Istat. Rallentano anche i prezzi degli Energetici non regolamentati, a causa di una generalizzata flessione della crescita tendenziale delle diverse componenti: decelerano i prezzi dell’Energia elettrica mercato libero (da +174,8% a +101,3%; -9,3% rispetto al mese precedente), del Gas di città e gas naturale mercato libero (da +117,8% a +72,9%; -15,4% il congiunturale), del Gasolio per riscaldamento (da +18,6% a +13,2%; +0,2% da gennaio), del Gasolio per mezzi di trasporto (da +13,9% a +8,8%; +1,0% sul mese), degli Altri combustibili solidi (da +29,8% a +27,3%; -0,8% da gennaio), degli Altri carburanti (da +5,2% a +4,2%; -1,2% il congiunturale) e della Benzina (da +2,4% a +1,6%; +4,0% su base mensile).
16/03/2023 - I prezzi dei Beni alimentari accelerano da +12,2% a +12,9% (+1,5% su base mensile), per effetto sia degli
Alimentari lavorati (da +14,9% a +15,5%; +0,9% su base mensile) sia degli Alimentari non lavorati (da +8,0%
a +8,7%; +2,4% rispetto a gennaio); in particolare, per quest’ultimo aggregato, si accentua il ritmo di crescita
su base annua dei prezzi dei Vegetali freschi o refrigerati diversi dalle patate (da -0,9% a +5,0%; +9,9% il
congiunturale), mentre resta stabile a +4,8% quello della Frutta fresca o refrigerata (+1,7% rispetto al mese
precedente).
Dinamiche in accelerazione si osservano per i prezzi dei Tabacchi (+1,8% da una variazione tendenziale nulla
di gennaio; +1,9% il congiunturale), a causa di aumenti generalizzati di tutte le componenti dell’aggregato:
Sigarette (da -0,3% a +1,2%; +1,5% su base mensile); Sigari e sigaretti (da +2,1% a +3,0%; +1,3% rispetto al
mese precedente); Altri tabacchi (da +1,8% a +4,1%; +3,8% su base mensile).
Istat. Nel mese di febbraio 2023, si stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività
(NIC), al lordo dei tabacchi, registri un aumento dello 0,2% su base mensile e del 9,1% su base annua, da
+10,0% nel mese precedente; la stima preliminare era +9,2%.
Si attenua la crescita su base annua dei prezzi dei beni (da +14,1% a +12,4%), mentre al contrario si
accentua quella relativa ai servizi (da +4,2% a +4,4%), portando il differenziale inflazionistico tra il
comparto dei servizi e quello dei beni a -8,0 punti percentuali, da -9,9 di gennaio.
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona registrano un’accelerazione in termini
tendenziali (da +12,0% a +12,7%), mentre quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto rimangono
pressoché stabili (da +8,9% a +9,0%).
Tra gli Altri beni (che complessivamente mostrano una lieve accelerazione da +5,4% a +5,5%, con un +0,5%
di variazione congiunturale), i prezzi dei Beni non durevoli accentuano la loro crescita su base tendenziale
(da +6,7% a +7,0%; +0,6% rispetto al mese precedente), per effetto di aumenti che interessano la maggior
parte dei prodotti che compongono l’aggregato: Altri prodotti medicali (da +0,3% a +2,2%; +0,2% il
congiunturale);
Prodotti farmaceutici (da +0,7% a +1,3%; +0,7% su base mensile); Beni non durevoli per la
casa (da +14,6% a +14,8%; +0,8% rispetto al mese precedente); Animali domestici e relativi prodotti (da
+13,5% a +13,7%; +0,3% la variazione congiunturale).
In rallentamento, invece, sono i prezzi dei Beni
durevoli, il cui tasso di variazione tendenziale scende da +6,8% a +6,6% (+0,7% la variazione congiunturale),
mentre quelli dei Beni semidurevoli restano stabili al +3,1% (+0,2% sul mese precedente).
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