Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Osterie d’Italia 2023: il libro che valorizza ostesse e osti, la sovranità alimentare

Osterie d’Italia 2023: il libro delle meraviglie che valorizza ostesse e osti che nei territori costruiscono la sovranità alimentare. In libreria dal 26 ottobre, la trentatreesima edizione della guida introduce un nuovo riconoscimento e due simboli per raccontare in modo più ampio e dettagliato l’offerta dei locali recensiti. Le tante novità segnalate confermano la solidità del modello osteria, scelto da giovani cuochi e imprenditori per le loro nuove aperture


24/10/2022 - Torna lo storico sussidiario del mangiarbere all'italiana: presentata come ormai di consueto al Piccolo Teatro Strehler di Milano il 24 ottobre e disponibile in tutte le librerie e sullo store online di Slow Food Editore dal 26 ottobre, la trentatreesima edizione di Osterie d'Italia racconta la ristorazione italiana più autentica e di qualità attraverso le visite e le recensioni di più di 240 collaboratori sparsi in tutta Italia, in una rete fitta e capillare. La nuova edizione raccoglie 1730 indirizzi di osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati per la cucina territoriale, la rigorosa selezione degli ingredienti e il prezzo giusto.

Le novità dell’edizione 2023
Un ottimo segnale dello stato di salute di questo specifico segmento di ristorazione è dato dall'alto numero di nuovi ingressi - 139 novità rispetto alla scorsa edizione, «molti dei quali aperti di recente e, soprattutto, da giovani cuochi e cuoche, imprenditori e imprenditrici che, tra i tanti modelli offerti dalla ristorazione contemporanea, hanno scelto di calzare proprio quello dell’osteria», commentano nell'introduzione i curatori Francesca Mastrovito ed Eugenio Signoroni. È il caso di giovani professionisti che, dopo svariate esperienze all’estero, in segmenti totalmente diversi, come quello del fine-dining e in ristoranti di ben altro stampo e calibro, scelgono di assumere una forma precisa, che nella sua naturale identità permette di rispondere anche a questioni contemporanee sulla sostenibilità ambientale e umana attraverso un racconto autentico, genuino e accogliente della grande ricchezza di biodiversità, cultura e tradizione enogastronomica territoriale. Fenomeno, questo, che si attesta nelle grandi città che attingono alle ricette, gli ingredienti e le idee della cucina di mercato, così come in provincia, anche in zone remote e non facilmente accessibili che valgono il viaggio grazie alle osterie che si fanno a tutti gli effetti meta d’interesse.

Ai simboli che guidano il lettore nel racconto della proposta di ogni osteria – come l'orto di proprietà, una selezione di formaggi di qualità e identitaria, una buona offerta vegetariana, di vini al calice e tanti altri – si uniscono due novità che mettono in luce i punti di forza, le eccellenze e gli elementi rappresentativi del territorio proposti da ogni osteria: il simbolo del pane, assegnato alle osterie con un eccellente cestino del pane e di prodotti da forno, autoprodotti o reperiti da fornai di qualità, e il simbolo dell'olio, ai locali che valorizzano l’olio extravergine d’oliva sia a tavola che in cucina, secondo una selezione oculata di prodotti d’eccellenza e rappresentativi del territorio. A completare uno spaccato così dettagliato sono ancora gli inserti regionali, ovvero sezioni dedicate a realtà con specifiche peculiari di ogni regione, e solo lì ritrovabili: ne sono esempio le pizzerie in Campania, i fornelli in Puglia e le piadinerie in Emilia Romagna, e ancora i trippai toscani, i farinotti liguri e i mangiari di strada siciliani.

La presentazione
In apertura della presentazione al Piccolo Teatro Strehler, un video messaggio di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, ha salutato gli osti: «Quest’anno i curatori hanno voluto soffermarsi sul valore dell’accoglienza, che vuol dire garantire al vostro cliente un atteggiamento di benevolenza. Penso che questo gioco di sentimenti e di sensazioni debba essere il più sincero possibile: non creiamo situazioni di accoglienza non vere, costruite. L’accoglienza migliore è quella che esprime la vostra identità. L’essenza è testimoniare, far conoscere, condividere la vostra identità e quella del vostro locale. Attraverseremo tempi difficili e l’alleanza con i frequentatori della vostra osteria è importante».

In sala a dare il benvenuto ai presenti la presidente di Slow Food Italia, Barbara Nappini. La presentazione si è chiusa con un intervento di Anna Scavuzzo, vicesindaco di Milano, che ha sottolineato come questo giro per l’Italia sia un bagno di vita, il racconto di un’Italia fatto di città e borghi, piccoli e grandi imprese. Alla presentazione di Osterie d’Italia 2023 sono stati inoltre annunciati i nove premi speciali – tre in più rispetto allo scorso anno: si è aggiunto infatti il premio Selezione Bere Bene, assegnato a tre osterie rispettivamente al Nord, Centro e Sud Italia, per premiare e incoraggiare la cura nella selezione e nella proposta di bevande di qualità e personalità oltre la carta dei vini.

I numeri della guida1730 osterie, agriturismi, enoteche con cucina e ristoranti segnalati:

più di 240 collaboratori sparsi su tutto il territorio italiano
139 novità
270 locali premiati con la Chiocciola per l’eccellente proposta e per l’ambiente, la cucina e l’accoglienza in sintonia con Slow Food
126 locali premiati con il Bere Bene, un nuovo riconoscimento per la curata selezione di bevande: birre artigianali, succhi, infusi, cocktail e distillati
450 locali premiati con la Bottiglia per la curata selezione di vini.


Il ristorante Casa e Putia di Messina, già protagonista al Salone del Gusto - Terra Madre di quest'anno, ha ritirato l'atteso riconoscimento che per la prima volta viene assegnato ad un'osteria della Città dello Stretto.

"Siamo orgogliosi e soddisfatti di questo che, per noi, non è un premio ma il riconoscimento di un lavoro costante portato avanti con coerenza e ostinazione fin dal primo giorno di apertura, nonostante le difficoltà che abbiamo dovuto superare - racconta Nino Mostaccio, socio fondatore dell'Osteria Casa e Putia insieme ad Adriana Sirone, Andrea Mostaccio e Marcello D'Agostino - anche grazie all’impegno ed al sacrificio dei nostri collaboratori, nessuno escluso. Vogliamo dedicare la Chiocciola a tutti i nostri fornitori, contadini, agricoltori, pescatori, trasformatori e vignaioli, ognuno di loro custode di una biodiversità da salvaguardare. Insieme a noi hanno creduto che un'altra ristorazione è possibile e la nostra presenza qui, oggi, ne è la testimonianza. Siamo consapevoli che adesso aumenteranno le nostre responsabilità ma, per il momento, ci godiamo questa felicità che vogliamo condividere con tutti i nostri ospiti che ogni giorno, con il loro affetto, danno un senso nuovo al nostro lavoro”.

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