La Commissione Antimafia a Siracusa per la mappatura dello stato di Cosa Nostra in Sicilia

Commissione regionale Antimafia lunedì a Siracusa per incontrare i vertici istituzionali della provincia. La commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia. Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con il comandante provinciale dei Carabinieri, Dino Incarbone. Poi alle 15.30 l'incontro con i sindaci del Siracusano per discutere dei problemi relativi alla presenza della criminalità organizzata nel territorio.  Palermo, 5 aprile 2025– Si ricorda ai gentili colleghi che la commissione regionale Antimafia, presieduta da Antonello Cracolici, sarà alla prefettura di Siracusa, lunedì 7 aprile, per continuare nel suo lavoro di mappatura sullo stato di cosa nostra in Sicilia.  Alle 11 ci sarà l'incontro con il prefetto, Giovanni Signer, con il questore, Roberto Pellicone, con...

Cani alla catena: 1 anno e mezzo e 15 mila euro di multa a chi li lascia morire

Cassazione: fino a un anno e mezzo di reclusione e oltre 15 mila euro di multa a chi lascia morire il cane in catena. Chi mette il cane in catena lasciandolo morire di stenti rischia oltre 1 anno e mezzo di reclusione e oltre 15 mila euro di multa. Lo ha sancito la Corte di Cassazione che, ha respinto il ricorso di un uomo che aveva seviziato e lasciato morire il cane. 

7 sett 2022 - La Cassazione: fino a un anno e mezzo di reclusione e oltre 15 mila euro di multa a chi lascia morire il cane in catena. La legge punisce chiunque vìoli le caratteristiche etologiche dell’amico a quattro zampe Chi mette il cane in catena lasciandolo morire di stenti rischia oltre un anno e mezzo di reclusione e oltre 15 mila euro di multa. Lo ha sancito la Corte di cassazione che, ha respinto il ricorso di un uomo che aveva seviziato e lasciato morire il cane. La terza sezione penale ha così interpretato l’articolo 544 ter del codice penale, negando all’uomo qualunque attenuante. 

Per i giudici di legittimità, infatti, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, il motivo è fondato e, al riguardo, hanno ricordato che “La norma recita che chiunque, per crudeltà o senza necessità, cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o a fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche è punito con la reclusione da tre mesi a un anno o con la multa da 3.000 a 15.000 euro. La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata della metà se dai fatti di cui al primo comma deriva la morte dell'animale.”

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