La scomparsa di Lando Buzzanca ha rimesso in stretta programmazione film classici ed altri ormai fuori dalla programmazione ricorrente come «Sedotta e abbandonata» (1964), capolavoro di Pietro Germi. Lando Buzzanca, nato a Palermo il 24 agosto 1935, è morto lo scorso 18 dicembre al Policlinico Gemelli di Roma, dove era stato ricoverato per una caduta, all'età di 87 anni. 19/12/2022 - «Sedotta e abbandonata», fa parte di una trilogia anticipata da Divorzio all'italiana (1961) e completata da Signore & signori (1966), fotografia di una Sicilia degli anni '60 forse veramente esistita, in cui il matrimonio poteva sanare un reato e cancellare la violenza sulla donna. Pellicola che vede Lando Buzzanca nei panni di Antonio Ascalone e un gigantesco Saro Urzì nei panni di Don Vincenzo Ascalone, capofamiglia frenetico a guardia e tutela dell'onore, simbolo di una sicilianità oggi quasi dimenticata perfino nei film.
«Sedotta e abbandonata» può essere rivisto oggi come esempio cinematografico di ironia su una Sicilia volta a permettere al cinema stesso di realizzare capolavori della "commedia all'italiana".
Lando " Buzzanca, nato a Palermo il 24 agosto 1935, è morto il 18 dicembre 2022 al Policlinico Gemelli di Roma, dove era stato ricoverato pochi giorni prima a causa di una caduta, all'età di 87 anni.
Vale la pena allora passare alla colonna sonora realizzata da Carlo Rustichelli e comprendente brani scritti e cantati in dialetto siciliano, come L'onuri di l'Ascaluni, ufficialmente composto dal maestro Rustichelli, nato a Carpi nel 1916 e vissuto a Roma, padre di Alida Chelli, pseudonimo di Alida Rustichelli, attrice e cantante, morta prematuramente a Roma all’età di 69 anni, nel 2012.
Brani in dialetto siciliano di Carlo Rustichelli, dal 'nobile' sapore popolaresco, che 'risentono' della presenza di Pino Ferrara che, pure, non fa parte del cast cinematografico di «Sedotta e abbandonata».
Sì, perchè non è facile immaginare un pur bravo, eccellente maestro d'opera e di colonne sonore
padroneggiare una lingua materna non sua e termini come «scunzintùtu», oggi quasi in disuso, il cui significato letterale apparirebbe come 'sconsentito' (non acconsentito) mentre vuol dire «sconnesso», disgregato, disarticolato, frammentato, fuori uso, disintegrato, distrutto.
«Scunzintùtu», insomma.
m.m.
L'onuri di l'Ascaluni
Io la storia cantari vurria
d'Ascaluni famigghia austera:
non è frutto d'a me fantasia
ma criditimi è storia vera.
La famigghia d'Ascaluni
nell'onuri fu a sangu offesa
di Peppino lu beddu garzuni
cu' Matilde e la povera Agnesa.
Don Vicenzu scunzintutu
di duluri e di turmentu,
quannu seppi lu fattu avvenutu
mischineddu nun ebbi cchiù avventu.
L'Ascaluni inferucitu
curri curri trafilatu
ansimanti e quasi impazzuto,
pi' cunsigghiu 'u cucinu avvucatu.
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