Biglietti aerei per i residenti in Sicilia: come usufruire di contributi per l’acquisto dei biglietti

  Sconto sul prezzo dei biglietti aerei per i residenti in Sicilia Confconsumatori: «Una misura ancora poco conosciuta». Agevolazioni anche per i passeggeri con disabilità. Come presentare la richiesta di contributo. Catania, 7 maggio 2024 – Confconsumatori ricorda ai residenti in Sicilia l’opportunità – ancora poco conosciuta – di usufruire di contributi per l’acquisto dei biglietti aerei. IL PROVVEDIMENTO – Il contributo sul costo dei biglietti aerei in favore dei residenti in Sicilia, con l’abbattimento fino al 50% delle tariffe per i voli da e per Milano e Roma già parzialmente previsto dalla Regione a novembre 2023, è stato esteso a tutti i collegamenti nazionali da e per gli aeroporti siciliani, anche per le piccole tratte. È quanto prevede il Ddg 301 della Regione Sicilia del 14 marzo 2024 con l’obiettivo di garantire collegamenti aerei da e per la Sicilia e sarà applicabile sui biglietti aerei acquistati per voli dal 15 marzo 2024 fino al 31 dicembre 2024. IL CONTRIBUTO – Il co

Divorzi: in cima alla graduatoria Liguria e Sicilia, accordi ex art. 6 in Sicilia (10,1%)

Istat. Separazioni in rallentamento, divorzi stabili. Nel 2022 le separazioni sono state complessivamente 89.907 (-8,2% rispetto all’anno precedente). I divorzi sono stati 82.596, stabili rispetto all’anno precedente (-0,7%) e il 16,6% in meno nel confronto con il 2016, anno in cui sono stati finora i più numerosi (99.071). Il trend dei divorzi è stato sempre crescente dal 1970 (anno di introduzione del divorzio nell’ordinamento italiano) fino al 2015.

18/12/2023 - Separazioni e divorzi non più soltanto in Tribunale. Nel 2022 una separazione su quattro e il 28,9% dei divorzi si sono conclusi con procedure extragiudiziali. Le due fattispecie introdotte dal Decreto legge 132/2014 per chi intenda separarsi o divorziare consensualmente, in alternativa alla tradizionale ratifica da parte del giudice, sono: la convenzione di negoziazione assistita da almeno un avvocato per parte (ex art. 6); l’accordo innanzi all’Ufficiale di Stato Civile in assenza di patti di trasferimento patrimoniale e di figli minori, di figli maggiorenni incapaci/portatori di handicap grave o economicamente non autosufficienti (ex art. 12). Il peso di queste due “nuove” procedure nel 2022 corrisponde rispettivamente al 29,7% delle separazioni consensuali e al 40,4% dei divorzi consensuali.

Negli accordi extragiudiziali per separarsi o divorziare la componente più consistente è quella degli

accordi direttamente presso gli Uffici di Stato Civile (ex art. 12). Nel 2022, 13.701 separazioni e

17.134 divorzi sono stati effettuati direttamente presso il Comune (con tempi e costi molto più bassi

rispetto alle altre procedure): si tratta del 15,2% di tutte le separazioni e del 20,7% di tutti i divorzi.

Nel 2022 le quote delle negoziazioni assistite da avvocati (ex art. 6) sono il 9,5% delle separazioni e

l’8,1% dei divorzi. Rispetto all’anno precedente si nota, in entrambi i casi, una diminuzione

(rispettivamente -11,8% e -7,3%) che ha fatto seguito a una più larga adozione di questa procedura

nel corso del periodo pandemico.


La propensione a ricorrere agli accordi extragiudiziali di divorzio è diffusa soprattutto nel Centro-nord,

ma con alcune differenze per tipologia: la procedura ex art.12 (direttamente presso lo Stato Civile) è

più presente nel Nord-est (28,9%), seguita dal Nord-ovest (27,1%), mentre quella ex art.6

(negoziazioni assistite da avvocati) nel Centro (11,7%) (Figura 8). Le regioni in cui il ricorso alle

procedure ex art. 12 è più diffuso, con il vincolo di tutte le condizioni già ricordate, sono la provincia

autonoma di Bolzano/Bozen (34,9%), quella di Trento (30,5%) e la Valle d’Aosta/Vallée d'Aoste

(30,3%). La quota di accordi ex art. 6 raggiunge il suo valore massimo nel Lazio (15,6%), in

Campania (12,1%) e in Sicilia (10,1%).


I divorzi consensuali conclusi in Tribunale sono quelli che presentano una minore variabilità

territoriale mentre il ricorso ai divorzi giudiziali è più diffuso nel Mezzogiorno (38,5%) con picchi nei

Tribunali di Sardegna (41,3%), Puglia (41,1%) e Campania (39,3%).


Considerando i divorzi per 1.000 abitanti, a livello nazionale l’indicatore è pari a 1,4, stabile rispetto

all’anno precedente. La variabilità territoriale va riducendosi e si assiste a una progressiva

convergenza tra i livelli registrati nel Nord e nel Mezzogiorno. A livello regionale, in cima alla

graduatoria ci sono Liguria e Sicilia (entrambe con un valore dell’1,6 per mille) mentre il valore più

basso è quello della Provincia Autonoma di Bolzano/Bozen (1,0 per mille).

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