1° Maggio: «Festa del Lavoro», la filastrocca di Mimmo Mòllica

1° Maggio Festa del lavoro. La «Filastrocca del Lavoro» di Mimmo Mòllica racconta in versi e strofe questa importante ricorrenza. E noi la proponiamo a grandi e piccini per celebrare la «Festa del Lavoro e dei Lavoratori».  «Filastrocca del lavoro» di Mimmo Mòllica   Caro babbo che cos’è il lavoro? dei bambini domandano in coro a un papà stanco e pure affannato, dal lavoro appena tornato. Ed il babbo risponde a fatica «serve a vivere, è una regola antica». Ed aggiunge: «… ed inoltre, sapete il lavoro è passione, è volontà e decoro». «E che cosa vuol dire decoro?», ribatterono subito loro. «È nell’opera di un falegname, è Van Gogh, è in un vaso di rame». «È Geppetto e il suo pezzo di legno, è Pinocchio, è Collodi e il suo ingegno, è donare qualcosa di noi senza credersi dei supereroi». «È costruire un gran bel grattacielo, è Gesù quando spiega il Vangelo, compiacersi di quello che fai, è dolersene se non ce l’hai!». Però un tipo iniziò a blaterare: «È pagare la gente per non lavorare, s

Attacchi informatici: le istituzioni più colpite sono le Università (64,3%) e gli Organi dello Stato

Istituzioni pubbliche e tecnologie digitali. Tra le regioni del Nord-est, il Friuli Venezia Giulia e l’Emilia Romagna si distinguono per gli investimenti infrastrutturali. La ripartizione del Nord-ovest registra valori simili alla media nazionale. Sono sotto la media il Sud (58% contro il 73% del valore medio nazionale) e in cultura digitale (14,7% contro il 23%). 

28/12/2022 - L’emergenza sanitaria da Covid-19 ha fatto emergere tra le istituzioni l’esigenza di nuove competenze o professionalità digitali (es. esperti in tecnologie digitali o per la digitalizzazione dei processi). Lo dichiarano più di 4 istituzioni su 10, tra cui l’85,3% delle Amministrazioni centrali, il 68,6% delle Università e il 68,3% delle Province e Città metropolitane. Tale necessità è meno avvertita da Enti pubblici non economici, Altre forme giuridiche, Comuni con meno di 5 mila abitanti e Comunità montane e Unioni di comuni, che si collocano tutti sotto la media nazionale. 

L’analisi tra la necessità di nuove competenze digitali e il numero di investimenti effettuati nel 2020 mette in evidenza come le IP che hanno attuato strategie digitali più complesse (ossia che hanno realizzato più investimenti contemporaneamente) hanno manifestato una maggiore esigenza di nuove competenze in tale campo. Questo vale per tutte le tipologie istituzionali considerate, seppure con intensità diverse a seconda del grado di avanzamento tecnologico.

Sul fronte della sicurezza informatica, nel 2020 le istituzioni pubbliche più colpite da attacchi informatici sono le Università (64,3%), gli Organi centrali dello stato (61,8%) e le Giunte e consigli regionali (50%), a fronte di una media del 7,9%. A seguito degli attacchi, il 5,4% delle IP ha subito danni, circa 4 su 10 nel caso di Amministrazioni dello stato e Università pubbliche. 
Le tipologie istituzionali più digitalizzate e più esposte al rischio di attacchi informatici sono anche quelle che hanno messo in atto e combinato il maggior numero di misure di sicurezza adottabili per fronteggiare i rischi e i danni subiti.

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