Ponte sullo Stretto, un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia

Ponte sullo Stretto. Di Paola (M5S): Il Ministro Salvini restituisca il miliardo e trecento milioni scippati ai siciliani. Siracusano, a Messina in scena i soliti professionisti del ‘no’. Ponte sullo Stretto: Federconsumatori aderisce al corteo nazionale del 29 novembre, contro  un’opera che non serve alla Sicilia, non serve alla Calabria, non serve all’Italia. Messina 29 novembre 2025 - "Oggi sarò in piazza con i cittadini e le associazioni “No Ponte” per dire no al progetto del ponte sullo Stretto. Un’opera costosissima e rischiosa, che mette a repentaglio territorio, ambiente e sicurezza sismica, mentre le risorse potrebbero essere investite in infrastrutture realmente utili per il Sud. La prossima settimana presenterò un’interrogazione parlamentare al Ministro delle Infrastrutture per chiedere chiarimenti su gravi criticità evidenziate dalla Corte dei conti: mancata trasparenza sulle interlocuzioni con la Commissione europea, carenze nelle valutazioni ambientali, violazio...

Matteo Messina Denaro è morto a l'Aquila, nell'ospedale in cui era ricoverato

25/09/2023 - Matteo Messina Denaro, il boss mafioso che aveva 62 anni, è morto a l'Aquila, nella struttura ospedaliera in cui era ricoverato dal mese di agosto, in una stanza blindata appositamente preparata per accogliere il "criminale onesto", come egli stesso si era definito. Messina Denaro aveva 62 anni, ed era nato a Castelvetrano il 26 aprile 1962. Latitante dal 15 gennaio 1993, giorno della cattura di Totò Riina, era affetto da tumore al colon da almeno tre anni. Da venerdì scorso era in coma irreversibile.

Arrestato il 16 gennaio 2023, dopo 30 anni di latitanza, Matteo Messina Denaro è morto nell'ospedale de l'Aquila dove era ricoverato. Il boss aveva rifiutato espressamente l'accanimento terapeutico e pertanto ereno state sospese le terapie e l'alimentazione, dal momento in cui le sue condizioni erano divenute irreversibili. Dopo quattro operazioni chirurgiche e i cicli di chemioterapia le condizioni del boss-paziente erano apparse gravi allo staff medico dell'ospedale dell'Aquila che l'hanno avuto in cura.

Prima di morire il boss di Castelvetrano ha potuto ricevere la visita della figlia Lorenza, avuta in latitanza, assieme ad una delle sorelle del capomafia e alla nipote Lorenza Guttadauro, che è anche l'avvocato difensore di Messina Denaro.

Per la degenza del boss il reparto per detenuti dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila era stato trasformato in un hospice, stanti le necessarie misure di sicurezza, indispensabili per il suo trasferimento in una struttura attrezzata per la terapia del dolore, sempre sotto stretta osservazione da parte dei sanitari e delle forze dell’ordine, «considerando che il personale viene sottoposto a regole più stringenti».

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