1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

Come si dice benzina in dialetto siciliano? Te lo dice Eni Laiv Stescion (in inglese)

Eni Live Station, il video terminale che parla anche in dialetto, il terminale che parla la tua lingua. Una novità tutta italiana con l’obiettivo di valorizzare il territorio locale: grazie ai nuovi monitor digitali, potrai interagire con i comandi audio del terminale in 5 lingue diverse e nel dialetto del tuo territorio.


13 set 2022 - Il dialetto più parlato è il napoletano, usato non solo in Campania ma, secondo il report Unesco, anche nel sud del Lazio, nelle Marche, in Abruzzo, in Basilicata, nel Nord della Calabria, nella parte centrale della Puglia e in una piccola porzione di Umbria. Questo discorso vale anche per il siciliano parlato da 5 milioni di persone tra l’isola e le zone meridionali di Calabria e Puglia, oltre che in diverse comunità di emigrati sparse per il mondo soprattutto concentrati sulla costa Est degli Stati Uniti.
I nuovi terminali di piazzale delle Eni Live Station sono una generazione di modelli con monitor digitali che, oltre alle funzioni tradizionali, consentono al cliente un'esperienza unica e completamente interattiva. Inoltre l’esperienza lato cliente è ulteriormente migliorata grazie all’interfaccia linguistica che offre 5 idiomi differenti (italiano, inglese, tedesco, spagnolo, francese) e, dove già attivo il servizio, anche il dialetto del territorio.

Perché il dialetto? L’Italia è un mix di realtà, di sapori, di usanze, di forme, di odori e di lingue, è un mix di tante culture, tutte uniche, ognuna con le sue peculiarità, tutte diverse, ma tutte unite sotto un’unica bandiera. I comuni d’Italia sono oltre 7.900 e ognuno di essi ha grossomodo il suo dialetto. I dialetti nei Video Terminali è partito a ottobre 2020 con un progetto pilota che ha coinvolto 18 punti vendita tra Taranto, Lecce, Rimini, Roma e Casal Monferrato. 

In questo progetto si è scelto di adottare, per tutti i comuni della stessa provincia, il dialetto del capoluogo, perché molto spesso quello di un comune è simile al dialetto dei paesi vicini e si differenzia per dettagli come le intonazioni, le vocali o alcune parole. Per questa proposta insolita e al tempo stesso innovativa per Video Terminali delle Eni Live Station sono stati realizzati 110 dialetti, uno per ogni provincia. Ogni dialetto è composto da 48 tracce per un totale di 5.280 file audio. Con l’aggiornamento del software per il caricamento dei dialetti è stata rilasciata anche una nuova versione dell’interfaccia grafica. Contestualmente sarà aggiornata anche la nuova lingua italiano di default Eni.

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