Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Istruzione: nel Mezzogiorno la popolazione è meno istruita rispetto al Centro- nord

Istat: nel Mezzogiorno occupazione più bassa anche tra i laureati, soprattutto se hanno meno di 35 anni. In Italia, nel 2021, il tasso di occupazione dei laureati 25-64enni è all’82,1%, 4,3 punti più basso di quello medio europeo; il gap sale al 6,8% tra i 30-34enni (81,1%) mentre è di 17,4 punti tra gli under 35 che hanno conseguito la laurea da uno a tre anni prima (67,5%). Ampia la distanza Ue27-Italia per la quota di 30-34enni laureati: 41,6% contro 26,8%. Al Nord e al Centro la quota raggiunge il 30%, mentre nel Mezzogiorno si ferma al 20,7%.

25/10/2022 - Il diploma è considerato il livello di formazione indispensabile per una partecipazione al mercato del lavoro che abbia potenziale di crescita. La quota di popolazione tra i 25 e i 64 anni in possesso di almeno un titolo di studio secondario superiore è, quindi, il principale indicatore del livello di istruzione di un Paese. Nel 2021, il 62,7% dei 25-64enni ha almeno un titolo di studio secondario superiore in Italia, contro il 79,3% della media Ue27, l’84,8% della Germania e l’82,2% della Francia. Sono dati Istat.

Mezzogiorno e Centro-nord: ancora profondo il gap di istruzione e occupazione

La popolazione (25-64 anni) residente nel Mezzogiorno è meno istruita rispetto a quella del Centro-
nord: il 38,1% ha il diploma di scuola secondaria superiore e solo il 16,4% ha raggiunto un titolo
terziario; nel Nord e nel Centro circa il 45% è diplomato e più di uno su cinque è laureato (21,1% e
23,7% rispettivamente). Il divario territoriale nei livelli di istruzione riguarda uomini e donne, sebbene
sia più marcato per la componente femminile.

Nel Mezzogiorno il tasso di occupazione è molto più basso che nel resto del Paese e quello di
disoccupazione molto più alto anche tra chi ha un titolo di studio elevato: il tasso di occupazione dei
laureati è pari al 73,5% (13 punti inferiore a quello del Nord) e quello di disoccupazione è 8,2%
(superiore di cinque punti). Nel Mezzogiorno, tuttavia, i vantaggi occupazionali dell’istruzione sono
superiori rispetto al Centro-nord, in particolare tra le donne che raggiungono un titolo terziario.

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