Biologi della Sicilia: nessuna norma consente ai farmacisti di erogare prestazioni sanitarie a carico del SSN in ambienti esterni

IL TAR PALERMO ACCOGLIE IL RICORSO PROPOSTO DA FEDERBIOLOGI E ALCUNE STRUTTURE CONVENZIONATE - CON L’INTERVENTO AD ADIUVANDUM DELL’ORDINE DEI BIOLOGI DELLA SICILIA - ED ESCLUDE LA POSSIBILITÀ DI EROGARE PRESTAZIONI SANITARIE A CARICO DEL SSN IN LOCALI ESTERNI ALLE FARMACIE.  22/04/2025 - Nel 2024 Federbiologi e diverse strutture sanitarie specialistiche hanno impugnato gli atti dell’Assessorato Regionale della Salute con cui era stata prevista, tra l’altro, la possibilità delle farmacie di somministrare - anche fuori dai locali della farmacia stessa - i “test autodiagnostici” (ovvero i test gestibili direttamente dai pazienti) nonché di erogare altri servizi sanitari (telemedicina, holter cardiaco, elettrocardiogramma, spirometria, indagini strumentali ecc.). Nell’ambito dei suddetti giudizi, è intervenuto, chiedendo l’accoglimento del ricorso, l’Ordine dei Biologi della Sicilia, difeso dall’avv. Girolamo Rubino.  In particolare, l’avv. Rubino - nell’interesse dell’Ordine dei ...

Cassa integrazione e Covid-19: il ricorso alla cassa integrazione cala meno nel Mezzogiorno

Istat. Più che dimezzato il ricorso alla cassa integrazione con causale Covid-19. Gli strumenti messi in campo dal Governo per assicurare il mantenimento dei livelli occupazionali e il sostegno delle imprese nel periodo di inattività durante l’emergenza pandemica hanno visto, nel corso del biennio 2020-21, una rimodulazione delle prestazioni e nei livelli di copertura adeguati alle mutate condizioni sanitarie e lavorative. 

14/06/2023 - Nel secondo anno di pandemia, grazie al miglioramento del livello generale delle condizioni di salute e alla ripresa economica, il legislatore ha potuto fissare un limite temporale (30 giugno 2021) al ricorso della cassa integrazione ordinaria con causale Covid-19, decretando così la fine del più importante strumento di sostegno economico emergenziale. Ciò ha determinato un crollo verticale della platea di percettori di cassa integrazione con causale Covid-19: in questo biennio si passa da 6,04 milioni a 2,56 milioni di titolari (rispettivamente pari al 97,4% e al 84,9% di tutti i titolari di integrazione salariale). In termini relativi, le integrazioni salariali di natura emergenziale coprono, rispettivamente nei due anni, il 37,4% e 17,3% della forza lavoro alle dipendenze del settore privato. 

Spesa sociale netta per integrazioni salariali Covid-19 ridotta di oltre un terzo 

Si riduce di oltre un terzo la corrispondente spesa sociale netta: dal picco dei 9 miliardi di euro di integrazioni salariali nette del 2020 si passa a 5,8 miliardi di euro nell’anno successivo. Gli importi medi annui della cassa integrazione si attestano, rispettivamente nei due anni, attorno ai 1.495 euro e 1.916 euro a persona. Nel primo anno di pandemia le integrazioni salariali risultano più intense nei settori: Alloggio e ristorazione (50,3% dei lavoratori del settore), Industria in senso stretto (49,3%) e Costruzioni (48,3%), mentre interessano solo marginalmente il settore delle Attività finanziarie e assicurative (8,9%) e l’Agricoltura (5,2%). 

Alloggio e ristorazione si conferma al vertice

Nel secondo anno di pandemia il settore Alloggio e ristorazione si conferma al vertice di chi ne fa maggiore uso (33,6%), seguito dal settore delle Costruzioni (24,3%), dei Trasporti (19,9%) e del Commercio (19,6%). Durante lo stesso biennio il ricorso alla cassa integrazione cala soprattutto nelle aree geografiche del Nord-est (-24,1%), Nord-ovest (-23,2%) e del Centro (-20,6%), in misura inferiore nel Mezzogiorno (-12,7%). Più marcata la riduzione della cassa integrazione tra i lavoratori di cittadinanza italiana (-21,1%) rispetto agli stranieri (-12,1%)

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