Ponte sullo Stretto: da sì al ponte a no al ponte è un attimo

Da sì al ponte a no al ponte è un attimo: basta che De Luca lo richiami all'ordine e il sindaco di Messina Federico Basile, obbedendo agli ordini di scuderia, rinnega una parte importante del proprio programma elettorale”. Roma, 23 aprile 2024 -  Così gli ingegneri Giacomo Guglielmo e Mauro Fileccia, fondatori insieme al senatore Nino Germanà del Comitato Ponte e Libertà.  " Ma una città come Messina, con un futuro tutto da disegnare, può accettare che il proprio sindaco sia teleguidato per gli interessi elettorali di chi non ha completato il proprio mandato per inseguire il sogno, poi infranto, della presidenza della Regione Siciliana? - incalzano Guglielmo e Fileccia. Altro aspetto sconcertante è quello della “preoccupazione” di Basile per la quantità di acqua necessaria per la costruzione del ponte sullo Stretto. Un aspetto squisitamente tecnico, che però non ha sfiorato Basile se riferito al fabbisogno dei cantieri del passante di Palermo, del raddoppio ferroviario Messina

Giovani Imprenditori: "Cancellato con un colpo di spugna il credito d'imposta per il Mezzogiorno"

Giovani Imprenditori di Confindustria: "Cancellato con un colpo di spugna il credito d'imposta per il Mezzogiorno". Per Umberto Barreca, Presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria nella manovra del Governo si sono dimenticate 3 parole: Sud, Mezzogiorno e Meridione

Roma, 1 dicembre 2022 - Era uno strumento utile a stabilizzare il sistema produttivo nel Mezzogiorno. Una mano tesa da parte dello Stato verso le imprese che invogliava gli imprenditori ad investire al Sud.
La Legge di Bilancio 2021 aveva prorogato il bonus investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno al 31 dicembre 2022. Ma oggi, tutto è a rischio. L'allarme arriva da Umberto Barreca, Presidente del Comitato del Mezzogiorno dei Giovani Imprenditori di Confindustria, insieme ai Presidenti GI di Campania Vittorio Ciotola, Sardegna Roberto Cesaraccio, Puglia Alessio Nisi, Sicilia Gianluca Costanzo ed il neoeletto Presidente GI della Basilicata Domenico Lorusso.

Il regime di aiuti che premia le imprese che acquistano macchinari, impianti e attrezzature destinate a strutture produttive nuove o esistenti, garantendo un credito di imposta liquidità immediata mediante compensazione in F24, rappresentava un vero aiuto verso le aree del sud 'svantaggiate'.

Purtroppo, però questo sistema di agevolazioni non è stato inserito in legge di bilancio 2023.
E difficilmente nel testo della nuova manovra si leggono le parole 'Sud', 'Mezzogiorno' e 'Meridione' che, incredibilmente, spariscono dal vocabolario della politica.
Il credito d'imposta per gli investimenti e il bonus assunzioni Sud, che hanno avuto il miglior incentivo e il miglior impulso al lavoro degli ultimi anni, è stato cancellato con un colpo di spugna.

Il Sud non può permettersi ulteriori gap e, dunque, risultano necessarie azioni di rilancio per sostenere le politiche per il Mezzogiorno come il credito d'imposta, gli investimenti Sud, la decontribuzione Mezzogiorno e le agevolazioni 'Zes', senza trascurare il tema dell’autonomia differenziata.

Il Presidente GISUD e Presidente GI Calabria Umberto Barreca:
"Se davvero si intende aiutare il Sud si devono eliminare una volta per tutte le disparità storiche ed economiche tra il nord ed il Mezzogiorno. L’Italia intera e l’Europa hanno bisogno di un Sud Italia ricco di innovazione ambientale, digitale, umana ed economica.
È necessario dunque far rientrare nuovamente, e al più presto, all'interno della versione finale della manovra, quei provvedimenti utili alle imprese, come il credito d'imposta per gli investimenti al Sud."

La speranza è che un nuovo decreto possa nuovamente prevedere azioni vitali per le imprese del Sud.
Eppure, il nuovo Governo ha un Ministero 'ad hoc', ovvero il Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il PNRR. Non trovare nemmeno una volta la parola 'Sud' risulta davvero un paradosso.

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