Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

23 maggio: la giornata dell'impegno civile in memoria di Falcone e Borsellino


Fondazione Falcone: il 23 maggio Palermo celebra la giornata dell'impegno civile. Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia che hanno drammaticamente colpito le comunità di Firenze, Milano e Roma e che hanno avuto come bersaglio la grande bellezza del patrimonio culturale della Nazione la Fondazione Falcone è impegnata nella progettazione e nella realizzazione del primo museo del presente e della memoria del Paese, uno spazio nuovo dedicato a Giovanni Falcone e a Paolo Borsellino, a tutte le vittime di mafia.

23/05/2023 - Il museo è progettato negli spazi storici di Palazzo Jung, adiacente a piazza Magione e vicino all’Orto Botanico, nel cuore della Kalsa e della vecchia Palermo, a pochi metri da dove sono nati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. L'edificio di proprietà della Città Metropolitana è stato conferito, per i prossimi anni, alla Fondazione intitolata al magistrato assassinato a Capaci il 23 maggio del 1992 con la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di Polizia Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro - .
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Nel trentesimo anniversario delle stragi mafiose d’Italia sono state assegnate le borse di studio dedicate alla memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, occasione per sottolineare il ruolo della ricerca e dello studio. Da anni la Fondazione Falcone con l’Assemblea Regionale Siciliana promuove e sostiene le tesi di laurea più innovative e di valore, tanto che oggi sono in tante e tanti i laureati che hanno intrapreso la migliore carriera nel loro settore, senza mai tralasciare un costante impegno civile e culturale contro le mafie. 
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Il nostro pensiero e la nostra attenzione sono rivolte alla comunità della Romagna, alle famiglie delle vittime dell’alluvione, alle imprese, alle istituzioni così duramente colpite.
Per questo abbiamo deciso di rinunciare alle artiste e agli artisti che avevano aderito al programma e volevano dire no alle mafie con la loro musica e le loro performance sotto l’Albero Falcone, a Palermo il prossimo 23 maggio.
Noi ci saremo abbassando il volume. Dobbiamo essere in moltissimi in “piazza Aula Bunker” (via Remo Sandron), così come per il corteo delle persone, delle scuole, dei giovani e della città fin sotto l’Albero Falcone.
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Io ricordo, insieme agli altri apriamo strade, restituiamo bellezza.
Noi vinciamo e la mafia perde.
Grazie a tutti coloro che hanno fatto un gran lavoro, donne e uomini della Fondazione Falcone, ai partner, ai volontari. Grazie a te, che lo sai tocca a noi.
Autonomi, liberi, tutti assieme diciamo che questo giardino, tutto nuovo, è dedicato a voi:
Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, Paolo Borsellino, Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina, Claudio Traina, Angela Fiume, Fabrizio Nencioni, Caterina Nencioni, Nadia Nencioni, Dario Capolicchio, Carlo La Catena, Sergio Pasotto, Stefano Picerno, Alessandro Ferrari, Moussafir Driss e Don Pino Puglisi.
(Foto Giuseppe Gerbasi / Fondazione Falcone)







In ricordo del giudice Giovanni Falcone e delle vittime della

mafia. La Cisl espone un banner per opporre il lavoro




giusto alla criminalità.




“IL LAVORO E’ LIBERO”. Questo il banner della Cisl che verrà esposto nelle sedi di Agrigento,

Caltanissetta, Enna per celebrare l’impegno del giudice Giovanni Falcone vittima, il 23 maggio

1992, della strage di mafia di Capaci.

“La nostra è un’iniziativa sentita e dovuta – dice Emanuele Gallo, segretario generale Cisl Ag-

Cl-En – per tenere vivo il ricordo di quanti sono stati vittima del sistema mafioso e per lanciare

un messaggio chiaro: il lavoro è libero e rende liberi”.

Per il dirigente cislino “dove c’è lavoro giusto – nei diritti riconosciuti, nelle condizioni di

sicurezza, nella congrua retribuzione – la criminalità non trova spazio che invece prospera

dove tutto questo viene negato. I diritti non sono privilegi e scambiarli come tali è azione

strumentale, volta a negarli. E’ lì che si annida il potere delle mafie”.

“Nel tempo – rimarca Gallo – il mondo sindacale si è sempre impegnato nella strenua difesa di

ciò che non può essere una concessione ed il lavoro di certo non lo è. Il nostro quotidiano

impegno è una condotta testarda alla quale mai rinunceremo. E’ il miglior modo per onorare

l’abnegazione e gli sforzi delle vittime che, per favorire l’affermazione della giustizia e

dell’onestà, hanno perso il supremo bene della loro vita. Queste nobili considerazioni devono

spingere tutti noi, per il ruolo che ricopriamo e le responsabilità che esercitiamo nell’ambito

della vita civile, a continuare a batterci per puntare a migliorare una società che sia sempre più

equa e solidale”.




Caltanissetta, 23 maggio 2023

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