza (1899-1900), Casa Utveggio (1901-1903), Villino Fassini (1903, ora distrutto), Villino Basile (1903-1904).
Si dedicò inoltre alla progettazione di arredi improntati su un design di avanguardia, che lo resero famoso in Europa. Morì a Palermo nel 1932: è sepolto nella tomba di famiglia al Cimitero dei Rotoli.
Note biografiche da Wikipedia
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