Denunce medico del Civico di Palermo: di enorme gravità, approfondire le indagini

Denunce medico del Civico di Palermo, M5S chiede invio ispettori e audizioni in commissione Ars  7 mag 2025 - "Quanto denunciato dal dottore Francesco Caronia, in servizio presso il reparto di Chirurgia toracica dell'ospedale Civico di Palermo, e portato a conoscenza dell'opinione pubblica grazie all'operato del collega Ismaele La Vardera, è di enorme gravità e meritevole di essere immediatamente attenzionato dall'assessore alla Sanità, cui chiediamo celeri ed approfondite indagini”. Lo afferma il capogruppo del M5S all'Ars Antonio De Luca “Intanto - continua De Luca - chiederò al presidente della commissione Salute Laccoto di audire in separata sede il dottor Caronia e il primario di Chirurgia toracica Damiano Librizzi”.

Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi e un cuore

“Deterior surdus eo nullus qui renuit audire” (Non c'è peggior sordo di chi non vuole sentire o ascoltare). Inutile sprecare fiato. Così il ‘vedere’: “Si vede chiaramente solo col cuore. Ciò che è essenziale è invisibile agli occhi”, scrive Antoine de Saint-Exupéry ne «Il piccolo principe».

“Santa Lucia, per tutti quelli che hanno gli occhi
e un cuore, che non basta agli occhi…

13/12/2022 - In Santa Lucia, Francesco De Gregori canta la ‘cecità’ di chi non vuole o non sa vedere:

"Per chi non ha capito.
Santa Lucia, per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge"…

Una canzone del 1976 per “gli amici che vanno e ritornano indietro / e hanno perduto l'anima e le ali”.

“Per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia”…

Canzone con cui De Gregori ha subito lo stesso ‘trattamento’ già subito da Francesco Guccini nel 1967 con «Dio è morto», per quella ‘pretesa’ di religiosità che ai cantautori del ’68 non era consentita. Per quella ‘vista lunga’ che i poeti, i cantautori e i visionari hanno, e senza la quale sarebbero anche loro “persone facili che non hanno dubbi mai", persone che hanno “paura del buio e della fantasia". Non vedrebbero e non sentirebbero “il violino dei poveri (ch’è una barca sfondata)", non udrebbero e non vedrebbero “un ragazzino al secondo piano che canta, ride e stona perché vada lontano”.

"Santa Lucia, fa’ che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe,
anche la solitudine”.

E pure Francesco Guccini, con la ‘vista lunga’ dei poeti e dei cantautori, ha visto:

“La gente della mia età andare via
lungo le strade che non portano mai a niente,
cercare il sogno che conduce alla pazzia
nella ricerca di qualcosa che non trovano”.

Senza “paura del buio e della fantasia” Guccini ha visto:

“Dentro alle notti che dal vino son bagnate,
lungo le strade da pastiglie trasformate,
dentro le nuvole di fumo del mondo fatto di città
essere contro ad ingoiare la nostra stanca civiltà.
L'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto
e un Dio che è morto”…

In «Un ottico», Fabrizio De Andrè, sulla scia di Edgard Lee Masters, canta per “daltonici, presbiti, mendicanti di vista”, categorie, queste che, oggi che è la sua ricorrenza, si rivolgeranno (forse) a Santa Lucia, loro protettrice. Ma che errore di strabismo sarebbe se pure le categorie summenzionate nelle canzoni di De Gregori, Guccini e De Andrè non si affidassero a Santa Lucia come ‘non vedenti’: le persone facili che non hanno dubbi mai; chi ha paura del buio e della fantasia; l'ipocrita che sta sempre con la ragione e mai col torto.
Tutti questi, non esclusi i presenti, faranno bene oggi a rivolgere una prece a Santa Lucia o, in alterternativa, in mancanza di preci nel proprio repertorio, sarebbe indicato rivolgersi a "un mercante di luce", a quel buon oculista che:

“Ora vuole soltanto clienti speciali
che non sanno che farne di occhi normali.
Non più ottico ma spacciatore di lenti
per improvvisare occhi contenti,
perché le pupille abituate a copiare
inventino i mondi sui quali guardare”.

Altro che cliente speciale! Santa Lucia rimane la prima tra coloro che "non sanno che farne di occhi normali", tanto da mostrarli in un piattino perchè "inventino i mondi sui quali guardare”.
Faremo gli occhiali così!

Mimmo Mòllica

Commenti