Casteldaccia: la morte di 5 operai lascia sgomenti, ennesimo incidente sul lavoro grave e inaccettabile

Incidente sul lavoro a Casteldaccia: cinque lavoratori perdono la vita e un sesto è in gravi condizioni. La Cisal indice per domani, martedì 7 maggio, uno sciopero generale di 4 ore nel settore privato, a partire dall’inizio del turno di lavoro, "mentre dalle 9 terremo un sit-in di fronte alla Prefettura di Palermo”.   Palermo, 6 maggio 2024 – "L'incidente sul lavoro che a Casteldaccia, in provincia di Palermo, ha portato alla morte di cinque operai e al ferimento di un sesto, ci lascia sgomenti. Esprimiamo cordoglio e vicinanza alle famiglie dei lavoratori coinvolti e chiediamo che si accertino al più presto le cause di questo ennesimo incidente sul lavoro, grave e inaccettabile. La sicurezza sul lavoro è un'emergenza nazionale e come tale va affrontata a ogni livello, coinvolgendo sindacati, imprese e istituzioni". Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Daniele Ciulla di Federerenergia Cisal in merito all'incidente sul lavoro avvenuto a Castaldaccia, nel Palermit

Mahsa Amini: solidarietà con le donne iraniane da Acquedolci a Catania

«NON SI PUÒ RESTARE IN SILENZIO, È NECESSARIO L’INTERVENTO DELLE ISTITUZIONI INTERNAZIONALI». Venerdì 7 ottobre. alle 17:00 si terrà presso la "Casa delle Culture" (Acquedolci via Vittorio Emanuele II, 3/5) un'iniziativa di solidarietà con le donne iraniane. L’OMCeO Catania condivide le istanze promosse dall’AIDM Catania sulle proteste in Iran: «Solidarietà alle donne iraniane che si oppongono alla violenza e lottano per i loro diritti».


5 ott 2022 - La morte di Mahsa Amini e delle oltre centocinquanta vittime della repressione di questi giorni a Teheran e in molti altri centri dell'Iran, non ci possono lasciare inerti e impassibili. Dobbiamo lanciare un messaggio di vicinanza e di speranza. Conoscere, informarsi, riflettere e poi agire con il sostegno concreto e con la creatività. L'evento è organizzato dal Circolo ARCI ACM di Acquedolci e da ANBAMED, aps per la Multiculturalità.
Leggeranno loro poesie: Maria Elena Minciullo e Mariella Giambò.
Esporrà un suo quadro l'artista Rosetta Marino.
L'artista Maria Ettore Merlino realizzerà un ritratto della vittima della repressione Mahsa Amini,
Le donne partecipanti saranno invitate volontariamente a donare una ciocca di capelli, simbolo della rivolta femminile in Iran.
I lavori del pomeriggio saranno condotti da Mariangela Gallo, presidente Circolo ARCI; interverranno Farid Adly, esperto di Medio Oriente (Redazione ANBAMED);on . Antonella Papiro, già componente dell'Intergruppo donne, diritti e pari opportunità.
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I fatti che si stanno verificando in questi giorni in Iran non possono essere ignorati, l’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della provincia di Catania, condividendo la campagna promossa dall’AIDM Catania (Associazione italiana donne medico), esprime piena solidarietà alle donne iraniane, sostenendo la loro lotta per la libertà. La morte della studentessa 22enne, Mahsa Amini, dopo essere stata arrestata dalla polizia morale di Teheran perché non portava il velo in modo corretto, è solo l’ultimo avvenimento che deve scuotere le coscienze.

«È arrivato il tempo di condannare con sdegno la violenza esercitata dallo Stato iraniano. Il nostro Ordine – commenta il presidente delle Commissioni pari opportunità e violenza sulle donne e sui minori dell’OMCeO Catania Elisabetta Battaglia - si schiera dalla parte delle donne iraniane e di tutte le persone che lottano per vedere riaffermare i propri diritti. Le proteste in corso, che vanno avanti da settimane, hanno l’obiettivo di puntare la lente di ingrandimento su un problema serio: le donne iraniane devono sottostare a veri e propri divieti, caratterizzati da repressione e terrore, che nulla hanno a che vedere con il concetto di “specificità culturale” con cui si cerca di truccarli agli occhi del mondo intero. Le proteste in corso sono giustificate e sono rivolte verso un sistema macchiato da ingiustizie quotidiane».
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Le vicende di Teheran e le proteste delle donne iraniane contro il regime, a tutela della propria libertà, non passano inosservata sul territorio catanese, dove anche Ordine e Fondazione degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori hanno espresso la loro solidarietà. «Le discriminazioni soffocano le opportunità – commentano i presidenti di Ordine e Fondazione Sebastian Carlo Greco ed Eleonora Bonanno – sprecando il talento umano necessario per il progresso economico e accentuando le tensioni sociali e le disuguaglianze. Soprattutto, però, violano la condizione di libertà». Un problema essenzialmente di natura sociale e culturale, secondo i presidenti. «Come Architetti ci sentiamo partecipi dei processi educativi volti alla comprensione di quanto la diversità di chi ci sta accanto possa essere per noi un’opportunità di crescita», aggiungono.

Le pari opportunità sono un valore imprescindibile secondo la categoria etnea, tanto da costituire un Osservatorio e un gruppo di lavoro (presieduti da Melania Guarrera e Desirèe Russo) che da mesi lavorano in questa direzione: «La parità è garanzia per ogni individuo di ricevere lo stesso trattamento – spiegano Greco e Bonanno – prevenendo forme di discriminazione relativa a specifici aspetti: genere, età, etnia, sessuali, orientamento politico e religioso».
Sono queste riflessioni ad aver dato vita a un contest in cui uomini e donne, uniti per le libertà, posano simbolicamente di spalle in ricordo di Hadis Najafi e Mahsa Amini. A questa iniziativa si lega anche quella dei foulard neri in segno di lutto davanti la sede dell’Ordine e della Fondazione (Largo Paisiello, Catania).

«Chiediamo a gran voce l’intervento delle Organizzazioni Nazionali contro le violenze e la massima attenzione di tutti i diritti umani. Come scriveva Goethe – concludono – “chi è in errore compensa con la violenza ciò che gli manca in verità e forza”».
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Foto: https://www.dirittiglobali.it

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