«Sintìti, sintìti, sintìti», per ordine del comando militare... è datu ordini del coprifuoco. Nessunu po' usciri di dintra si prima non aviti l'ordini…”. La suggestiva figura del «banditore», con tanto di tamburo, quartiere dopo quartiere, a declamare gli ordini del Comando militare. O nei mercati a pubblicizzare le proprie mercanzie. In Sicilia quella del «banditore» è una figura mai scomparsa
23/01/2023 - «Salvatore Giuliano», il film del 1962 diretto da Francesco Rosi, sui fatti e la morte del bandito Salvatore Giuliano, trovato cadavere a Castelvetrano la mattina del 5 luglio 1950, presenta la suggestiva figura del «banditore», con tanto di tamburo, quartiere dopo quartiere, a declamare gli ordini del Comando militare. Il banditore in Sicilia era «’u banniaturi» e il suo compito, armato di tamburo e mazzuole, era di «banniari» o «abbanniari, vanniari, bannizzari». Più modi, secondo l’idioma locale, per annunziare, declamare in pubblica piazza, portare a conoscenza attraverso un bando.
"Sintìti, sintìti, sintìti. Sintìti, sintìti, per ordine del comando militare... è datu ordini del coprifuoco. Aviti menz'ura di tempu pi' pigghiarivi l'acqua e farivi la spisa". Avete mezz’ora di tempo per prendere l’acqua e fare la spesa. Il banditóre era colui che proclamava i pubblici bandi, come oggi farebbe (forse) l’ufficiale giudiziario. In Sicilia è tuttora vigente tale figura, ma non suona più il tamburo e il suo compito è di attirare l’attenzione, a gran voce, sulle sue merci nei mercati o per le strade e i quartieri. Oggi il banditore, spesso, adopera un altoparlante montato sulla motoape o sul furgoncino con cui trasporta le sue mercanzie.
«Banniàri o abbanniàri» deriva dalla parola "banna"?
«Passa ddà banna» in lingua siciliana significa passa di là, vai di là. «Annari o iri a ‘na banna» vuol dire andare da qualche parte. «Di l’autra banna o a n’autra banna» vuol dire dall’altro lato o in altro posto o luogo. Abbanniari è perciò oggi una forma tradizionale di fare “pubblicità” a «tutti banni», in tutti gli angoli della città. Ma «banniari qualcunu» presso altri o pubblicamente ha pure significato dispregiativo di pronunciare invettive, insultare o affrontare sguaiatamente qualcuno:
Tre cose teme il mio cuore,
per la quarta sono spaventato:
una calunnia diffusa in città, un tumulto di popolo
e una falsa accusa: tutto questo è peggiore della morte.
(Siracide 26)
«Bandire» allora è “annunciare con pubblico bando o con avviso ufficiale”: bandire per tutto il paese, proclamare, gridare a gran voce. Annuncio pubblico, gridato dal banditore.
«’U bbanniaturi» è un banditore. Più ‘intellettuale’ sarebbe lo 'strillone' che vendeva i giornali per le strade o agli angoli delle piazze, ma senza un posto fisso.
A Betlemme se iettaje lu banno
contr’a criature sott’a li duie anne.
Fuje Maria cu' 'nu gruosso schianto,
lu figlie arravugliato 'int’a lu manto
e li Giudeie nun hanno ‘rricietto,
a ogni mamma sbatte lu core ‘mpietto…
A Betlemme fu gettato il bando
contro le creature sotto i due anni.
Corre Maria con un grosso schianto,
il figlio raggomitolato dentro il manto
e i Giudei non hanno tregua,
e ad ogni mamma batte il cuore in petto.
Il bando di Erode!
m.m.
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