Istat. Separazioni in rallentamento, divorzi stabili. Nel 2022 le separazioni sono state complessivamente 89.907 (-8,2% rispetto all’anno precedente). I divorzi sono stati 82.596, stabili rispetto all’anno precedente (-0,7%) e il 16,6% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui sono stati finora i più numerosi (99.071). Il trend dei divorzi è stato sempre crescente dal 1970 (anno di introduzione del divorzio nell’ordinamento italiano) fino al 2015.18/12/2023 - Separazioni e divorzi non più soltanto in Tribunale. Nel 2022 una separazione su quattro e il 28,9% dei divorzi si sono conclusi con procedure extragiudiziali. Le due fattispecie introdotte dal Decreto legge 132/2014 per chi intenda separarsi o divorziare consensualmente, in alternativa alla tradizionale ratifica da parte del giudice, sono: la convenzione di negoziazione assistita da almeno un avvocato per parte (ex art. 6); l’accordo innanzi all’Ufficiale di Stato Civile in assenza di patti di trasferimento patrimoniale e di figli minori, di figli maggiorenni incapaci/portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti (ex art. 12). Il peso di queste due “nuove” procedure nel 2022 corrisponde rispettivamente al 29,7% delle separazioni consensuali e al 40,4% dei divorzi consensuali.
Negli accordi extragiudiziali per separarsi o divorziare la componente più consistente è quella degli
accordi direttamente presso gli Uffici di Stato Civile (ex art. 12). Nel 2022, 13.701 separazioni e
17.134 divorzi sono stati effettuati direttamente presso il Comune (con tempi e costi molto più bassi
rispetto alle altre procedure): si tratta del 15,2% di tutte le separazioni e del 20,7% di tutti i divorzi.
Nel 2022 le quote delle negoziazioni assistite da avvocati (ex art. 6) sono il 9,5% delle separazioni e
l’8,1% dei divorzi. Rispetto all’anno precedente si nota, in entrambi i casi, una diminuzione
(rispettivamente -11,8% e -7,3%) che ha fatto seguito a una più larga adozione di questa procedura
nel corso del periodo pandemico.
La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa soprattutto nel Centro-nord,
ma con alcune differenze per tipologia: la procedura ex art.12 (direttamente presso lo Stato Civile) è
più presente nel Nord-est (28,9%), seguita dal Nord-ovest (27,1%), mentre quella ex art.6
(negoziazioni assistite da avvocati) nel Centro (11,7%) (Figura 8). Le regioni in cui il ricorso alle
procedure ex art. 12 è più diffuso, con il vincolo di tutte le condizioni già ricordate, sono la provincia
autonoma di Bolzano/Bozen (34,9%), quella di Trento (30,5%) e la Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste
(30,3%). La quota di accordi ex art. 6 raggiunge il suo valore massimo nel Lazio (15,6%), in
Campania (12,1%) e in Sicilia (10,1%).
I divorzi consensuali conclusi in Tribunale sono quelli che presentano una minore variabilità
territoriale mentre il ricorso ai divorzi giudiziali è più diffuso nel Mezzogiorno (38,5%) con picchi nei
Tribunali di Sardegna (41,3%), Puglia (41,1%) e Campania (39,3%).
Considerando i divorzi per 1.000 abitanti, a livello nazionale l’indicatore è pari a 1,4, stabile rispetto
all’anno precedente. La variabilità territoriale va riducendosi e si assiste a una progressiva
convergenza tra i livelli registrati nel Nord e nel Mezzogiorno. A livello regionale, in cima alla
graduatoria ci sono Liguria e Sicilia (entrambe con un valore dell’1,6 per mille) mentre il valore più
basso è quello della Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (1,0 per mille).
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