Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina: chiarezza e mantenimento del presidio

La Cisl Messina vicina alla protesta dei genitori del CCPM,  Centro di cardiochirurgia pediatrica dell'ospedale San Vincenzo di Taormina . Alibrandi: “Mercoledì in Commissione Sanità chiederemo chiarezza e il mantenimento del presidio”. Messina, 15 giugno 2025 - Vicinanza della Cisl Messina ai familiari dei piccoli pazienti del CCPM di Taormina che hanno avviato la mobilitazione in vista della scadenza della proroga. “Da diverso tempo stiamo lavorando per chiedere una deroga per il Centro di Taormina - afferma il segretario generale Antonino Alibrandi - sappiamo che non è facile ma abbiamo fiducia, per questo abbiamo chiesto ed ottenuto per mercoledì prossimo la convocazione da parte della Commissione Sanità dell’Ars. Chiederemo chiarezza e, con forza, il mantenimento del reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina, fondamentale per la continuità e la cura dei pazienti che trovano professionalità nei medici e nel personale sanitario ma anche sostegno in un percorso part...

Cultura: Firenze in testa, le uscite più basse a Messina (35,23), Catania (16,11) e Bari (11,73)

Cultura. I comuni e la cultura. Bilanci dei comuni per ristrutturazioni, eventi, monumenti, biblioteche, musei, teatri. Firenze spende 150,9 euro pro capite per beni e attività culturali. Mediamente i comuni italiani spendono 32 euro pro capite. Le prime quattro città che spendono di più per i beni culturali sono nel centro-nord: Firenze (150,90 euro pro capite), Trieste (104,75), Padova (87,08) e Verona (81,73). Si trovano nel sud invece quelle che riportano le uscite più basse: Messina (35,23), Catania (16,11), Bari (11,73) e Napoli (9,52).

23 Febbraio 2023 - l settore culturale è uno di quelli che ha subito più contraccolpi dalle restrizioni dovute alla pandemia. Si tratta di un ambito che già presenta delle peculiari fragilità e che necessita di particolari politiche di tutela e valorizzazione. Questo rallentamento è trasversale a tutti gli ambiti. Calano ad esempio le persone che hanno partecipato a spettacoli fuori casa. 

Le prime quattro città che spendono di più per i beni culturali sono tutte situate nel centro-nord. Si tratta di Firenze (150,90 euro pro capite), Trieste (104,75), Padova (87,08) e Verona (81,73). Si trovano nel sud invece quelle che riportano le uscite più basse: Messina (35,23), Catania (16,11), Bari (11,73) e Napoli (9,52).

Ampliando l’analisi al resto d’Italia, le amministrazioni spendono in media 32 euro pro capite per la tutela e la valorizzazione dei beni e delle attività culturali. Mediamente, i comuni caratterizzati dalle uscite maggiori sono quelli di territori a statuto speciale: provincia autonoma di Bolzano (110,39), Sardegna (93,91) e Valle d’Aosta (87,79). A registrare le spese minori sono invece i comuni campani (18,74 euro pro capite), quelli calabresi (17,77) e quelli molisani (12,34).

21,1% le persone che partecipano a una qualche forma di intrattenimento fuori casa (Istat, 2021).

Si tratta di un vero e proprio crollo se si considera che nell’anno precedente questa quota si attestava al 60%. Andamenti simili si registrano anche negli spettacoli cinematografici (-36,2 punti percentuali rispetto al 2020), nelle visite ai musei e alle mostre (-18,4) e la fruizione di spettacoli sportivi (-16,2).


FONTE: ww.openpolis.it/. Openbilanci.

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