Primo Maggio a Portella della Ginestra: “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”

Primo Maggio a Portella della Ginestra, Antoci (M5S): “Il lavoro strumento di giustizia sociale e lotta alla mafia”,  Giuseppe Antoci, capolista del M5S nella circoscrizione “isole” alle elezioni europee, a margine del corteo in memoria della strage di Portella della Ginestra a cui a partecipato col Presidente Giuseppe Conte.  Portella   della   Ginestra : Di Paola (M5S): Governo Meloni smembra Stato Sociale.  Il coordinatore regionale Cinquestelle: “Nostre battaglie tutto l’anno per maggiori tutele per i cittadini”. PORTELLA DELLA GINESTRA, 1 mag 2024 -  “Oggi con Giuseppe Conte abbiamo ricordato la strage di Portella della Ginestra avvenuta l'1 Maggio 1947. Un’occasione importante per ribadire l’importanza del diritto al lavoro come strumento di giustizia sociale e di lotta alla mafia. Il sud continua ad avere il più alto tasso di disoccupazione in Italia; tasso ancora più elevato tra le donne. E proprio nel disagio si insinua la criminalità organizzata. C’è fame di lavoro, di di

«Giornata della luna piena»: 'Vesak', il giorno sacro in cui nacque il Buddha

"Vesak", il giorno della luna piena nel mese di maggio, è il giorno più sacro per milioni di buddisti in tutto il mondo. Fu nel giorno di Vesak due millenni e mezzo fa, nell'anno 623 aC, che nacque il Buddha. Fu anche nel Giorno di Vesak che il Buddha raggiunse l'illuminazione, e fu nel Giorno di Vesak che il Buddha morì nel suo ottantesimo anno.


25/05/2023 - L'Assemblea Generale, con la sua risoluzione 54/115 del 1999, ha riconosciuto a livello internazionale la Giornata del Vesak per riconoscere il contributo che il buddismo, una delle religioni più antiche del mondo, ha dato per oltre due millenni e mezzo e continua a dare alla spiritualità dell'umanità. Questa giornata viene commemorata ogni anno presso la sede delle Nazioni Unite e in altri uffici delle Nazioni Unite, in consultazione con i competenti uffici delle Nazioni Unite e con le missioni permanenti, che desiderano anch'esse essere consultate.

"In questo momento di conflitto, gli insegnamenti del Buddha di tolleranza, compassione e servizio all'umanità sono una fonte di conforto e forza. Mentre percorriamo il cammino verso un futuro migliore, cogliamo lo spirito di Vesak". (Il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres)

Astolfo sulla Luna pone fine alla guerra

Il Canto XXXIV dell’Orlando furioso di Ludovico Ariosto è incentrato sulla figura bizzarra del paladino Astolfo, provvidenziale nella vicenda. Astolfo è protagonista delle vicende del poema che tendono al fantastico. La sua figura è legata a episodi di spacconeria e disonestà. Ludovico Ariosto ne fa un personaggio bislacco, nelle più avventurose vicende del suo poema.
Astolfo dando la caccia alle Arpie si infila all’Inferno; poi viene condotto dall’Ippogrifo verso il Paradiso terrestre, dove San Giovanni Evangelista lo mette a conoscenza della pazzia di Orlando e lo accompagna sulla Luna per recuperare il senno dell’eroe cristiano e porre così fine alla guerra.

«Filastrocca di Astolfo sulla Luna» di Mimmo Mòllica

Andremo come Astolfo sulla Luna
a ritrovar del mondo la fortuna
e ciò che abbiam perduto sulla Terra:
il senno, ormai distrutto dalla guerra.

In groppa all'Ippogrifo sulla cima
del Paradiso Terrestre andremo prima
per biasimare la follia dell'uomo,
senza la guida esperta di un nostromo,
per l’illusione delle umane sorti
di vanità a "servir misere corti".

La Luna che al Pianeta nulla toglie,
la Luna dove tutto si raccoglie
ciò che ogni giorno getta via la Terra
per la follia sfrenata della guerra.

Per vanità, follia e stoltezze umane,
per rimpiangere poi tempo rimane,
l’uomo che spreca il tempo e anche la vita
ad inquinare l’aria ch’è pulita,

per inseguir facezie e frivolezze,
credendo nelle "magiche sciocchezze",
nei doni che si scambiano i signori,
messi da parte spirito e valori.

Burocrati, imbroglioni e faccendieri
manderei sulla Luna volentieri.

Mimmo Mòllica

Illustrazione di Peter Schmidt da Pixabay

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